È stato velocizzato il processo di liquidazione della prestazione assistenziale dell’indennità di accompagnamento INPS per i cittadini non più in età lavorativa “over 65”. Infatti, si è conclusa in maniera positiva la fase sperimentale introdotta a partire dal 9 maggio 2018, le cui specifiche sono contenute nel Messaggio n. 1930 dell’8 maggio 2018. Dunque, a partire dal 1° gennaio 2019, entrerà a regime il procedimento di semplificazione per la concessione della predetta prestazione.
A darne notizia è lo stesso Istituto con il Messaggio n. 4463 del 28 novembre 2018. Conclusa la fase sperimentale, dal nuovo anno le nuove modalità di presentazione della domanda di invalidità civile diventeranno obbligatorie per tutti i soggetti non più in età lavorativa.
Ma prima di illustrare quali sono le nuove semplificazioni introdotte, si riepiloga brevemente che cos’è l’indennità di accompagnamento per i cittadini non più in età lavorativa, che abbiano un’età anagrafica maggiore di 65 anni.
Indennità di accompagnamento INPS: che cos’è e come funziona
L’indennità di accompagnamento, disciplina dalla L. n. 18/1980 e dall’art. 1, co. 3 della L. n. 508/1988, è una prestazione di assistenza non reversibile rivolta ai mutilati ed invalidi civili totalmente inabili per affezioni fisiche o psichiche. Tali soggetti devono aver accertato:
- che si trovano nella impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore;
- oppure, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisognano di un’assistenza continua.
Si ricorda che l’indennità di accompagnamento non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa. Inoltre è concessa anche ai minorati nei cui confronti l’accertamento delle prescritte condizioni sanitarie sia intervenuto a seguito di istanza presentata dopo il compimento del sessantacinquesimo anno di età.
Il beneficio economico, tra l’altro, non è compatibile con analoghe prestazioni concesse per invalidità contratte per causa di guerra, di lavoro o di servizio.
Requisiti
Possono accedere all’indennità di accompagnamento:
- tutti i cittadini italiani;
- tutti i cittadini UE residenti in Italia;
- ed i cittadini extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo a condizione, sempre, che siano residenti nel nostro territorio.
Non esistono limiti minimi e massimi d’età per l’accesso. Per poter ottenere la prestazione è necessario:
- il 100% di invalidità civile totale e permanente;
- impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore.
Ciò determina in capo all’invalido l’impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita e conseguente necessità di un’assistenza continua.
Si ricorda che un soggetto è risulta impossibilitato a compiere atti quotidiani della vita, qualora non riesce a effettuare quelle azioni elementari che espleta quotidianamente un soggetto normale di corrispondente età.
A quanto ammonta
L’importo dell’indennità di accompagnamento 2018 è pari a 516,35 euro e vale per 12 mensilità. Si tratta di un importo esente da Irpef: dunque non bisogna pagarci alcuna imposta e soprattutto non va dichiara nel modello Redditi.
Inoltre, cosa importante, non concorre per la determinazione del requisito reddituale previsto per l’attribuzione di altre prestazioni sociali o assistenziali erogate dallo stato.
Domanda semplificata di accesso all’indennità di accompagnamento
Come anticipato in premessa, l’INPS ha semplificato il processo di erogazione per i richiedenti indennità di accompagnamento dal 2019.
In pratica è possibile anticipare al momento della presentazione della domanda di invalidità civile le informazioni di natura socio-economica contenute nel modello AP70. Di norma, infatti, tale informazioni sono comunicate solo al termine dell’esito positivo della fase sanitaria.
Le informazioni anticipate sono:
- comunicazione di eventuali ricoveri;
- delega alla riscossione di un terzo (Quadro G) o in favore delle associazioni (Quadro H);
- indicazione delle modalità di pagamento (Quadri F1 o F2).
Ciò consentirà, una volta definito positivamente l’iter dell’accertamento sanitario, l’avvio in tempi brevi del processo di liquidazione della prestazione economica riconosciuta.
Si ricorda, infine, che le nuove modalità entreranno in vigore, e diventeranno obbligatorie per tutti, dal 1° gennaio 2019. La semplificazione include anche le domande di accertamento sanitario presentate da coloro che hanno perfezionato il requisito anagrafico secondo i requisiti previgenti (ad esempio, 66 anni e 7 mesi compiuti tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2018).