La presentazione della dichirazione dei redditi rappresenta il momento finale del rapporto tra contribuente ed Erario con riguardo ad un determinato periodo d’imposta.
In questa sede, infatti, si sommano tutti i redditi percepiti o totalizzati dal contribuente nel corso del periodo d’imposta e, successivamente, si calcola l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) lorda e le relative addizionali regionali e comunali. Una volta sottratte le detrazioni fiscali si ottiene l’IRPEF netta effettivamente dovuta dal contribuente.
Visto l’approssimarsi della campagna di presentazione del modello 730/2024, di competenza dell’anno 2023, che ci accompagnerà fino al prossimo mese di settembre, ecco 7 cose da sapere sul 730 prima di presentare la dichiarazione.
1. Chi deve fare il 730?
Per prima cosa vediamo in breve chi è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi (730 o Redditi PF) e chi invece è esonerato.
Come spiega l’Agenzia delle Entrate non è obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi chi non percepisce redditi soggetti a tassazione o che ha esclusivamente redditi tassati alla fonte: quindi chi ha un solo reddito da lavoro dipendente o da pensione non è tenuto a fare la dichiarazione. Invece è tenuto a presentarla chi ha più redditi (anche diverse CU), oppure vuole “scaricare” spese detraibili o deducibili.
Ricordiamo che non possono fare il 730 i lavoratori autonomi (partite IVA) e le imprese, ma può accedere a questa dichiarazione solo chi ha redditi da lavoro dipendente o assimilato e i pensionati.
Leggi anche: Chi deve fare il 730 e chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi
2. Quali sono i documenti necessari per compilare correttamente il modello 730?
Per compilare correttamente la dichiarazione dei redditi è necessario avere a disposizione in primis la Certificazione Unica (CU) rilasciata dai vari sostituti d’imposta. Tali si intendono i soggetti che, nel corso del periodo (anno) d’imposta hanno corrisposto al contribuente redditi imponibili a livello fiscale.
L’ipotesi più frequente è quella del datore di lavoro che riconosce al dipendente la retribuzione, su cui vengono calcolate e trattenute le imposte.
I redditi corrisposti al lavoratore devono essere da quest’ultimo indicati in 730 al fine di stabilire l’ammontare definitivo delle imposte dovute per il periodo d’imposta interessato.
Per poter indicare nel 730 l’ammontare effettivo dei redditi percepiti, il contribuente necessita della Certificazione Unica (CU) in cui il sostituto d’imposta attesta l’ammontare dei redditi riconosciuti al contribuente stesso.
Altri documenti utili sono certamente la fotocopia del codice fiscale del dichiarante, del coniuge e dei familiari a carico e una fotocopia del documento d’identità. Infine tutta la documentazione relativa ad altri redditi quali ad esempio la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, i certificati di eventuali pensioni estere; la visura catastale di terreni e fabbricati (ove di proprietà), i contratti di affitto (sia per l’inquilino che per il proprietario dell’immobile locato), atti o contratti di compravendita, donazione o successione, documentazione del mutuo casa ecc.
Oltre a scontrini e ricevute fiscali di prestazioni mediche e acquisiti di medicinali. Chiedete pure la lista dei documenti necessari direttamente al CAF che vi farà il 730.
3. Quali sono le principali differenze tra il modello 730 precompilato e quello ordinario?
Per agevolare i contribuenti nella presentazione del modello 730 è prevista la possibilità di ricorrere al modello precompilato.
Quest’ultimo, a differenza del 730 ordinario, contiene già una serie di informazioni precaricate dall’Agenzia Entrate, risparmiando così al contribuente la fatica di cercare (e verificare) i dati da inserire in dichiarazione dei redditi.
Oltre all’ammontare dei redditi imponibili a livello fiscale, prelevati dalle Certificazioni Uniche, il modello precompilato riporta, tra le altre cose, gli oneri deducibili e detraibili, ad esempio quelli riconosciuti a seguito di:
- Spese sanitarie e relativi rimborsi;
- Interessi passivi su mutui;
- Premi assicurativi;
- Contributi previdenziali;
- Spese universitarie, per la frequenza di asili nido o per l’istruzione scolastica e relativi rimborsi.
Un’ulteriore differenza non trascurabile tra il 730 precompilato e quello ordinario è rappresentata dal fatto che il primo, se accettato e presentato direttamente dal contribuente senza effettuare modifiche, consente di evitare i controlli documentali sulle spese detraibili e deducibili, precaricate dall’Agenzia Entrate.
4. Quali sono le scadenze da rispettare per la presentazione del modello 730?
Il modello 730 ordinario, relativo all’anno 2023, dev’essere trasmesso entro il prossimo 30 settembre 2024, in alternativa:
- dal Centro di Assistenza Fiscale (CAF);
- dal sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale;
- dal professionista abilitato;
che provvedono poi ad inviarlo all’Agenzia Entrate.
I contribuenti possono inviare il 730 ordinario tramite i soggetti abilitati dal 9 maggio 2024.
La dichiarazione dei redditi precompilata, al pari del modello ordinario, dev’essere trasmessa:
- Direttamente all’AE;
- Al CAF;
- Al professionista abilitato;
- Al sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale;
entro il prossimo 30 settembre.
I contribuenti possono accedere al proprio 730 precompilato dal 30 aprile 2024 e la dichiarazione si potrà modificare e inviare dopo qualche giorno.
5. Posso beneficiare di detrazioni fiscali o deduzioni sul modello 730? Se sì, quali?
L’obiettivo del modello 730 anno 2024 è quello di determinare l’ammontare effettivo delle imposte dovute dal contribuente con riguardo al 2023.
Di conseguenza, la dichiarazione dei redditi rappresenta l’occasione migliore in cui possono essere fatte valere una serie di somme il cui compito è ridurre il peso delle imposte che gravano sul contribuente.
Ci riferiamo in particolare a:
- Deduzioni fiscali, il cui obiettivo è ridurre il reddito complessivo su cui si calcola la tassazione;
- Detrazioni fiscali, che riducono l’ammontare dell’Irpef netta dovuta dal contribuente;
maturate nel corso del 2023, che incidono pertanto sulla tassazione dovuta per il medesimo anno.
Le deduzioni fiscali
Tra le spese deducibili dal reddito, che il contribuente può far valere nel 730, rientrano i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori nonché quelli volontari, oltre alle erogazioni liberali a beneficio degli enti non profit.
Le detrazioni fiscali
A differenza delle deduzioni, le detrazioni fiscali hanno il compito di diminuire l’imposta da pagare, in virtù di una serie di spese sostenute dal contribuente, quali, ad esempio:
- Spese sanitarie;
- Spese per l’istruzione;
- Interessi sostenuti sul mutuo dell’abitazione;
- Carichi familiari;
- Oneri sostenuti per rendere la prestazione di lavoro dipendente (come il costo del tragitto con i mezzi pubblici o privati, per recarsi sul luogo di lavoro).
6. Quali sono le conseguenze nel caso di errori nella compilazione del modello 730?
La normativa italiana prevede una serie di sanzioni amministrative pecuniarie nei confronti del contribuente che, pur avendo trasmesso regolarmente la dichiarazione dei redditi all’Agenzia Entrate. La stessa contiene un risultato differente (in termini di imposte a carico del contribuente stesso).
Tra le numerose ipotesi di sanzione figura quella prevista per quanti indicano:
- Un reddito inferiore a quello accertato dagli organi di controllo competenti;
- Un’imposta inferiore a quella dovuta;
- Un credito superiore a quello spettante;
quando la violazione è realizzata grazie a fatture, documenti falsi o operazioni inesistenti.
In queste situazioni è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria dal 135 al 270% della maggiore imposta o della differenza di credito utilizzato.
7. Cosa succede in caso di omessa dichiarazione dei redditi?
Cosa succede invece se dimentico di fare la dichiarazione dei redditi? Le conseguenze per l’omessa dichiarazione sono piuttosto pesanti, tuttavia le strade per evitarle sono abbastanza percorribili.
Vi sono infatti sanzioni pecuniarie, ma si può arrivare addirittura al penale, ecco perchè è fondamentale conoscere ed applicare bene le regole e rivolgersi ad un buon professionista o CAF di fiducia.
Per approfondimenti trovi la nostra guida qui: Omessa dichiarazione dei redditi – Rischi, rimedi, prescrizione e sanzioni