Tutto pronto per il nuovo super bonus assunzioni “maxi deduzione Ires per i nuovi assunti”, che permetterà quindi alle aziende di accedere ad una serie di risparmi sulle imposte in caso di nuove assunzioni.
La misura, ribattezzata anche bonus più assumi e meno paghi è un nuovo incentivo fiscale volto a promuovere l’occupazione. Prevede una deduzione fiscale del 120% dei costi sostenuti per l’assunzione di nuovi lavoratori a tempo indeterminato (ma può arrivare anche al 130% in alcuni casi) e si applica a tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione o settore di attività, e richiede che le assunzioni avvengano a partire dal 1° gennaio 2024. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha emanato il Decreto 25 giugno 2024, attuativo dell’articolo 4 del decreto legislativo n. 216 del 30 dicembre 2023.
Ma vediamo nel dettaglio come funziona il superbonus assunzioni e quali sono le sue caratteristiche principali.
Superbonus assunzioni 2024: come funziona
Importanti novità in arrivo per aziende e lavoratori. Grazie al decreto interministeriale del MEF e del Min. Lavoro del 25 giugno 2024 è tutto pronto ormai per la una nuova agevolazione per promuovere le assunzioni a tempo indeterminato, che verranno effettuate nel corso del 2024.
Battezzato immediatamente come superbonus assunzioni, la nuova misura non consiste in un semplice esonero dal versamento dei contributi Inps. Costituisce, invece, a tutti gli effetti una vera e propria deduzione fiscale maggiorata, che permette di scaricare il costo del lavoratore del 120%. L’aliquota sale al 130% nel momento in cui si decide di assumere delle persone che appartengono alle categorie svantaggiate.
Grazie al superbonus assunzioni, ai fini della deduzione il costo del lavoro verrà maggiorato delle seguenti percentuali:
- del 20% del costo che si riferisce all’incremento occupazionale relativo ai nuovi assunti dell’azienda;
- del 30% del costo nel caso in cui vengano assunti dei lavoratori appartenenti alle categorie svantaggiate.
Chi sono i soggetti svantaggiati?
A questo punto è opportuno soffermarsi un attimo su cosa si intenda per categorie svantaggiate. Vi rientrano:
- persone molto svantaggiate secondo la vigente normativa europea;
- persone con disabilità;
- minori in età lavorativa, che appartengano a delle famiglie in difficoltà;
- donne, indipendentemente dalla loro età, che abbiano almeno due figli minori;
- giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile;
- quanti hanno percepito in passato il reddito di cittadinanza, ma che non siano in possesso dei requisiti per accedere all’assegno di inclusione.
Superbonus assunzioni 2024: quali sono i risparmi per le aziende
Grazie al superbonus assunzioni è possibile ottenere un risparmio fiscale del 20% derivante dal minor valore tra il costo delle assunzioni nel corso del 2024 e la differenza dei costi inseriti direttamente in bilancio nel 2024 e nel 2023.
Il valore che ne può scaturire può arrivare ad incidere:
- da un minimo del 4,8% previsto per le assunzioni dei lavoratori ordinari, fino ad un massimo del 7,2% per i lavoratori svantaggiati. Questi calcoli si riferiscono alle società di capitali che pagano l’Ires al 24%;
- la percentuale è compresa tra il 9% ed il 13% dell’Irpef per le società di persone e per i professionisti, che devono scontare un’aliquota del 43%.
Chi è escluso dall’agevolazione?
Sono escluse dall’agevolazione le società ovvero le imprese in liquidazione ordinaria nonché le imprese assoggettate a liquidazione giudiziale o agli altri istituti liquidatori.
Inoltre ai fini della verifica dell’incremento occupazionale si tiene conto dei lavoratori per i quali nel 2024 c’è stata la trasformazione del contratto di lavoro: da tempo determinato a tempo indeterminato.
Qual è la condizione minima per beneficiare del superbonus assunzioni?
La condizione necessaria per poter ottenere il bonus è l’incremento occupazionale. L’agevolazione spetta cioè se il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato alla fine del periodo d’imposta 2024 risulta superiore al numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato occupati in media nel periodo d’imposta precedente.
Conclusioni
Quello che è stato definito come un “superbonus” per le assunzioni a tempo indeterminato, rivolto a imprese e professionisti, rappresenta un passo verso l’adozione di misure in grado di incentivare concretamente la crescita dell’occupazione stabile, correggendo così un aspetto preoccupante: la qualità dei nuovi posti di lavoro.
Un beneficio fiscale tangibile può incentivare l’abbandono, almeno in parte, del lavoro precario. Il governo prevede che questa misura possa interessare circa 380mila imprese. Il decreto attuativo era atteso da quasi cinque mesi.