L’Assegno Unico è ad oggi una delle più importanti misure a disposizione delle famiglie con figli in Italia. Permette infatti a chi ha figli di età inferiore a 21 anni di accedere ad una erogazione mensile in denaro calcolata in base a diversi parametri, in primis l’ISEE del nucleo di riferimento.
Trattandosi di una somma di denaro importante se valutata annualmente, molti si chiedono se rientri in qualche modo nel reddito della famiglia e nel calcolo stesso dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
I dubbi su come trattare a livello fiscale e dichiarativo questi importi possono essere molti: andiamo a fare chiarezza in questo articolo e analizziamo le ultime proposte del governo.
L’Assegno Unico non fa reddito
Chiariamo subito la questione principale: l’Assegno Unico fa reddito? La risposta è negativa. Come specifica il regolamento di questa misura infatti, tali importi non concorrono alla formazione del reddito, pertanto non sono soggetti a tassazione.
Chi riceve ogni mese le somme erogate dall’INPS dell’Assegno Unico, che possono arrivare a livello annuale a diverse centinaia di euro, non deve dichiararle tramite Modello 730 o Modello Redditi. Non si tratta infatti di un reddito derivato dallo svolgimento di un lavoro, né di una pensione, ma di una misura dedicata a sostenere i cittadini.
Di conseguenza le famiglie non pagano l’IRPEF o altri tipi di tasse su questi importi. Al momento della dichiarazione dei redditi riferita all’anno precedente, non è necessario indicare le somme percepite in merito a questo assegno.
Tutti gli altri tipi di reddito invece vanno inseriti: pensiamo agli stipendi per i lavoratori dipendenti, ai ricavi delle partite Iva, alle pensioni erogate dall’INPS, o ad altri tipi di reddito diversi, come quelli percepiti da un immobile posto in affitto.
Assegno Unico e ISEE
L’Assegno Unico viene calcolato in base all’ISEE della famiglia beneficiaria. Questo vuol dire che più questo indicatore sarà alto, più l’importo mensile erogato dall’INPS si abbasserà. Chi ha un ISEE basso è destinato a ricevere l’assegno secondo le soglie più alte.
Ovviamente a questi importi vanno poi sommate eventuali maggiorazioni previste per specifici casi, come per la presenza di figli portatori di handicap oppure nel caso di famiglie monogenitoriali e così via. In linea generale si può dire che più un valore ISEE è elevato, meno si potrà ricevere ogni mese di Assegno Unico.
Questo accade per una ragione precisa: la misura è destinata a coloro che si trovano più in difficoltà economica, e serve quindi ad aiutare principalmente le famiglie più bisognose. L’importo minore viene erogato a chi ha un ISEE superiore a 45.574,96 euro annui, oppure a chi non presenta affatto questo valore, ma che ha ugualmente diritto all’assegno.
Una domanda sorge spontanea: le somme percepite con l’Assegno Unico durante l’anno, vanno dichiarate per il calcolo dell’ISEE? Questa è una questione spinosa, in cui molti cittadini si sono imbattuti.
L’Assegno Unico influisce sull’ISEE
Se da un lato è l’ISEE a determinare l’importo mensile corretto dell’Assegno Unico, dall’altro lato questa erogazione va inclusa nel calcolo dell’ISEE, o almeno attualmente funziona in questo modo.
Di fatto quindi, anche se la famiglia non va a pagare delle tasse su queste cifre, viene poi penalizzata perché l’assegno contribuisce ad innalzare l’effettivo indicatore economico del nucleo familiare.
Qual è la conseguenza di questo passaggio? Di fatto le famiglie che beneficiano dell’Assegno Unico possono trovarsi escluse da altri tipi di bonus, ad esempio quelli previsti sulle utenze domestiche. Oppure può accadere l’effetto paradossale di non poter accedere ad una soglia dell’Assegno Unico più alta proprio a causa della percezione di questo importo aggiuntivo ogni mese negli anni precedenti.
Ricordiamo che per calcolare l’ISEE vanno presentati tutti i redditi percepiti da tutti i componenti della famiglia, non solamente quelli che sono soggetti ad una tassazione, nei due anni precedenti. Quindi vi rientra anche l’Assegno Unico, o qualsiasi altra forma di erogazione economica mensile di sostegno.
Sulla questione si era già parlato in precedenza, poiché era stato stabilito dal governo precedente in un primo momento di escludere questo assegno dal calcolo dell’ISEE, tuttavia questa modifica non è mai arrivata.
Di fatto siamo davanti ad una penalizzazione non indifferente: per alcune centinaia di euro all’anno molte famiglie potrebbero essere escluse da benefici economici e sostegni al reddito.
Assegno Unico fuori dall’ISEE: le prospettive
L’argomento è tornato alla ribalta, poiché con l’attuale governo viene ipotizzata l’esclusione dell’Assegno Unico dal calcolo complessivo dell’ISEE, in modo da non penalizzare le famiglie che lo percepiscono. In particolare a discutere della modifica alle attuali regole sono Maurizio Leo e Maria Teresa Bellucci.
Il fatto che le detrazioni per i figli a carico e gli assegni familiari siano stati assorbiti dall’Assegno Unico costituisce una criticità ulteriore intorno a questo tema, poiché in precedenza non erano calcolati nell’ISEE.
Il governo quindi si appresta a cercare una soluzione a questo problema, rivedendo il metodo di calcolo che va a determinare l’ISEE dei nuclei familiari. Al centro dell’attenzione non ci sarebbe solamente l’assegno per i figli, ma anche altre misure di sostegno sociale.
Anche l’uso dei redditi lordi invece di quelli netti nel calcolo complessivo porterebbe a non poche problematiche. Anche i Titoli di Stato potrebbero in un futuro prossimo uscire dal calcolo dell’ISEE, se entro una soglia inferiore ai 50.000 euro.
Per il momento comunque si possono fare solamente delle ipotesi, poiché non sono ancora state approvate delle leggi specifiche o delle variazioni alle regole attuali.
Tuttavia l’attenzione del governo verso queste problematiche potrebbe portare a dei cambiamenti per chi percepisce l’Assegno Unico e in generale per chi chiede l’accesso a sostegni economici di diverso tipo tramite l’ISEE.
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