Lo scorso 28 luglio, il governo ha approvato in via definitiva il Decreto Legislativo che riforma l’istituto dell’apprendistato (T.U. sull’apprendistato) e che configura questo strumento quale contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione e alla formazione dei giovani.
“Il nuovo Testo Unico ha l’obiettivo di fornire ai giovani un canale tipico di ingresso al mondo del lavoro e si propone, in particolare, di garantire ai lavoratori e alle imprese una maggiore agibilità dello strumento attraverso la semplificazione della materia e la sua omogeneizzazione sull’intero territorio nazionale”.
Non a caso il primo comma dell’art. 1, dispone che:
L’apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e alla occupazione dei giovani.
Questo è quanto si legge nella nota del Ministero del Lavoro: “Il provvedimento garantisce una maggiore agibilità dello strumento, per lavoratori e imprese, attraverso una drastica semplificazione della materia che diviene omogenea sull’intero territorio nazionale. In soli sette articoli di legge, presentati nella forma del Testo Unico, viene infatti racchiusa l’intera regolamentazione della materia.
L’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale dell’apprendistato viene garantita attraverso una piena valorizzazione della contrattazione collettiva nazionale di settore, a cui farà seguito il graduale e completo superamento delle attuali regolamentazioni di livello regionale. Il
regime transitorio è destinato a durare non più di sei mesi. Dopo di che troveranno applicazione integralmente le nuove disposizioni così come implementate e adattate settore per settore dalla contrattazione collettiva. Unica eccezione il settore pubblico per il quale si dovrà attendere
un decreto di “armonizzazione” della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tra le novità: l’estensione dell’apprendistato di alta formazione, utilizzabile ora anche ai fini del praticantato e per la selezione di giovani ricercatori da inserire in impresa.
Fondamentale per contrastare la dispersione scolastica e avviare un riallineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro è poi il rilancio dell’apprendistato di primo livello che diviene ora utilizzabile non solo per i minorenni ma anche per gli under 25, con la possibilità di conseguire in ambiente di lavoro, sulla falsariga del modello duale tedesco, una qualifica triennale o un diploma professionale quadriennale rilasciati dalle Regioni”.
In pratica,sono previste quattro ipotesi di apprendistato:
- apprendistato per la qualifica e il diploma professionale per gli under 25 con la possibilità di acquisire un titolo di studio in ambiente di lavoro;
- apprendistato di mestiere per i giovani tra i 18 e i 29 anni che potranno apprendere un mestiere o una professione in ambiente di lavoro;
- apprendistato di alta formazione e ricerca per conseguire titoli di studio specialistici, universitari e post-universitari e per la formazione di giovani ricercatori per il settore privato;
- apprendistato per la riqualificazione di lavoratori in mobilità espulsi da processi produttivi.
Testo Unico dell'Apprendistato (108,4 KiB, 2.537 hits)