L’Assegno Unico è una misura che è stata introdotta per sostenere economicamente le famiglie con figli, disponibile dal settimo mese di gravidanza della madre fino al compimento dei 21 anni del figlio.
La misura prevede una erogazione mensile in denaro corrisposta sulla base di uno specifico calcolo. Questo calcolo va a determinare qual è l’importo mensile specifico che viene versato alla famiglia, e il principale fattore ad influire su questa somma è l’ISEE, ovvero un valore che determina la situazione economica complessiva della famiglia.
Non tutti sanno che la presentazione dell’ISEE scade ogni anno a questo proposito al 28 febbraio, tuttavia è ancora possibile effettuare il conteggio fino al 30 giugno 2023, recuperando gli arretrati. Se non si procede entro questa data, le mensilità precedenti vanno perse, vediamo tutti i dettagli.
Assegno Unico: a cosa serve l’ISEE
L’ISEE è importante perché è uno dei fattori che incidono sul calcolo dell’Assegno Unico, la misura corrisposta alle famiglie con figli a carico. Minore è questo valore, maggiore sarà l’importo erogato ogni mese alla famiglia beneficiaria, per ciascun figlio.
In particolare, per il 2023 l’importo di questo sostegno è stabilito con le seguenti soglie minime e massime:
- ISEE fino a 15.000 euro: importo mensile per un figlio, che varia da 175 a 196 euro;
- ISEE superiore a 40.000 euro: importo mensile per un figlio, che varia da 50 a 54,05 euro.
Tra queste soglie, minima e massima, il valore dell’Assegno Unico può variare, sia in base alla situazione economica della famiglia, sia in base ad altri fattori, come il numero di componenti, e l’applicazione di alcune maggiorazioni.
L’Assegno Unico viene infatti maggiorato per famiglie in cui sono presenti figli con particolari disabilità, oppure per famiglie monogenitoriali, o per altri tipi di situazioni di difficoltà. Questo sostegno è particolarmente vantaggioso per le famiglie, che ottengono in un’unica erogazione una somma che copre diverse esigenze.
L’Assegno infatti è andato a sostituire diverse misure e bonus presenti in precedenza, che erano frastagliati e numerosi.
Assegno Unico senza ISEE
L’ISEE è obbligatorio per poter accedere all’Assegno Unico? Su questo punto, la risposta è negativa. Non è obbligatorio presentare una attestazione aggiornata per poter ricevere una somma mensilmente. L’Assegno viene garantito anche in mancanza di questo indicatore, dove sono rispettati i requisiti di composizione familiare ed età dei figli.
Tuttavia tale somma rispecchia gli importi minimi previsti. Se manca l’ISEE le famiglie possono quindi ricevere una somma massima di 54,05 euro mensili per ogni figlio. Non presentare questo valore può essere uno svantaggio per molte famiglie, soprattutto per coloro che avrebbero accesso ad una cifra superiore.
La presentazione di questo valore scade normalmente al 28 febbraio per poter effettuare il calcolo per l’Assegno Unico. Tuttavia viene anche garantita una possibilità aggiuntiva, ovvero quella di presentare il valore successivamente. In alcuni casi si possono recuperare i versamenti dei mesi precedenti.
Scadenza ISEE al 30 giugno 2023 per recuperare le mensilità precedenti
Si avvicina la scadenza, al 30 giugno 2023, per la presentazione dell’ISEE corretto per quest’anno per coloro che vogliono accedere all’Assegno Unico e beneficiare anche dei versamenti delle mensilità precedenti. Questo vuol dire che chi non ha ancora presentato questo valore può trovarsi in due situazioni:
- Chi presenta l’ISEE entro il 30 giugno 2023: in questo caso l’INPS provvede ad effettuare il calcolo dell’Assegno Unico, e a erogare le somme ai beneficiari coprendo anche gli arretrati, dal mese di marzo 2023;
- Chi presenta l’ISEE dopo il 30 giugno 2023: in questo caso l’INPS eroga l’importo previsto effettuando il calcolo a partire dal mese in cui la DSU è stata correttamente presentata, senza coprire gli arretrati.
Chi invece ancora non provvede alla presentazione dell’ISEE, ma ha diritto di accedere alla misura, riceverà per ogni mese da marzo 2023 l’importo minimo, ovvero quello previsto per chi ha un ISEE alto, sopra i 40.000 euro.
In sostanza, chi desidera ricevere l’erogazione spettante, e tutte le mensilità pregresse, deve affrettarsi a presentare la DSU, quindi l’ISEE, al fisco, entro la fine del mese di giugno 2023. Successivamente a questa data eventuali importi pregressi verranno del tutto persi
Come calcolare l’ISEE
Per presentare correttamente l’ISEE ci si può rivolgere ad un intermediario abilitato o ad un centro CAF, oppure si procede in autonomia sul sito INPS. Per ottenere il valore finale di riferimento, viene effettuato uno specifico calcolo, che tiene in considerazione diversi fattori sul nucleo familiare.
Questo valore infatti fa riferimento a tutti i componenti della famiglia, ai relativi redditi, patrimonio mobiliare e immobiliare, e viene presa in considerazione una specifica scala di equivalenza. Per non commettere errori, la famiglia interessata al calcolo dell’ISEE nel 2023 deve presentare i seguenti documenti, relativi all’anno 2021:
- Documento di identità di chi sta dichiarando i dati;
- Codice fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare;
- Dati relativi alla residenza del nucleo;
- Documenti reddituali (CU, 730, Modello Unico);
- Documenti su eventuali altri redditi;
- Assegni di mantenimento;
- Dati patrimoniali relativi agli immobili posseduti;
- Dettagli sul mutuo per l’acquisto degli immobili;
- Patrimonio mobiliare e immobiliare, anche all’estero;
- Prodotti di risparmio o investimento;
- Targa dei veicoli o ciclomotori posseduti.
Qualsiasi altra informazione di natura reddituale o patrimoniale deve essere inclusa nella documentazione da presentare per il calcolo dell’ISEE.