I datori di lavoro pubblici e privati, ma anche direttamente l’INPS, hanno la possibilità di controllare lo stato di malattia del lavoratore attraverso le visite mediche di controllo domiciliare.
Il lavoratore in malattia, ha da parte sua l’obbligo di consentire l’attività di controllo “mutua”, rendendosi disponibile in apposite fasce orarie di reperibilità. Oltre a cooperare all’effettuazione delle visite mediche di controllo domiciliari, consentendo l’ingresso del medico fiscale dell’INPS nell’abitazione.
Tra i dubbi che sorgono generalmente, il lavoratore si chiede se tali vincoli operano anche nei giorni festivi, oltre alla domenica, al sabato e agli altri giorni non lavorativi o riposi settimanali. Cioè le visite fiscali possono passare anche in questi giorni? Analizziamo la questione in dettaglio, ma prima ricordiamo in breve cos’è la visita fiscale e chi riguarda.
Visita fiscale: cos’è e chi sono i soggetti coinvolti
La visita fiscale dell’INPS è un’azione condotta dall’INPS per verificare la situazione di salute di un lavoratore dipendente che sia assente dal lavoro per motivi di malattia.
Durante questa visita, un medico dell’INPS esamina il dipendente per valutare la veridicità della sua condizione medica e se è idoneo o meno a svolgere le mansioni lavorative. Si tratta quindi di un momento in cui si decide se il lavoratore ha diritto a percepire l’indennità di malattia o altre prestazioni previdenziali, e può anche influenzare le decisioni riguardanti il suo impiego.
In caso di visita fiscale INPS sono coinvolte una serie di figure e bisogna fare una prima importante differenziazione fra dipendenti pubblici e privati.
Fasce di reperibilità visite fiscali
Il controllo della malattia da parte dei medici dell’INPS può avvenire in determinati orari della giornata, denominati fasce orarie di reperibilità. Tanto i dipendenti pubblici quanto per quelli privati, devono rispettare queste fasce di reperibilità, restando presso il proprio domicilio, proprio per facilitare l’eventuale passaggio del medico della mutua.
Le fasce orarie per lavoratori pubblici e privati, sono:
- Mattina: Ore 10,00 – 12,00 e Pomeriggio: ore 17,00 – 19,00.
Ricordiamo che questi orari sono cambiati dal mese di dicembre 2023 a seguito di una sentenza del TAR Lazio, in quanto le fasce orarie in precedenza erano differenziate fra pubblico e privato.
Il dubbio che sorge spesso fra i lavoratori, come accennato in premessa, riguarda però il rispetto della reperibilità in malattia anche nei giorni non lavorativi (domeniche e festivi e i sabati per chi ha la settimana corta).
La visita fiscale INPS di controllo può passare anche di sabato e domenica nei giorni festivi? E se sì, in quale fasce orarie?
Visite fiscali sabato domenica e festivi
La visita fiscale può passare 7 giorni su 7 compresi domeniche e festivi, nonché nei giorni di riposo settimanali del lavoratore e le fasce orarie di reperibilità sono le medesime dei giorni lavorativi normali.
Quindi gli orari delle visite fiscali valgono tanto per i giorni feriali, in cui teoricamente avviene l’attività lavorativa (dal lunedì al venerdì) quanto per:
- Sabato, anche se non lavorativo (settimana corta, ovvero 5 giorni di lavoro su 7);
- Domenica;
- Giorni festivi.
Relativamente ai privati, eventuali e differenti (ad esempio più restrittive o estensive) fasce di reperibilità imposte dalla contrattazione collettiva (nazionale, territoriale o aziendale) sono inapplicabili perché in contrasto con disposizioni ministeriali.
Il motivo principale per cui il lavoratore può essere sottoposto a visita di controllo anche sabato, domenica e festivi è che la malattia è pagata anche per questi giorni.
L’indennità di malattia, lo ricordiamo, è riconosciuta ai lavoratori quando si verifica un evento morboso (malattia) che ne determina l’incapacità lavorativa. Pertanto il lavoratore deve evitare di fare altre attività per il recupero fisico da questo evento morboso. Pertanto dovrebbe evitare di uscire di casa proprio per non allungare il periodo di recupero. D’altronde si si è malati e non si può lavorare, non si dovrebbe neanche uscire per fare la spesa o andare al bar!
Variazione dell’indirizzo di reperibilità per la malattia
Il lavoratore è tenuto, durante le fasce orarie di reperibilità, a rendersi disponibile presso il domicilio indicato nel certificato medico di malattia che contestualmente viene mandato al datore di lavoro e all’INPS.
Pertanto nel caso in cui debba variare questo indirizzo dopo l’emissione del certificato medico, il lavoratore dovrà comunicarlo sia all’INPS che al datore di lavoro.
Come fare la variazione dell’indirizzo?
L’INPS ha reso disponibile, a beneficio di lavoratori pubblici e privati indennizzati, il servizio online “Sportello per il cittadino per le visite mediche di controllo”. La piattaforma, presente sul portale “inps.it” consente all’interessato di comunicare un diverso indirizzo di reperibilità, rispetto a quello segnalato con il certificato di malattia.
Tuttavia, come ha ricordato l’INPS con la Circolare numero 106 del 23 settembre 2020, il servizio online “non esonera il lavoratore dall’effettuare le comunicazioni previste al proprio datore di lavoro, sulla base del contratto di riferimento”.
Assenza alla visita fiscale: che succede?
Il lavoratore non può risultare assente alla vista fiscale INPS, tuttavia vi sono dei casi in cui è esonerato (ad esempio in base al tipo di malattia), oppure dei casi in cui l’assenza è giustificata (ad esempio perchè deve recarsi ad una visita specialistica).
In tutti i casi l’assenza a vista fiscale quindi deve essere giustificata per non incorrere in sanzioni economiche e disciplinari.
Conclusioni
In conclusione, in base a chi manda la visita fiscale, il controllo può servire sia al datore di lavoro per accertarsi che lo stesso stia recuperando dalla malattia, e sia all’INPS per accertarsi che lo stesso non può effettivamente lavorare e pertanto gli va pagata giustamente l’indennità di malattia.
Discorso diverso riguarda il lavoratore che ha ottenuto l’esonero dalla visita fiscale, oppure il caso di assenza giustificata alla visita di controllo INPS.