La legge 104/1992 è una normativa fondamentale nel sistema di tutela delle persone con disabilità in Italia. Essa offre una serie di agevolazioni, tra cui i permessi retribuiti, volti a sostenere sia le persone con disabilità che i loro familiari nell’assistenza quotidiana.
In questa guida, esamineremo chi ha diritto a tali permessi, come richiederli, come utilizzarli e quali sono le implicazioni pratiche, arricchendo il testo con esempi concreti, riferimenti a sentenze della Cassazione e infine una serie di utili FAQ, ovvero domande e risposte frequenti.
Cosa sono i permessi legge 104?
I permessi ex legge 104/1992 sono giornate o ore di assenza retribuite che i lavoratori possono richiedere per assistere familiari con disabilità o, in alcuni casi, per gestire la propria disabilità. La legge offre tre tipologie principali di permessi:
- Permessi giornalieri: 3 giorni di permesso al mese.
- Permessi orari: Possibilità di fruire dei 3 giorni frazionati in ore.
- Congedo straordinario: Un periodo di assenza di massimo 2 anni per assistere un familiare gravemente disabile.
Questi permessi sono regolati dall’articolo 33 della legge 104/1992, che garantisce ai lavoratori dipendenti la possibilità di assentarsi dal lavoro mantenendo il diritto alla retribuzione.
A chi spettano i permessi?
I permessi della legge 104 possono essere richiesti sia dai lavoratori con disabilità grave, sia dai familiari che assistono una persona con disabilità. Più specificamente, hanno diritto ai permessi:
- Lavoratori con disabilità grave: coloro che, in base all’art. 3, comma 3 della legge 104/1992, sono stati riconosciuti in una condizione di handicap grave.
- Familiari di persone disabili: il coniuge, i parenti e affini fino al secondo grado (o terzo grado in casi particolari) che assistono una persona con disabilità grave.
- Un esempio pratico è il diritto riconosciuto a un genitore che assiste il proprio figlio con disabilità.
Come funzionano i permessi giornalieri?
I lavoratori che assistono familiari disabili hanno diritto a 3 giorni di permesso mensile retribuito, che possono essere fruiti anche in modalità frazionata (ad esempio, 6 mezze giornate). I giorni di permesso non utilizzati non possono essere accumulati nei mesi successivi.
Esempio pratico:
Un lavoratore che assiste la madre disabile grave può decidere di richiedere due giorni interi di permesso e dividere il terzo giorno in due mezze giornate, per un totale di sei mezze giornate. Se, però, non utilizza uno dei giorni entro la fine del mese, quel giorno andrà perso.
Come funzionano i permessi a ore?
Oltre ai permessi giornalieri, la legge 104 consente la fruizione dei permessi ad ore. Ad esempio, se un dipendente ha diritto a tre giorni di permesso, può scegliere di utilizzare il corrispettivo orario, nel limite massino di 18 ore mensili in un lavoro con orario full-time.
Esempio pratico:
Un dipendente con orario di lavoro di 8 ore al giorno può suddividere i 3 giorni di permesso in 18 ore complessive. In questo modo può, ad esempio, richiedere 2 ore di permesso al giorno per 9 giorni lavorativi.
Fruizione dei permessi per genitori di figli disabili
I genitori di bambini con disabilità hanno ulteriori opzioni di fruizione dei permessi. Fino ai 12 anni di età del figlio, i genitori possono scegliere tra:
- Tre giorni di permesso mensile;
- Prolungamento del congedo parentale fino ai 12 anni di età del bambino;
- Permessi orari giornalieri, nella misura di due ore per giornata lavorativa (una sola ora per turni lavorativi inferiori a 6 ore).
Esempio pratico:
Una madre con un figlio disabile di 10 anni può scegliere di usufruire di tre giorni di permesso al mese o, alternativamente, di permessi giornalieri di due ore.
Congedo straordinario legge 104
Un’altra agevolazione concessa dalla legge 104/1992 è il congedo straordinario retribuito, che consente al lavoratore di assentarsi dal lavoro per un massimo di 2 anni, continuativi o frazionati, nell’arco della vita lavorativa. Questo tipo di congedo può essere richiesto dal coniuge convivente della persona disabile, dai genitori, dai figli, oppure dai fratelli o sorelle conviventi.
Il congedo straordinario è una misura particolarmente importante perché garantisce al lavoratore di continuare a percepire un’indennità pari all’ultima retribuzione ricevuta prima dell’inizio del congedo.
Esempio pratico:
Un fratello convivente che assiste una sorella con disabilità grave può richiedere un congedo straordinario per un periodo di 6 mesi continuativi, percependo la retribuzione corrispondente per tutta la durata dell’assenza.
Come richiedere i permessi legge 104
Per ottenere i permessi previsti dalla legge 104, il lavoratore deve presentare apposita domanda all’INPS, utilizzando il servizio online disponibile sul sito dell’ente o rivolgendosi a un patronato.
La domanda deve essere corredata da certificazione medica che attesti la condizione di handicap grave del familiare assistito o del lavoratore stesso. Inoltre, il datore di lavoro deve essere informato con un congruo preavviso per la fruizione dei permessi.
Ecco il link al servizio dell’INPS.
Permessi 104, le novità sul referente unico
A seguito del D. lgs. 105/2022, entrato in vigore il 13 agosto 2022, sono state introdotte importanti novità in materia di permessi ex legge 104/1992 e congedo straordinario per l’assistenza ai disabili. Una delle modifiche più rilevanti riguarda la figura del cosiddetto “referente unico”.
Prima di questa riforma, solo un familiare alla volta poteva usufruire dei permessi mensili previsti dalla legge 104 per assistere la stessa persona disabile. Con il nuovo decreto, questa regola è stata eliminata, consentendo a più familiari di alternarsi nell’assistenza allo stesso disabile, sia usufruendo dei permessi mensili che del congedo straordinario, a patto che tali benefici non siano fruiti contemporaneamente nello stesso giorno.
Questo cambiamento offre maggiore flessibilità e permette di distribuire il carico assistenziale tra più familiari, migliorando l’equilibrio tra vita lavorativa e cura dei soggetti con disabilità.
Sentenze della Cassazione sui permessi 104
Nel corso degli anni, diverse sentenze della Cassazione hanno chiarito aspetti specifici dell’utilizzo dei permessi legge 104. Tra queste:
- Sentenza n. 23891/2018: la Cassazione ha stabilito che l’assistenza prestata durante i giorni di permesso deve essere effettiva e prevalente, senza però imporre una rigida correlazione tra il tempo libero e il momento esatto dell’assistenza.
- Ordinanza n. 26514/2024: ha ribadito che i permessi giornalieri non sono soggetti a vincoli orari rigidi. Non è obbligatorio che l’assistenza al familiare disabile sia prestata esclusivamente durante l’orario di lavoro del dipendente, ma può essere distribuita nel corso dell’intera giornata.
- Con una recente ordinanza, la n. 12679 del 2024, la Corte di Cassazione ha nuovamente affrontato il tema della fruizione impropria di questi permessi, offrendo un orientamento utile a prevenire o contrastare possibili casi di abuso.
Leggi anche: Permessi 104, possono essere usati fuori dagli orari di lavoro? Cosa dice la Cassazione
Obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro non può negare la richiesta di permessi se il lavoratore ha i requisiti richiesti dalla legge. Tuttavia, può richiedere una programmazione delle assenze e un preavviso.
Il datore deve inoltre anticipare il pagamento delle giornate di permesso, salvo poi recuperare le somme tramite conguagli con l’INPS attraverso la procedura Uniemens.
Come vengono retribuiti i permessi?
Durante i giorni di permesso, il lavoratore continua a percepire la normale retribuzione, che viene anticipata dal datore di lavoro e successivamente rimborsata dall’INPS.
Lo stesso vale per il congedo straordinario: il lavoratore ha diritto a un’indennità pari all’ultima retribuzione percepita, esclusi gli emolumenti variabili.
Riassunto schematico della guida ai permessi legge 104/1992
- Cosa sono i permessi legge 104:
- Assenze retribuite per assistere familiari disabili o per gestire la propria disabilità.
- Tre tipologie principali: permessi giornalieri, permessi orari, congedo straordinario.
- Beneficiari:
- Lavoratori con disabilità grave.
- Familiari fino al secondo grado (o terzo grado in casi particolari) che assistono persone con disabilità grave.
- Permessi giornalieri:
- 3 giorni di permesso mensile retribuito, anche frazionabili.
- Non cumulabili nei mesi successivi.
- Permessi orari:
- Possibilità di fruire dei 3 giorni frazionati in ore (es.: 18 ore mensili per full-time).
- Permessi per genitori di figli disabili:
- Possibilità di scegliere tra tre giorni di permesso mensile, permessi orari giornalieri o prolungamento del congedo parentale fino ai 12 anni del figlio.
- Congedo straordinario:
- Fino a 2 anni di congedo per assistere familiari disabili conviventi, con diritto a retribuzione.
- Come richiedere i permessi:
- Presentare domanda all’INPS con documentazione medica e preavviso al datore di lavoro.
- Sentenze rilevanti della Cassazione:
- Sentenza n. 23891/2018: assistenza effettiva e prevalente durante i permessi.
- Ordinanza n. 26514/2024: permessi giornalieri non soggetti a rigide fasce orarie.
- Obblighi del datore di lavoro:
- Non può rifiutare i permessi ma può richiedere programmazione e preavviso.
- Retribuzione:
- Permessi retribuiti dall’INPS tramite anticipo del datore di lavoro.
FAQ sui permessi legge 104
- Chi ha diritto ai permessi legge 104? I lavoratori con disabilità grave e i familiari (coniuge, genitori, figli, fratelli) che assistono persone con disabilità grave.
- Come posso richiedere i permessi legge 104? Tramite domanda all’INPS, corredandola con la certificazione medica e informando il datore di lavoro.
- Quanti giorni di permesso posso prendere al mese? Tre giorni di permesso mensile retribuito, anche frazionabili in ore.
- I permessi non utilizzati si possono accumulare nei mesi successivi? No, i giorni di permesso non utilizzati nel mese non possono essere riportati al mese successivo.
- Posso usare i permessi legge 104 in ore? Sì, i 3 giorni possono essere frazionati in ore, ad esempio in 18 ore mensili per un lavoratore full-time.
- Cosa succede se ho bisogno di più di 3 giorni al mese per assistere un familiare? È possibile richiedere il congedo straordinario di massimo 2 anni, che è retribuito.
- Il datore di lavoro può rifiutare la mia richiesta di permesso? No, non può rifiutare, ma può richiedere una programmazione delle assenze e un preavviso.
- Posso usare i permessi 104 per un familiare che non vive con me? Sì, ma la convivenza è richiesta solo per il congedo straordinario.
- Se assisto mio figlio disabile, posso usufruire dei permessi insieme a mio coniuge? I genitori possono alternarsi nell’utilizzo dei permessi, ma non possono fruire degli stessi permessi contemporaneamente.
- Cosa succede se non utilizzo correttamente i permessi? L’uso improprio dei permessi legge 104 può portare a sanzioni disciplinari, fino al licenziamento.
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