Oggi voglio parlarvi (per chi non lo conoscesse ancora) di San Precario e delle sue battaglie contro la precarietà. Tra queste, l’ultima in ordine di tempo, è una iniziativa – provocazione (che poi tanto provocazione non è) che, prendendo spunto dal concorso Sisal “win for life”, mira alla costruzione di un nuovo welfare, magari da proporre al nostro legislatore (sempre più distratto su questi problemi): welfare for life!
San Precario (come si legge nel suo sito www.sanprecario.info) è “l’icona dei precari e delle precarie”. San Precario è il “protettore di chi lavora per un sottosalario, di chi soffre le conseguenze di un reddito intermittente ed è schiacciato da un futuro incerto che ci accomuna tutti: commessa e programmatore, operaio e ricercatrice”.
E’ un “entità” che si ribella al sistema e che lotta per ottenere una continuità di reddito, una casa, l’accesso ai servizi, ai saperi e ai trasporti; diritti che sono riassunti nei cinque assi della precarietà.
L’obbiettivo di welfare for life vuole essere la conquista di un nuovo welfare, pensato per le esigenze di un mondo del lavoro diverso da quello del passato. E’ rivolto praticamente a tutta la nuova generazione di lavoratori italiani “che paga la ricchezza d’Italia e che dall’Italia riceve solo briciole a progetto. A quelli che producono i denari che diventeranno i bonus dei manager, gli utili delle imprese, gli stipendi dei parlamentari, le pensioni di tutti. Alla generazione senza futuro, snobbata e derisa; usa e getta per gli imprenditori, bambocciona per la società. licenziati, cassaintegrati, non rinnovati, semi-rinnovati, peggio-rinnovati”.
I diritti reclamati sono: lavoro, casa, affetti, saperi e mobilità (intesa come grande sviluppo di trasporti metropolitani con un occhio alla tutela dell’ambiente).
Lo slogan è: dicci che welfare vuoi e ti dirò chi sei: “Scegliendo dieci diritti, proprio quelli che consideriamo essenziali, fondamentali, imprescindibili possiamo disegnare un welfare nuovo, moderno capace di disincantare le incertezze e i ricatti che ci rendono schiavi della voracità delle imprese. La nostra precarietà è il loro profitto. Disegna il welfare che c’è in te!”
Basta indicare nella schedina che è reperibile on line nel sito welfare.sanprecario.info o, che potrete trovare in diverse manifestazioni, quale tra i diritti elencati vuoi; si può scegliere tra una “continuità di reddito tra un contratto e l’altro, per sopravvivere e poter scegliere o, piuttosto un accesso a internet per tutte/i, gratis, senza censure, burocrazie e filtri alla rete o anche Permessi di soggiorno facili e non in questura. Permesso a chi denuncia il lavoro nero e molti altri.
Potrete tenervi aggiornati sulle estrazioni e sulle iniziative legate a welfare for life, sia nell’omonimo sito che sulla pagina facebook welfare for life. Ci sono in palio diversi premi, chiamiamoli così, materiali (kit smemoranda, cd, libri) che certo, non sono vitalizi, ma poco importa. In palio c’è qualcosa di meglio: un mondo equo e dignitoso per tutti e molti precari in meno!