Il Governo in questi ultimi mesi lo ha anticipato più volte: la riforma dei bonus edilizi fa parte del programma della legislatura, ed anzi è oggi in cantiere la revisione delle agevolazioni in materia, al fine di fare ordine sulle detrazioni esistenti e favorire più efficaci meccanismi di riqualificazione energetica delle abitazioni e degli edifici residenziali.
La riforma bonus edilizi, che va letta anche nell’ottica di superare le problematiche del Superbonus, è dunque alle porte e le novità sono state anticipate dal ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera. L’intervento va inquadrato nell’ambito della cd. indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia.
Vediamo allora più da vicino che cosa potrebbe cambiare in tema di detrazioni, cessione del credito e finanziamenti a tasso agevolato.
Riordino delle detrazioni fiscali
Il nuovo assetto di agevolazioni nel campo dell’edilizia avrà ad oggetto anzitutto gli interventi sulle prime case, per gli edifici inclusi nella direttiva europea ‘case green’ – pubblicata quest’anno.
In particolare, è in cantiere il riordino delle detrazioni legate alle misure per la riqualificazione energetica delle abitazioni. Come funzioneranno i bonus edilizi? Ebbene nell’audizione alla Camera è emerso che la bozza di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (di durata almeno decennale) comporterà l’attuazione di una riforma complessiva delle detrazioni, unificandole dal contesto di frammentazione in cui oggi si trovano.
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In buona sostanza, non più tanti e distinti bonus edilizi (Superbonus, Ecobonus e Sismabonus, Ristrutturazioni, Barriere architettoniche e così via), ma una sola detrazione fiscale. Inoltre quest’agevolazione sarà in un decennio e sarà possibile combinare varie tipologie di intervento.
Ne beneficeranno le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e, lo rimarchiamo, saranno interessate dalle regole aggiornate soprattutto le unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva case green sulla riqualificazione energetica, vale a dire non soltanto le prime case, ma anche gli immobili con classe energetica bassa e quelli in stato di povertà energetica. Ammessi sia interventi singoli, sia di riqualificazione energetica profonda (ovvero una combinazione di più interventi).
In ogni caso, la riforma dei bonus edilizi dovrà assicurare i benefici in base ad una aliquota ridotta per interventi singoli e, per gli interventi di riqualificazione energetica profonda, poche aliquote crescenti in funzione della performance energetica conseguita. Così si è espresso il Ministro nella citata audizione.
Ulteriori agevolazioni previste
Nel quadro del riordino e riforma dei bonus edilizi, troviamo anche ulteriori agevolazioni. Le ultime anticipazioni indicano infatti che, per specifiche categorie di soggetti e nel rispetto di alcuni requisiti ad hoc, saranno previsti anche strumenti finanziari di sostegno quali:
- finanziamenti a tasso agevolato, a copertura anche integrale delle spese di investimento in campo di riqualificazione energetica;
- cessione del credito, con agevolazioni selettive per i soggetti in condizione di povertà energetica, ovvero una situazione in cui una famiglia o un singolo non raggiunge un adeguato livello di servizi energetici essenziali per una combinazione di basso reddito, costo per l’energia elevata e bassa efficienza energetica nelle proprie abitazioni.
Chiarimenti sulle finalità della riforma
Come accennato, le anticipazioni del Ministero alla Commissione Ambiente della Camera chiariscono che le agevolazioni edilizie saranno mirate ad interventi sulle prime case, per gli edifici che rientrano nella direttiva europea ‘case green’. Quest’ultima intende stimolare le ristrutturazioni di edifici privati e pubblici in tutto il continente, al fine di ridurre i consumi energetici e le emissioni di anidride carbonica.
L’intervento alla Commissione Ambiente fa infatti parte del citato Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, ovvero lo strumento con cui l’Italia individua politiche e misure per il raggiungimento degli obiettivi energia e clima al 2030, mettendo in pratica gli impegni europei di riduzione delle emissioni – presi nell’ambito dell’Accordo di Parigi con obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.
Non bisogna dimenticare che lo scorso marzo il Parlamento europeo ha dato il suo ok al testo sulla direttiva EPBD (“case green”), un pacchetto di regole indicato dalla UE e mirato a favorire la ristrutturazione degli edifici esistenti e l’edificazione di nuovi edifici ad elevata efficienza energetica. “Case green” sta ad indicare infatti immobili con risparmio energetico ed emissioni di gas nocivi uguali o vicini allo zero.
Cosa prevede la delega fiscale
Recentemente approvata in via definitiva dalla Camera, la delega fiscale 2023 è legge. Grazie a ciò la riforma fiscale è oggi più vicina perché la delega obbliga il governo ad adottare entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge stessa, uno o più decreti legislativi per la revisione integrale del sistema tributario del nostro paese. Con la riforma fiscale sarà rivista la struttura dell’Irpef, dell’Iva e saranno riconsiderate le norme sull’imposta di registro e di successione, tra le altre.
E proprio la riforma bonus edilizi sarà combinata ad incentivi strutturali grazie alla delega fiscale. Il miglioramento energetico, in chiave ‘green’, sarà infatti possibile con interventi di riqualificazione degli immobili ed incentivi edilizi stabili nel tempo, che saranno definiti proprio sul terreno dell’attuazione della delega fiscale.
Questo è dunque quanto emerge nell’ambito della citata audizione alla Camera, in cui il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha dato le più recenti indicazioni sulla riforma dei bonus edilizi in cantiere.
Pur in una delicata situazione in cui emerge, oltre alla delicatezza del testo della prossima manovra, il conto salato del Superbonus ma anche pesa la situazione dei crediti incagliati – ovvero le somme ‘congelate’ nei cassetti fiscali di contribuenti e aziende – la volontà è e resta quella di varare la riforma dei bonus edilizi entro giugno 2024, per adeguarsi alla direttiva UE ‘case green’.