Quale sarà il futuro delle caldaie a gas? A porre l’accento su questo argomento è l’approvazione della Direttiva Case Green, che ha fissato al 2040 la deadline per la loro installazione. A partire da quella data, infatti, non sarà più possibile montare dei nuovi modelli. Introducendo, in buona sostanza, una svolta significativa nella politica energetica dell’intera Europa.
Ma questa novità, cosa comporta per i consumatori e le famiglie italiane? E che fine faranno gli incentivi per l’installazione di caldaie a condensazione, impianti di riscaldamento a gas e tutti quelli che rientravano nel vecchio bonus caldaia? Scopriamolo insieme.
Incentivi caldaie a gas, che fine faranno
Al contrario di quanto si potesse immaginare in un primo momento, la Direttiva Case Green non comporta la fine definitiva delle caldaie a gas nel breve periodo.
Andando a leggere attentamente il testo, infatti, si evince che sarà possibile utilizzare quelle già installate senza alcun problema. Soprattutto se si tratta di modelli di ultima generazione, come ad esempio le caldaie a condensazione di alta classe energetica. In altre parole i sistemi che sono operativi oggi come oggi potranno continuare a funzionare. Ma non solo: potranno anche essere aggiornati con delle tecnologie che risultano essere più avanzate e che rispettino un po’ di più l’ambiente.
La versione precedente della Direttiva Case Green – quindi non stiamo parlando di quella che è stata approvata il 12 marzo 2024 – avrebbe introdotto il divieto di agevolare gli apparecchi alimentati a combustibili fossili proprio da quest’anno. Ed avrebbe avuto un impatto diretto sia sugli edifici nuovi che su quelli oggetto di ristrutturazione.
La versione che è stata licenziata dal Parlamento europeo ha introdotto un periodo molto più lungo, concedendo più tempo per la riconversione del parco attualmente montato.
Tuttavia non è ancora chiaro se gli incentivi per la loro installazione rimarranno o saranno eliminati.
La transizione sarà graduale
Uno degli obiettivi della Direttiva Case Green è quella di spingere in maniera decisa verso l’innovazione. E, soprattutto, avrà un occhio di riguardo per le soluzioni ritenute più ecologiche. Diventano più importanti le caldaie di nuova generazione, che sono state progettate per essere efficienti e compatibili con i green gas, tra i quali ci sono il biometano e l’idrogeno. E che rappresentano, inoltre, una delle frontiere dell’evoluzione in questo settore.
Le nuove tecnologie hanno il merito di andare ad abbassare l’impatto carbonico del riscaldamento di casa. Ma soprattutto aprono la porta alle energie rinnovabili, che nel futuro dovrebbero, almeno sulla carta, avere un ruolo fondamentale in ogni casa.
Per quanto riguarda la caldaie a gas, il piano che viene delineato dalla direttiva europea è graduale, ma deciso. Vuole portare verso un riscaldamento più sostenibile.
L’installazione di nuovi impianti a gas sarà limitata a partire dal 2040: si promuoveranno esclusivamente gli apparecchi compatibili con i gas ecologici. Un vero e proprio cambio di rotta, che ha due obiettivi ben definiti:
- ridurre al minimo l’impatto ambientale;
- promuovere al massimo l’adozione di tecnologie innovative.
Il cambiamento sarà incentivato da delle agevolazioni statali e da dei finanziamenti a tassi agevolati. Questi ultimi dovranno essere pensati per sostenere e facilitare l’aggiornamento a dei sistemi di riscaldamento che siano più efficienti.
Si salveranno unicamente le caldaie ibride
Andando a dare uno sguardo alla direttiva europea sembra, a questo punto, che in futuro siano destinate a salvarsi unicamente le caldaie ibride. Sono, nella maggior parte dei casi, degli impianti che sono costituiti da una pompa di calore – la quale funziona ad elettricità – che si va ad integrare ad una caldaia a condensazione, che può essere alimentata a Gpl o a metano.
I due sistemi possono lavorare in sinergia per riscaldare gli ambienti o si possono attivare in maniera autonoma. Generalmente la caldaia interviene nel momento in cui le temperature scendono al di sotto di una certa temperatura. Nei mesi più caldi, la produzione di acqua calda risulta essere di appannaggio unicamente della pompa di calore.
Altro tipo di caldaia ibrida – che viene menzionata all’interno della direttiva europea – è quella che abbina un sistema alimentato a combustibili fossili con i pannelli solari.
Da ricordare, comunque vada, che se è vero che le caldaie ibride risultano essere più efficienti dal punto di vista energetico, hanno un costo generalmente più elevato rispetto a quelle normali.
Comunque vada spetterà ai singoli governi trasformare in legge nazionale la direttiva europea. e fare in modo, eventualmente, che pesi il meno possibile sulle tasche dei consumatori.
Domande frequenti
Concludiamo l’articolo rispondendo ai dubbi più frequenti su questo argomento.
Come funziona il bonus caldaie 2024?
Il bonus caldaia è ottenibile tramite l’Ecobonus, un’agevolazione che include uno sconto fiscale del 65%, anche se l’acquisto della caldaia non è combinato ad opere di ristrutturazione. Il meccanismo vale, ad esempio, per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernali con sistemi a pompa di calore o per l’installazione di impianti solari per la produzione di acqua calda sanitaria. Leggi tutto qui.
Quando scade il bonus per la sostituzione della caldaia?
L’ultima Legge di Bilancio ha fissato la fine del bonus caldaia al 65% per sostituire ad esempio la normale caldaia a gas con una condensazione (e quindi ad alta efficienza) entro il 31 dicembre 2024.
Per il momento quindi non sono previste ulteriori proroghe per l’incentivo.