Il caregiver è la figura che si occupa di assistere da vicino un parente portatore di handicap o affetto da patologie particolarmente gravi e invalidanti. Nella pratica si tratta di tutte quelle persone che si prendono cura quotidianamente dei propri familiari anziani, invalidi o che presentano un handicap specifico.
In Italia sono tantissimi i caregiver familiari, che spesso si occupano di prendersi cura di altri in forma gratuita, quindi non rientrando tra i lavoratori nell’assistenza. Come vedremo tra poco, la maggior parte delle volte si tratta di donne.
Caregiver familiare: il significato del lavoro di cura
Cosa si intende nello specifico per e qual è la definizione di caregiver familiare? Il significato di questo termine letteralmente è “prestatore di cura”, ovvero colui che si occupa di assistere un’altra persona. Questo tipo di assistenza avviene a livello familiare e domestico, ovvero il caregiver accompagna tutte le azioni quotidiane della persona a cui presta assistenza.
Un prestatore di cura può assistere un soggetto minore, oppure un anziano, oppure un invalido o ancora un parente portatore di handicap. Viene escluso da questa definizione il ruolo degli assistenti che svolgono tale attività in forma di lavoro retribuito, ad esempio i badanti.
Quanti caregiver ci sono in Italia
Dopo aver visto la definizione e il significato del termine cerchiamo di quantificare l’entità di questa parte silenziosa figura all’interno delle famiglie italiane: vediamo quanti sono attualmente i caregiver. Una ricerca Istat dal titolo “Famiglie, reti familiari, percorsi lavorativi e di vita” ha rilevato un incremento sostanziale del numero di caregiver in Italia.
Attualmente più di 8,5 milioni di persone sono caregiver: la maggior parte si occupa di aiutare i propri familiari, ma c’è anche una percentuale che presta assistenza a persone che non appartengono direttamente al proprio nucleo.
In termini percentuali in Italia il 17,4% della popolazione è composta da queste figure. A fronte di questi dati non c’è dubbio sulla presenza massiccia nel paese di queste persone, che svolgono un’azione di cura verso chi si trova in difficoltà dal punto di vista della salute.
Caregiving Italia: trainato dalle donne
Un dato importante riguarda la composizione di questa popolazione silenziosa: la maggior parte dei caregiver sono donne. Sempre secondo i dati Istat, le donne si occupano maggiormente di prestare cure ai familiari in difficoltà, mentre economicamente contribuiscono maggiormente gli uomini.
Molto spesso per poter prestare questo servizio gratuito di assistenza, è necessario rinunciare a svolgere un lavoro retribuito fuori casa, e molto spesso questa decisione viene presa dalla componente femminile.
Normativa italiana sui caregiver
Dopo aver visto la definizione di caregiver e la composizione in termini numerici nella popolazione italiana, andiamo a vedere da vicino quali sono le normative e i sostegni previsti in Italia per chi assiste un familiare portatore di handicap, invalido o con gravi problematiche di salute.
La figura del caregiver familiare è stata confermata e riconosciuta dalla legge nel 2018, quindi di recente, dalla Legge di Bilancio 2018. Anche se questo ruolo esisteva anche prima, lo stato è intervenuto da pochi anni con una legislazione specifica.
Secondo la definizione riportata dal Parlamento Italiano, il caregiver è colui che si occupa dell’assistenza del coniuge, oppure dell’altra parte dell’unione civile oppure del convivente, o ancora di un familiare entro il terzo grado che non sia autosufficiente.
Lo stato ha destinato diversi fondi dedicati ai caregiver e alle persone da loro assistite, a partire dal 2018 con l’introduzione di una dotazione iniziale da 20 milioni di euro per ciascun anno dei tre seguenti, proseguendo con la Legge di Bilancio 2021 con altri 30 milioni di euro per ciascun anno dal 2021 al 2023.
Fondi e iniziative per i caregiver
Per sostenere l’impegno sociale e il valore dell’assistenza dei caregiver verso i propri familiari, lo stato ha introdotto come abbiamo visto una serie di fondi e iniziative mirate. Dal punto di vista assistenziale, la normativa di riferimento è la Legge 104, che consente a chi assiste un parente di ottenere particolari permessi da lavoro.
Si tratta di tre giornate al mese che si possono richiedere per assentarsi dal luogo di lavoro e assistere il proprio familiare, ad esempio accompagnandolo a svolgere cure mediche o visite specifiche. In casi particolari si possono ottenere permessi straordinari fino a due anni.
I caregiver possono accedere quindi all’indennità di accompagnamento e detrarre le spese mediche. Per poter essere definiti come tali e accedere alle diverse forme di sostegno, queste persone devono tuttavia rispettare dei requisiti.