Nella riunione dello scorso 17 luglio il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del turismo, del Ministro delle imprese e del Made in Italy, del Ministro della giustizia, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e del Ministro della cultura, ha approvato un disegno di legge che introduce una nuova disciplina della professione di guida turistica.
Il testo mira a creare un ordinamento professionale univoco delle guide turistiche, oltre a disciplinare una serie di principi fondamentali e definire uno standard omogeneo dei livelli della prestazione per tutto il territorio nazionale. Al tempo stesso si intende sviluppare un sistema di contrasto all’abusivismo.
Aggiornamento: in Gazzetta Ufficiale n. 293 del 16 dicembre 2023 è stata pubblicata la Legge 13 dicembre 2023, n. 190 recante la “Disciplina della professione di guida turistica“. Ecco cosa dice la normativa in materia.
Riforma della professione di Guida Turistica: cos’è e cosa prevede
Una riforma, quella sulla professione di guide turistiche, che, stando alle parole del Ministro Santanchè è “attesa da oltre dieci anni” ed è “frutto di una concertazione proficua ed efficace con le parti interessate” (comunicato stampa pubblicato su “ministeroturismo.gov.it”).
Nello stesso CDM del 17 luglio è stato peraltro approvato il Piano strategico del turismo (Pst) riguardante il periodo 2023 – 2027 che “presenta un’analisi approfondita del turismo e dei suoi segmenti, delineando una politica basata su un rapporto sinergico tra Ministero, Regioni e portatori d’interesse, al fine di favorire l’incremento dell’occupazione e l’impatto sul Pil in termini strutturali” (comunicato stampa disponibile “governo.it”).
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Il documento in questione formalizza la visione industriale del settore, basata su obiettivi, cronoprogramma e misurazione dei risultati, snodandosi lungo cinque pilastri strategici: governance, innovazione, qualità e inclusione, formazione e carriere professionali turistiche, sostenibilità.
Professione di guida turistica: la Legge 190/2023 in Gazzetta Ufficiale
Fatta questa utile premessa analizziamo in dettaglio cosa prevede la normativa sulle guide turistiche anche alla luce della pubblicazione in G.U. n. 293 del 16 dicembre 2023 della Legge 13 dicembre 2023, n. 190 recante la “Disciplina della professione di guida turistica”.
La Legge 13 dicembre 2023, n. 190 infatti disciplina la professione di guida turistica fornendo la definizione e subordinando l’esercizio della professione di guida turistica al superamento di un esame di abilitazione o al riconoscimento della qualifica professionale conseguita all’estero.
La Legge, fra le altre cose, abroga l’art. 3, c. 3, della L. 97/2013 che prevedeva l’individuazione di siti di particolare interesse nei quali lo svolgimento della professione di guida turistica avrebbe richiesto una specifica abilitazione.
1. Come funzionerà l’esame di abilitazione
Nell’ottica di creare un ordinamento professionale univoco delle guide turistiche, il DDL approvato in Consiglio dei Ministri introduce un esame di abilitazione nazionale come requisito per l’esercizio della professione.
L’esame in questione, indetto dal Ministero del turismo con cadenza almeno annuale, consiste in tre prove:
- Prova scritta;
- Prova orale;
- Prova tecnico – pratica.
2. Cos’è l’elenco nazionale
Oltre all’esame di abilitazione, l’esercizio della professione è subordinato all’iscrizione ad un apposito elenco nazionale.
Sono esclusi dall’obbligo di iscrizione all’elenco coloro che:
- Esercitano la professione su base temporanea ed occasionale;
- Svolgono visite straordinarie e gratuite presso siti non qualificabili come istituti e luoghi della cultura aperti al pubblico.
3. Codice ATECO
Altro aspetto importante della riforma è l’attribuzione di uno specifico codice ATECO, da parte dell’Istat, così da ottenere una classificazione delle attività inerenti alla professione di guida turistica.
Ricordiamo che ATECO è la classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat per finalità statistiche. In sostanza il codice ATECO è utile per produrre e diffondere dati statistici ufficiali.
A livello nazionale, la classificazione è utile anche per finalità di natura amministrativa. Si pensi agli utilizzi in termini di imposte, contributi, nonché aiuti e sussidi pubblici.
La classificazione attualmente in vigore è ATECO 2007, aggiornata all’anno 2022. Collegandosi al portale “istat.it” è disponibile un’apposita piattaforma di ricerca che permette di:
- Individuare un codice attività, grazie alla descrizione della stessa;
- Ricercare un’attività partendo dal relativo codice;
- Ricercare un codice attività grazie ad una sola parola chiave.
4. Specializzazioni ed aggiornamento professionale
Il DDL approvato in Consiglio dei Ministri mira, tra le altre cose, a garantire e promuovere la professionalità delle guide turistiche. Per questo motivo, si contempla la possibilità di conseguire ulteriori specializzazioni tematiche e territoriali, oltre all’obbligo dell’aggiornamento professionale.
5. Lotta all’abusivismo
La riforma licenziata dal CDM il 17 luglio scorso non manca di contrastare il fenomeno dell’abusivismo. Vengono infatti previste sanzioni in caso di:
- Esercizio della professione da parte di soggetti non abilitati;
- Avvalimento di soggetti non iscritti nell’elenco nazionale per lo svolgimento di visite guidate.
6. Esercizio della professione sulla base di titoli conseguiti all’estero
L’articolo 6 della Legge 190/2023 disciplina l’esercizio in Italia della professione di guida turistica sulla base di titoli conseguiti all’estero.
Una riforma richiesta dal PNRR
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvato con Decisione del Consiglio dei Ministri ECOFIN UE del 13 luglio 2021, prevede alla misura M1C3-10 una riforma dell’ordinamento delle professioni delle guide turistiche, da adottare entro il 31 dicembre 2023.
Professione di guida turistica
Il Codice del Turismo (Decreto legislativo 23 maggio 2011 numero 79) definisce all’articolo 6 le professioni turistiche come quelle attività
“aventi ad oggetto la prestazione di servizi di promozione dell’attività turistica, nonché servizi di ospitalità, assistenza, accompagnamento e guida, diretti a consentire ai turisti la migliore fruizione del viaggio e della vacanza, anche sotto il profilo della conoscenza dei luoghi visitati”.
Guida turistica: chi è?
Tra le professioni appartenenti al settore del turismo figura naturalmente la guida turistica, da intendersi come colui che illustra e interpreta, nel corso di visite in loco, aventi anche finalità didattiche, a favore di persone singole o di gruppi, i beni materiali e immateriali che costituiscono il patrimonio storico, culturale, religioso, architettonico, artistico, archeologico e monumentale italiano “in correlazione anche ai contesti demo-etno-antropologico, paesaggistico, produttivo ed enogastronomico che caratterizzano le specificità territoriali” (portale “ministeroturismo.gov.it – Destinatari – Professioni turistiche – Guida turistica”).
Come diventare guida turistica? La disciplina in vigore
Attualmente, per diventare guida turistica, è necessario conseguire un’abilitazione a livello regionale, previo superamento di un esame di Stato.
La prova in questione, scritta, orale e pratica, si svolge con cadenza biennale nelle varie regioni e Province autonome, nel rispetto di appositi bandi.
La possibilità di esercitare in maniera stabile la professione in Italia è riconosciuta anche a coloro che sono in possesso di un titolo o dell’esperienza professionale acquisiti all’estero. In tal caso è sufficiente inoltrare apposita istanza (corredata di tutti i documenti necessari) all’indirizzo di posta elettronica dedicato professionituristiche@ministeroturismo.gov.it.
La documentazione da presentare è in ogni caso diversa a seconda del Paese di provenienza del richiedente, così come si differenzia se la professionale è regolamentata o meno nel paese stesso.