L’Assegno di Inclusione è una delle misure presenti quest’anno a sostituzione del reddito di cittadinanza, destinata a chi si trova in una situazione economica di difficoltà. Consente ai beneficiari di ricevere ogni mese un importo economico di supporto al reddito, entro determinati requisiti.
Questa misura prevede per accreditare i pagamenti l’emissione della Carta di Inclusione, chiamata anche “Carta ADI”. Per il mese di marzo 2024 i pagamenti saranno garantiti il giorno 27 per tutti coloro che da gennaio ricevono questo sostegno.
L’erogazione invece può avvenire in un momento precedente per chi ha appena richiesto l’accesso all’assegno, ovvero per coloro che hanno presentato domanda a febbraio. Vediamo nello specifico tutte le date dei pagamenti e come funziona la Carta ADI.
Pagamento Assegno di Inclusione marzo 2024
Come abbiamo anticipato, i beneficiari dell’Assegno di Inclusione possono riceverlo ogni mese, nel 2024, in base al rispetto di determinati requisiti reddituali. L’ISEE a questo proposito è il valore da considerare per sapere se è possibile accedere o meno al sostegno.
I pagamenti avvengono quindi con cadenza mensile, considerando che la somma complessiva erogata nel corso dell’anno non supera i 6.000 euro, anche se può arrivare a 7.560 complessivi in determinati casi, come vedremo tra poco.
Per ciò che riguarda il mese di marzo 2024 i pagamenti sono attesi secondo il seguente calendario:
- 15 marzo 2024: pagamento per tutti coloro che hanno appena richiesto l’Assegno di Inclusione, ovvero hanno siglato il patto di attivazione digitale il mese di febbraio;
- 27 marzo 2024: pagamento per tutti coloro che già ricevono l’Assegno di Inclusione regolarmente, per cui non sussistono motivazioni di decadenza del beneficio.
Questa è la principale differenziazione che riguarda da vicino i percettori di questo sostegno economico, il cui importo può variare in base alla situazione specifica.
Assegno di inclusione marzo 2024: importi
Andiamo a vedere nello specifico quali sono gli importi previsti per l’Assegno di Inclusione ogni mese, destinati a sostenere le famiglie che si trovano in una condizione di bisogno.
Il primo parametro da considerare per accedere alla misura è l’ISEE: oltre ai requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, è necessario che il nucleo familiare abbia un indice inferiore a 9.360 euro.
Gli importi corrisposti secondo il regolamento specificato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non possono essere inferiori a 480 euro annui e generalmente non vengono superati i 6.000 euro complessivi.
Tuttavia questa soglia può ancora essere innalzata in determinate circostanze, ovvero:
- Arrivare a 7.560 euro annui se il nucleo familiare è formato da componenti con età superiore a 67 anni oppure hanno questa età e sono presenti familiari con disabilità grave. Il calcolo preciso dell’importo viene effettuato in base ad una scala di equivalenza;
- Maggiorata se il nucleo familiare vive stabilmente in una casa in affitto per il pagamento dello stesso.
Ricordiamo che non tutti possono percepire l’Assegno di Inclusione, misura strutturata per sostenere quei nuclei familiari al cui interno vi sono persone con almeno 60 anni di età, con disabilità, minorenni o in situazioni di svantaggio.
In tutti gli altri casi è possibile accedere invece alla seconda misura sostitutiva del reddito di cittadinanza, ovvero il Supporto per la Formazione e il Lavoro. Fatte queste premesse, è importante sapere che l’importo mensile dell’ADI può cambiare in base al nucleo familiare specifico e ad un calcolo effettuato in relazione ad una scala di equivalenza.
Come funziona la scala di equivalenza
Vediamo brevemente cos’è e come funziona la scala di equivalenza. Si tratta di una sorta di punteggio che parte da 1 per la singola famiglia e può essere incrementato in base a diverse situazioni in cui si trova.
Secondo le indicazioni fornite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la scala di equivalenza, in base alla quale si determina l’importo mensile dell’erogazione, stabilisce i seguenti parametri:
- +0,50: per ogni componente non autosufficiente o con disabilità;
- +0,40: per ogni componente con più di 60 anni di età;
- +0,40: per ogni componente maggiorenne che ha carichi di cura, ovvero è caregiver;
- +0,30: per ogni componente maggiorenne che si trova in una situazione di disagio psico fisico per cui sono attivi particolari programmi socio assistenziali;
- +0,15: per ogni minorenne fino al secondo figlio;
- +0,10: per ogni minorenne successivo al secondo figlio.
In base a questi parametri alla famiglia è associato un preciso punteggio che va a determinare l’importo da corrispondere.
Come ricevere l’Assegno di Inclusione: la Carta ADI
Chi per la prima volta deve ricevere l’Assegno di Inclusione deve recarsi in un ufficio postale a ritirare la carta su cui verrà caricata la cifra spettante ogni mese, ovvero la Carta ADI, successivamente alla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale e l’accesso alla piattaforma SIISL.
L’accredito viene quindi effettuato, in base al calendario visto prima, ogni mese su questa carta, con cui la famiglia beneficiaria può acquistare beni presso gli esercizi convenzionati, ovvero presso i negozi che aderiscono all’iniziativa.
La carta può essere usata solamente per determinati tipi di acquisti, ovvero principalmente per beni di prima necessità come i prodotti alimentari. Sono esclusi gli acquisti di sigarette, gioielli, prodotti alcolici e altri beni non considerati essenziali.
La carta si può quindi utilizzare per pagare l’affitto mensile tramite bonifico mensile oppure per le utenze domestiche, sempre presso Ufficio Postale. Infine è possibile prelevare denaro contante, ma solamente entro la soglia mensile di 100 euro moltiplicati per la scala di equivalenza.