In queste settimane l’argomento assegno unico e universale figli a carico è stato prioritario nell’agenda di Governo. Proprio l’Esecutivo guidato da Mario Draghi ha dato recentemente l’ok all’impianto normativo sull’assegno unico che arriverà dal 2022. Il decreto attuativo approvato dal Consiglio dei Ministri ha stabilito che la nuova misura sarà operativa a decorrere da marzo 2022, ma le domande si potranno presentare dal primo gennaio.
Dal 2022 lo Stato avrà insomma anche il compito di supportare tutte le famiglie con figli, dagli incapienti a chi conduce una vita agiata, attraverso una nuova misura che accompagnerà i figli dal settimo mese di gravidanza oltre la maggiore età, fino a 21 anni. Ciò a condizione che i ragazzi maggiorenni studino; svolgano tirocini con redditi minimi o anche il servizio civile universale. L’assegno unico interesserà sia i lavoratori dipendenti sia gli autonomi e sarà sempre versato dall’Inps, su domanda dei nuclei interessati. Altra novità riguarda il fatto che gli assegni non si troveranno più in busta paga, ma sarà direttamente l’INPS a pagarli ai beneficiari tramite accredito in conto corrente.
Soprattutto, l’assegno unico farà chiarezza sull’intero contesto dei bonus, sussidi ed agevolazioni fiscali concesse ai nuclei familiari con figli. Questi ultimi infatti scompariranno, per lasciare spazio all’assegno unico per i figli, un contributo che razionalizza la materia, e di fatto accorpa bonus figli, assegni per il nucleo familiare e detrazioni figli a carico al momento vigenti. Quali sono dunque i bonus e sussidi che scompariranno? E da quando? Scopriamolo di seguito.
Assegno unico, da marzo 2022 addio a bonus e detrazioni: premio alla nascita o Bonus mamma domani
Il provvedimento del Governo, che prevede l’introduzione dell’assegno unico, è stato emesso in attuazione della legge delega n. 46 del primo aprile 2021. Ora dovrà ora essere esaminato dalle commissioni parlamentari, prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale per l’entrata in vigore. Già però si possono svolgere delle utili considerazioni in merito ai bonus e sussidi che – come appena accennato – saranno cancellati per far posto al nuovo assegno unico e universale.
L’assegno unico è istituito, stando alla legge delega n. 46, con la finalità di “riordinare, semplificare e potenziare, anche in via progressiva” le misure economiche a sostegno delle famiglie con figli a carico.
Ecco perché l’art. 10 della bozza di Decreto approvata in Consiglio dei ministri include, al comma 1, l’abrogazione dal primo gennaio del prossimo anno del premio alla nascita o bonus mamma domani – di cui ad una legge del 2016 – assegnato dall’INPS in misura pari ad 800 euro per gli eventi nascita, adozione o affidamento preadottivo di un minore.
Assegno unico, da marzo 2022 addio a bonus e detrazioni: addio ANF dei Comuni e fondo natalità
La bozza di decreto, al comma 2 del citato art. 10, prosegue determinando la cancellazione dal primo marzo 2022 dell’assegno ai nuclei familiari con almeno 3 figli minori o assegni familiari dei comuni (di cui si trova traccia nella legge n. 448 del 1998). Detta misura di sostegno è stata finora concessa dai singoli comuni, ma versata dall’INPS in un importo non al di sopra dei 1.886,82 euro totali (valore valevole per l’anno 2021). In quanto abrogato dal prossimo marzo, la bozza di decreto precisa coerentemente che l’assegno in oggetto sarà assegnato “esclusivamente con riferimento alle mensilità di gennaio e febbraio“.
Ovviamente, la carrellata dei bonus, sussidi e altre misure di sostegno, eliminate con l’introduzione dell’assegno unico, non termina qui. Sempre in base all’art. 10 della citata bozza, a partire dal primo gennaio del prossimo anno viene meno il cd. fondo di sostegno alla natalità, previsto dalla legge n. 232 del 2016 ed avente la finalità di facilitare l’accesso al credito da parte delle famiglie con uno o più figli, con l’emissione di garanzie dirette a istituti di credito e intermediari finanziari. Peraltro, il prestito agevolato è stato finora sottoposto a precisi vincoli, tra cui la rimborsabilità in un arco di tempo massimo pari a 7 anni.
Assegno unico, da marzo 2022 addio a bonus e detrazioni: superate le detrazioni figli a carico
Un’altra novità molto significativa e legata al varo dell’assegno unico, riguarda le cd. detrazioni figli a carico, che i nuclei familiari conoscono bene. Finalità di dette agevolazioni – di cui si trova traccia nell’art. 12. DPR n. 917 del 1986 – è rendere meno gravosa l’imposta lorda IRPEF da versare allo Stato, in quanto i genitori già sopportano i costi relativi al mantenimento e crescita dei figli.
Gli assegni unici di fatto sostituiranno l’art. 12 appena citato. Infatti, nel testo approvato dal Governo, e relativo al meccanismo dell’assegno unico, è disposta l’assegnazione delle detrazioni soltanto a “ciascun figlio, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati” ma di “età pari o superiore a 21 anni che non beneficiano dell’assegno unico e universale“.
Attenzione: la bozza conferma quanto già indicato nella legge delega n. 46. Dopo l’avvio dell’assegno unico, permarranno attive le detrazioni fiscali per coniuge ed altri familiari a carico.
L’assegno unico sostituisce l’ANF: da quando?
Il provvedimento del Governo che ha approvato il meccanismo dell’assegno unico, include altresì un’altra importante novità, sempre all’art. 10. Infatti, per quanto attiene ai “nuclei familiari con figli e orfanili“, il Consiglio dei Ministri ha deciso che, a partire dal primo marzo 2022, non saranno più riconosciuti gli assegni per il nucleo familiare (i cosiddetti ANF). La prestazione è peraltro assegnata non a tutti i lavoratori e la somma di detto assegno, versato dall’Inps, è calcolata tenendo conto vari parametri, reddito totale e numero membri del nucleo in particolare.
La bozza di decreto ha però disposto la proroga fino al 28 febbraio del prossimo anno di due misure temporanee, introdotte dal primo luglio 2021 al 31 dicembre 2021, in attesa dell’avvio dell’assegno unico. Ci riferiamo alla cd. maggiorazione ANF e all’assegno temporaneo figli minori, previsto per i soggetti non beneficiari degli ANF, come lavoratori autonomi e disoccupati.
Concludendo, vero è che non tutti i contributi e bonus a sostegno delle famiglie, saranno abrogati con l’introduzione dell’assegno unico. Infatti nei provvedimenti adottati non vi è traccia dell’abrogazione di misure quali il congedo parentale, i permessi giornalieri per allattamento e il bonus asilo nido, stante evidentemente il loro ruolo di preminenza all’interno della famiglia.
Per quanto riguarda invece il cd. bonus bebè o assegno di natalità, previsto dalla legge n. 190 del 2014, occorre rimarcare che fa parte delle prestazioni destinate ad essere soppresse o gradualmente superate, proprio per l’introduzione dell’assegno unico. Ma di tale previsione non si fa cenno nella bozza di decreto legislativo, insieme alle altre misure abrogate dal primo gennaio o dal primo marzo del prossimo anno. Ecco perché nelle prossime settimane sono attesi dettagli sul punto, onde capire quando l’esperienza del citato bonus potrà dirsi definitivamente conclusa.
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