L’evolversi dell’emergenza connessa alla diffusione del Coronavirus ha reso necessaria l’adozione di numerosi interventi normativi, fra cui misure e aiuti per i dipendenti pubblici. Il Decreto Cura Italia, oltre a misure di potenziamento del Servizio Sanitario nazionale e di sostegno economico per imprese, lavoratori autonomi e professionisti, contiene delle misure specificamente rivolte al pubblico impiego e ai lavoratori privati.
Con questa guida ci occuperemo delle misure normative ed economiche in favore degli statali, sempre tenendo presente che attualmente il quadro normativo è in continua evoluzione. La circolare esplicativa n. 2/2020 del Ministero per la Pubblica amministrazione illustra quelle che sono alcune novità contenute nel Decreto Cura Italia la cui legge di conversione è stata approvata dal Senato il 9 aprile 2020.
Si segnala lo smart working come modalità ordinaria per lo svolgimento della propria attività lavorativa nelle pubbliche amministrazioni. Prevista la sospensione dei concorsi pubblici per la durata di 60 giorni e nuove modalità di svolgimento fino al 31 dicembre. Introdotte nuove tutele per i lavoratori dipendenti delle PA affetti da disabilità grave o altre patologie, in base alle disposizioni della legge 104/92 e misure a sostegno dei lavoratori con figli minori.
Smart working per i dipendenti pubblici
In base a quanto disposto dal DL Cura Italia, con particolare riferimento all’articolo 87, la centralità del lavoro agile sembra essere punto cardine del piano del Governo.
L’obiettivo in questa fase in cui le misure restrittive non sono state ancora allentate, è ridurre la presenza dei dipendenti pubblici negli uffici, potenziando ai massimi livelli l’utilizzo di una forma organizzativa fondata sullo smart working.
Il lavoro agile viene favorito grazie all’acquisto di nuovi strumenti tecnologici e a procedure più semplici per il reperimento di pc e tablet da parte della Consip.
Per quanto riguarda aspetti connessi alla tecnologia si mira a garantire l’interoperabilità e l’interazione tra i diversi sistemi informatici acquisiti dalla PA. Nell’ottica di tutelare i lavoratori e di lottare contro il virus si guarda al futuro potenziando la tecnologia e valorizzando inoltre il merito delle risorse umane.
Non solo strumenti tecnologici aziendali: in mancanza di questi ultimi le prestazioni lavorative in smart working possono essere svolte anche mediante l’utilizzo degli strumenti informatici a disposizione del dipendente.
Resta fermo il ricorso a strumenti alternativi (come ad esempio ferie pregresse, banca ore, congedi o rotazioni).
La presenza negli uffici pubblici deve essere limitata alle attività indifferibili sia con riferimento all’utenza interna che a quella esterna. Si mira a continuare l’erogazione di un minimo di servizio tutelando i lavoratori e contrastando la diffusione del contagio.
Concorsi pubblici 2020: novità
Per quanto concerne lo svolgimento dei concorsi finalizzati all’accesso al pubblico impiego, segnaliamo la sospensione degli stessi per un periodo di 60 giorni a decorrere dall’entrata in vigore del Decreto Cura.
Dalla sospensione sono esclusi le selezioni in cui:
- i candidati si possono valutare tenendo conto del curriculum
- e quelle che possono attuarsi attraverso la modalità telematica.
Si conferma la validità delle procedure già ultimate e di quelle riguardanti la progressione tra aree riservate al personale di ruolo.
Altro obiettivo posto dal Governo è quello di introdurre procedure concorsuali più rapide che consentano comunque la valorizzazione delle risorse umane.
Permessi Legge 104
Oltre a quanto affermato finora si deve evidenziare anche il ruolo fondamentale rivestito dall’articolo 24 del DL Cura Italia; norma questa finalizzata a tutelare la salute del personale dipendente e a limitare al massimo gli spostamenti dei lavoratori.
In quest’ottica di garanzia vi è un incremento dei permessi a disposizione dei lavoratori dipendenti che assistono persone affette da disabilità. Tali assenze dal lavoro, oggi giustificate nella misura pari a 3 giorni (art. 33 comma 3, Legge 104/1992), aumentano di ulteriori complessive 12 giornate; 12 giorni fruibili nei mesi di marzo e aprile compatibilmente con le esigenze della PA. Non è possibile invece convertire in tale permesso assenze pregresse giustificate con altri istituti.
Ai lavoratori dipendenti (pubblici e privati) con disabilità grave riconosciuta, fino al 30 aprile si consente la possibilità di assentarsi dal lavoro.
Lo stesso dicasi per altre categorie quali: immunodepressi, lavoratori con patologie oncologiche o sottoposti a terapie salvavita, che risultino in possesso di idonea certificazione.
In tali casi l’assenza dal servizio prescritta dalle competenti autorità sanitarie si equipara al ricovero ospedaliero ai sensi dell’articolo 19 del DL Cura.
Si tratta di una misura volta a salvaguardare i lavoratori che per la grave situazione in cui si trovano presentano una condizione di particolare rischio.
Bonus 100 euro in busta paga
Per i dipendenti pubblici che hanno continuato a lavorare presso la sede di lavoro (quindi non in smart working) è previsto un premio in busta paga di 100 euro esentasse.
Il premio si calcola rapportando il numero di giornate lavorate e quelle lavorabili. Quindi dal computo vanno escluse le assenze di qualsiasi genere.
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Congedo parentale straordinario di 15 giorni
I dipendenti pubblici, come i privati, hanno diritto a 15 giorni di congedo parentale straordinario per accudire i figli. Questi sono retribuiti al 50% per i figli minori di 12 anni e non retribuiti per i figli fino a 16 anni.
Il congedo è concesso anche a chi ha terminato il normale congedo parentale, ma è sottoposto ad alcune condizionalità.
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Bonus baby sitter
In alternativa al congedo di 15 giorni i dipendenti pubblici possono richiedere il cosiddetto bonus baby sitter per figli con età inferiore ai 12 anni.
La somma erogata a coloro che ne hanno fatto richiesta è pari a 600 euro; per i sanitari (medici, infermieri ecc.) e forze dell’ordine la somma è pari a 1000 euro.
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