Da ottobre 2023 fare l’ISEE potrebbe diventare a pagamento. La questione è stata affrontata dal recente Decreto Lavoro, che ha dato la possibilità ai centri CAF di predisporre il servizio a pagamento per tutti i cittadini che intendono ricevere assistenza per calcolare l’ISEE.
Ricordiamo che l’ISEE è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, e che in Italia può servire per diversi scopi: dal pagamento delle tasse universitarie alla possibilità di accedere a diversi sostegni e bonus garantiti dallo stato o dall’INPS.
Effettuare l’ISEE è un’operazione gratuita per tutti i cittadini italiani, tuttavia da ottobre 2023 può diventare a pagamento entro certe condizioni. Facciamo chiarezza sull’argomento e vediamo chi, e quanto, dovrà pagare.
ISEE a pagamento dal 1 ottobre: quanto costa presentare una DSU
Chiariamo subito che l’ISEE a pagamento non riguarderà la totalità dei casi. Ad oggi è possibile infatti calcolare e presentare l’ISEE in diversi modi, a partire dalla DSU, ovvero dalla dichiarazione sostitutiva unica inerente i redditi da lavoro.
I cittadini possono provvedere in autonomia, tramite sito ufficiale dell’ente previdenziale INPS, oppure rivolgersi ad un intermediario, come un Centro di Assistenza Fiscale (CAF). Nel primo caso, la presentazione di questi documenti e il calcolo dell’ISEE rimangono operazioni gratuite.
Le cose cambiano per coloro che si rivolgono ad un centro CAF: il Decreto Lavoro recente infatti garantisce ai centri CAF la possibilità di applicare un prezzo al calcolo dell’ISEE di 25 euro massimi. Tuttavia questo sarà possibile solo nei casi in cui il cittadino sta presentando una DSU successiva alla prima.
Per una presentazione, annuale, della DSU per il calcolo dell’ISEE, non bisognerà pagare. Il prezzo massimo di 25 euro sarà applicato sulle richieste successive alla prima. Ma c’è un’eccezione: a rimanere ancora gratuite saranno tutte quelle richieste successive che riguardano il semplice cambiamento del numero di componenti del nucleo familiare.
In quali casi l’ISEE sarà a pagamento
Andiamo a vedere in quali casi specifici l’ISEE potrebbe diventare a pagamento presso il CAF. Come abbiamo anticipato, si tratta di tutte quelle situazioni in cui è necessario comunicare delle variazioni, all’interno del nucleo familiare, che comportano modifiche importanti a livello di ISEE. Ad esclusione delle modifiche al numero di componenti della famiglia, l’ISEE sarà a pagamento nei seguenti casi:
- Variazioni dell’occupazione lavorativa: pensiamo ad esempio ad un licenziamento, oppure al momento in cui si viene impiegati presso un nuovo lavoro, più o meno redditizio rispetto al precedente. Questa variazione va a cambiare di conseguenza il valore ISEE della famiglia;
- Variazione di tipo patrimoniale: in questi casi rientrano l’acquisizione o la vendita di immobili, o di altre tipologie di patrimoni. Dato che il patrimonio è una componente importante per il calcolo dell’ISEE, anche queste informazioni sono rilevanti in caso di modifica;
- Variazioni di trattamenti previdenziali o indennità: se la famiglia smette di percepire, o comincia a ricevere, particolari trattamenti pensionistici, previdenziali, assistenziali o indennità specifiche, deve comunicarlo per effettuare la variazione dell’ISEE.
Questi sono solo alcuni esempi di operazioni che da ottobre 2023 potrebbero essere a pagamento, in base al CAF specifico. Va ricordato che le famiglie hanno l’obbligo di comunicare le variazioni, che comportano un cambiamento del valore ISEE calcolato. Questo è importante per non ricevere sanzioni oppure perdere determinate indennità per cui è stato presentato questo valore.
ISEE a pagamento e Decreto Lavoro
L’attuale governo Meloni, attraverso il Decreto Lavoro, ha istituito la possibilità per i CAF di far pagare le pratiche per il calcolo e la presentazione dell’ISEE, con un massimo di 25 euro, da ottobre di quest’anno. Tuttavia l’intervento ha già ricevuto non poche critiche, soprattutto perché siamo di fronte ad una nuova spesa a carico delle famiglie italiane, in questo delicato periodo inflazionistico.
Comunque bisogna ricordare quali sono le operazioni che rimarranno gratuite:
- La prima presentazione della DSU per calcolare l’ISEE del nucleo familiare;
- Eventuali modifiche all’ISEE a causa di variazioni dei componenti del nucleo familiare;
- Presentazione e calcolo ISEE effettuato in autonomia online al sito INPS.
Per ciò che riguarda la presentazione di tipologie ISEE specifiche, ad esempio l’ISEE corrente, si applicano le stesse regole, ovvero i CAF potranno apporre il pagamento di 25 euro massimi per le operazioni.
Negli altri casi inoltre, i centri CAF possono decidere se adeguarsi subito, a partire da ottobre 2023, oppure se rimandare l’applicazione di questo costo aggiuntivo.
In particolare alcuni sindacati sono intervenuti disponendo ancora la gratuità di tutti i servizi ISEE fino alla fine dell’anno 2023, applicando i servizi a pagamento presso i centri CAF solamente a partire dal 2024. Per questo motivo è consigliato informarsi presso il CAF della propria zona per ricevere informazioni specifiche.
A cosa serve l’ISEE
Facciamo chiarezza su ciò che riguarda l’ISEE: se è obbligatorio, come funziona e a cosa serve. L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è fondamentale per poter accedere a determinate agevolazioni o indennità, tuttavia non si tratta di un componente obbligatorio.
Ovvero le famiglie possono scegliere se presentare questo indicatore oppure no. Pur non essendo obbligatorio tuttavia, alcune situazioni particolari lo rendono necessario. Pensiamo ad esempio al calcolo delle tasse universitarie: per sapere quanto uno studente dovrà versare per l’anno accademico, viene preso come riferimento l’ISEE familiare.
Questo indicatore infatti rileva la situazione economica specifica della famiglia, tenendo in considerazione tutti i redditi dei suoi componenti, le indennità o pensioni ricevute, qual è il patrimonio immobiliare o mobiliare, la presenza di veicoli e così via.
L’ISEE serve anche per accedere a sostegni erogati dallo stato o dall’INPS come: l’Assegno Unico universale (in questo caso non è obbligatorio, ma serve a calcolare correttamente l’importo mensile), il reddito o la pensione di cittadinanza, il bonus prima casa under 36, prestazioni erogate dall’INPS e così via.
Per effettuare il calcolo e presentare l’ISEE si può quindi procedere online in autonomia al sito INPS oppure chiedere l’assistenza di un centro CAF. Nei primi mesi del 2024 può essere necessario per molte famiglie presentare l’ISEE per il nuovo anno: questa prima presentazione è gratuita, non sarà quindi disposta a pagamento.