La sicurezza sul lavoro è una tematica più che mai attuale, alla luce anche degli ultimi avvenimenti di Firenze. A proposito delle norme presenti in Italia sulla sicurezza, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con un comunicato stampa del 17 febbraio 2024 ha annunciato l’arrivo di nuovi interventi che vanno principalmente in alcune direzioni.
Si parte dalla questione del lavoro sommerso, ovvero irregolare, per passare alle dinamiche di caporalato per l’organizzazione del lavoro, fino alla sicurezza che riguarda i lavori svolti tramite appalti. Queste misure vanno a sommarsi a quelle già individuate negli ultimi mesi, con l’obiettivo, come specifica Marina Calderone, di rendere più sicuri i luoghi di lavoro.
Si parla quindi del nuovo DDL Lavoro, che andrà a semplificare le norme già presenti integrandole con quelle nuove. Ma vediamo nello specifico cosa prevede questo intervento.
Nuove norme per la sicurezza sul lavoro
Il governo sta lavorando su un nuovo provvedimento sul tema della sicurezza sul lavoro, per introdurre nuove norme specifiche in determinate direzioni. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha evidenziato l’importanza di semplificare i regolamenti già esistenti e di aggiungere nuovi interventi soprattutto in queste direzioni:
- Contrastare il lavoro sommerso;
- Contrastare il caporalato;
- Tutelare la filiera degli appalti.
Questi punti sono affrontati dal comunicato stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 17 febbraio 2024. Tuttavia già in precedenza il governo era intervenuto sulla sicurezza del lavoro.
Ricordiamo ad esempio il rafforzamento delle regole sulla sicurezza e di tutela contro gli infortuni, riportato dal governo con il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n.32 del 1 maggio 2023, di cui riportiamo un estratto:
“Si prevedono, tra l’altro: l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi; l’estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri; l’obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza.”
Da qui il governo aveva comunicato l’istituzione di un apposito Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni durante lo svolgimento di attività di tipo formativo. Si tratta di interventi mirati a tutelare tutti i lavoratori negli ambienti di lavoro.
Cosa prevede il DDL Lavoro
Ad introdurre le nuove norme sulla sicurezza sul lavoro sarà un decreto apposito, il DDL Lavoro, che tratterà alcuni punti importanti intorno a questo tema. In particolare tratterà la questione del lavoro sommerso, che in Italia è ancora un punto critico per molte realtà.
Questo aspetto influisce pesantemente sulle condizioni di lavoro ed economiche nel paese. Per dare un’idea del fenomeno, prendiamo in riferimento i dati Istat del 2021.
Si parla di almeno 2 milioni e 990.000 persone irregolari, in aumento di 73.000 unità rispetto all’anno precedente: una quantità enorme di lavoratori senza contratto, per cui di conseguenza non vengono pagate tasse né contributi e con elevata precarietà e basse tutele.
Il DDL Lavoro propone di intervenire con misure ad hoc per contrastare il lavoro nero, ovvero il lavoro sommerso. Si parla di un’economia nascosta che ha raggiunto 192 miliardi di euro.
Il caporalato è un altro problema piuttosto diffuso nel paese: lo sfruttamento illegale di lavoratori irregolari, spesso stranieri, soprattutto in alcuni settori, come quello agricolo. Si prevede che il nuovo decreto andrà a introdurre norme specifiche anche per contrastare questo fenomeno, che coinvolge sia lavoratori italiani che provenienti da altri paesi UE o extra UE.
Inoltre il decreto interverrà anche per tutelare la filiera degli appalti in Italia. Si tratta di un contesto lavorativo in cui i problemi legati alla sicurezza sono all’ordine del giorno. Nel settore privato in particolare spesso le regole sulla sicurezza vengono aggirate, rendendo difficoltose le operazioni di controllo soprattutto per ciò che riguarda i subappalti.
Sicurezza sul lavoro e controlli
Con l’arrivo del nuovo DDL Lavoro si prevede l’istituzione di nuove risorse per incentivare il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Prevenzione e formazione sono quindi due elementi chiave per tutelare i lavoratori da potenziali rischi.
Si parla di 850 nuovi ispettori tecnici presso l’Ispettorato del Lavoro introdotti già nel 2023 e di un aumento del numero delle ispezioni quest’anno da 70.000 a 100.000.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali spiega che saranno messe in campo nuove risorse dall’INAIL per l’anno in corso, per 1,5 miliardi di euro, con l’obiettivo di finanziare la prevenzione dei rischi e sostenere le aziende maggiormente impegnate nel tutelare la sicurezza dei lavoratori.
Incentivi per la sicurezza sul lavoro
Ricordiamo che l’INAIL o diversi enti propongono dei bandi specifici o dei premi per le aziende virtuose in tema di sicurezza sul lavoro. Citiamo qui nel dettaglio alcune iniziative messe in atto dall’INAIL, che si possono approfondire sul sito ufficiale:
- Bando ISI: contributi a fondo perduto per sostenere le spese delle aziende che mettono in pratica progetti specifici per migliorare i livelli di salute e sicurezza sul luogo del lavoro;
- Bando Fipit: finanziamento per micro e piccole imprese in agricoltura, edilizia, estrazione e lavorazione di materiali lapidei per portare avanti progetti di innovazione tecnologica, che possano migliorare le condizioni di salute e sicurezza sul posto di lavoro;
- Co&Si: un software per determinare quali sono le spese per mettere in atto operazioni di prevenzione e quali invece per affrontare un determinato evento infortunistico.
Una delle criticità evidenziate dall’INAIL intorno alla mancata applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro riguarda proprio dalla mancata consapevolezza a proposito dei costi da sostenere, da parte delle aziende. In particolare, è pratica diffusa rinunciare a mettere in atto determinate operazioni di prevenzione del rischio proprio per risparmiare.
Conoscere in anticipo i costi per la prevenzione e la formazione, per l’assicurazione o per i casi di infortunio è un incentivo pratico per le aziende nel rispettare le norme intorno a questo delicato tema.
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