All’interno della Legge di Bilancio 2024 sono previste alcune misure a sostegno delle donne vittime di violenza di genere. Tra le novità più importanti previste ci sono:
- un nuovo sgravio contributivo destinato alle nuove assunzioni;
- l’aumento dei fondi destinati a sostenere le donne;
- il reddito di libertà;
- fondi per le case protette;
- alcune misure di prevenzione e formazione.
Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e cerchiamo di capire quali siano le nuove misure pensate a sostegno delle donne vittime di violenza e che sono contenute all’interno dei nuovi commi dell’articolo 39.
Incrementato il fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza
Il legislatore, con l’obiettivo di incrementare il reddito di libertà, ha aumentato il fondo dedicato di 10 milioni di euro per ognuno dei seguenti anni: 2024, 2025 e 2026. A partire dal 2027, invece, l’aumento è pari a 6 milioni di euro ogni anno.
Viene, inoltre, incrementato il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Verranno messe a disposizioni le seguenti cifre aggiuntive:
- 4 milioni di euro per gli anni 2024, 2025 e 2026. Queste risorse serviranno ad attuare le misure che sono state previste direttamente dall’articolo 26 bis del Decreto Legge del 15 agosto 2020;
- 5 milioni di euro per ogni annualità compresa tra il 2024 ed il 2026. Questi fondi verranno utilizzati per attuare adeguatamente il Piano Strategico Nazionale sulla Violenza Maschile contro le Donne 2021-2023 e relativo piano operativo. L’obiettivo, tra l’altro, è quello di andare a rafforzare la rete dei servizi pubblici e privati di prevenzione, assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza. E per la realizzazione di adeguati centri antiviolenza;
- 3 milioni di euro ogni anno, che a partire dal 2024 serviranno a rafforzare la prevenzione della violenza sulle donne e la violenza domestica. Lo scopo è quello di rendere permanenti le varie iniziative formative, che sono state intraprese per gli operatori di polizia e per le altre professionalità. Questi soggetti, infatti, dovranno intervenire attivamente nel piano strategico che è stato istituito attraverso la Legge 93/2013;
- 20 milioni di euro per ogni anno compreso nel periodo tra il 2024 ed il 2026, che verranno utilizzati per acquistare degli immobili da destinare a case rifugio per le donne vittime di violenza.
Al via gli sgravi contributivi per le assunzioni
Per quanto riguarda gli sgravi contributivi, invece, vengono destinati 12,5 milioni di euro. I fondi serviranno per incentivare i datori di lavoro privati che, nel corso del triennio 2024-2025, procederanno con l’assunzione di donne disoccupate vittime di violenza, che stiano ricevendo il reddito di libertà.
Lo sgravio contributivo, nel dettaglio, prevede l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con l’unica eccezione dei premi e dei contributi Inail. La misura copre il 100% di quanto dovrebbe versare il datore di lavoro, fino ad un limite massimo di 8.000 euro ogni anno. Il contributo viene parametrato su base mensile. L’aliquota di computo delle prestazioni previdenziali continua a rimanere fissa.
Lo sgravio contributivo si diversifica nel seguente modo:
- nel caso in cui l’assunzione sia stata effettuata con un contratto di lavoro a tempo determinato – anche quando è in somministrazione – è possibile accedere all’esonero per una durata massima di dodici mesi dalla data di assunzione;
- quando il contratto a termine viene trasformato in uno a tempo indeterminato, l’esonero viene prolungato fino a diciotto mesi dalla data di assunzione;
- qualora l’assunzione sia stata effettuata direttamente con un contratto a tempo indeterminato, è possibile usufruire dell’esonero per un periodo massimo di ventiquattro mesi.
A chi spetta lo sgravio contributivo
Lo sgravio contributivo spetta unicamente ai datori di lavoro privati: quindi unicamente le aziende private; rimangono escluse quelle pubbliche. È possibile accedere alla misura nel momento in cui si assumano delle
- donne:
- disoccupate;
- vittime di violenza;
- beneficiarie del reddito di libertà.
Al momento siamo in attesa della pubblicazione del decreto attuativo, dal quale dovrebbero emergere maggiori dettagli sui requisiti economici e dimensionali, che possano, in un modo o nell’altro, condizionare l’accesso alla misura.