Dopo le varie manovre Salva Italia, Cresi Italia, le pensioni e il lavoro, è arrivata l’ora di ritoccare il Welfare italiano. La bozza del provvedimento è già allo studio del governo (o meglio dei ministeri dell’economia e del lavoro) e, dei sindacati.
La riforma riguarderà soprattutto le modifiche all’ISEE ( Indicatore della situazione economica equivalente che consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità quali, assegni di maternità, assegni per i nuclei familiari, assistenza domiciliare, diritto allo studio universitario, asili nido, libri di testo gratuiti, ) a cui, si aggiungono le misure inerenti la sanità, come l’abolizione del ticket sanitario.
Non ci sarebbe da inventare nulla, poichè è già tutto scritto nel decreto “Salva Italia”. La riforma del welfare altro non è che, l’attuazione della delega contenuta nell’art 5 del decreto Salva Italia, il quale prevede un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, entro il 31 maggio 2012.
con tale decreto, si dovrebbero rivedere “le modalita’ di determinazione e i campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) al fine di:
- adottare una definizione di reddito disponibile che includa la percezione di somme anche se esenti da imposizione fiscale (tipo pensioni sociali, assegni di accompagnamento per invalidi etc) che tenga conto delle quote di patrimonio e di reddito dei diversi componenti della famiglia nonche’ dei pesi dei carichi familiari, in particolare dei figli successivi al secondo e di persone disabili a carico;
- migliorare la capacita’ selettiva dell’indicatore, valorizzando in misura maggiore la componente patrimoniale, sita sia in Italia sia all’estero, al netto del debito residuo per l’acquisto della stessa e tenuto conto delle imposte relative;
- permettere una differenziazione dell’indicatore per le diverse tipologie di prestazioni.
Inoltre, la delega prevede anche l’individuazione delle agevolazioni fiscali e tariffarie, nonche’ le provvidenze di natura assistenziale che, a decorrere dal 1° gennaio 2013, non possono essere piu’ riconosciute ai soggetti in possesso di un ISEE superiore alla soglia individuata con il decreto stesso.
Il Governo vorrebbe colpire i redditi medio alti, stabilendo una soglia pari a 15mila euro. al di sopra di tale limite, non si avrà più diritto a prestazioni sociali gratuite.
In merito all’abolizione del ticket sanitario, la proposta arriva dal Ministro Balduzzi che vorrebbe, per l’appunto, abolire i ticket (che oggi è stabilito a livello regionale a seconda delle prestazioni sanitarie) per introdurre a carico di tutti i cittadini una specie di franchigia che andrebbe calcolata in base al reddito.
E’ già guerra con i sindacati: la CGIL dice “No al tentativo di operare nuovi tagli attraverso la revisione dell’Isee”; anche la FISH (Federazione italiana per il superamento dell’Handicap), chiede al governo “ di stralciare l’articolo e di rimandare la discussione su questi temi ad un momento successivo che garantisse un maggiore approfondimento e confronto”.
Attendiamo di conoscere nel dettaglio il decreto del governo. Solo allora capiremo se gioire o continuare a fare sacrifici per salvare l’Italia!
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