Come funziona il congedo parentale? A quanto ammonta l’indennità? L’Inps per rispondere a queste due e ad altre domande che si sono posti molti genitori ha messo a disposizione le nuove FAQ aggiornate al 2024.
La normativa relativa al congedo parentale non è semplice. Sono molti i genitori che si sono trovati in difficoltà. E che, purtroppo, hanno avuto non pochi problemi nella procedura di presentazione della domanda. Alcuni dubbi interpretativi riguardano, tra l’altro la valutazione dei tempi e dei requisiti.
Per venire incontro ai genitori, l’Inps ha quindi pubblicato le Frequently Asked Question. Grazie alle FAQ sono stati forniti alcuni utili chiarimenti anche per gli addetti ai lavori.
Congedo parentale, il quadro normativo
Il congedo parentale è regolamentato da una normativa ben precisa. Per ogni bambino, nel corso dei suoi primi dodici anni di vita, ciascun genitore ha il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo che, complessivamente, non può superare i dieci mesi nell’arco di tutti i primi dodici anni di vita del bambino. Questo limite è complessivo di entrambi i genitori.
A questa regola c’è un’unica eccezione ed è quella che prevede che il padre usufruisca dell’astensione per almeno tre mesi con l’aggiunta di un’ulteriore mensilità. Tolta questa particolare eccezione, i genitori possono astenersi per un massimo di sei mesi, che per il padre diventano sette mesi. Ma solo se rimane a casa per un periodo pari ad almeno tre mesi.
Alcune discipline che si sono stratificate
La disciplina dei congedi parentali – in questo senso vedasi il Dlgs n. 151/2001 – si è andata a stratificare, dopo che sono varate alcune nuove norme. Che hanno reso particolarmente complesso comprendere come funzioni il congedo parentale anche da parte degli stessi addetti ai lavori.
L’intervento più importante è rappresentato dal Dlgs n. 105 del 30 giugno 2022, attraverso il quale è stato sostanzialmente ampliato il periodo del congedo parentale indennizzabile, che è passato da 6 a 9 mesi. Può essere fruito entro i 12 anni del figlio o dall’ingresso in famiglia nel caso in cui il bimbo sia stato adottato o preso in affido.
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto un’ulteriore novità: è stato innalzato all’80% dell’indennità di congedo parentale per un mese dei 9 mesi previsti da fruire entro il sesto anno. La Legge n. 2013/2023 – la Legge di Bilancio 2024 – ha nuovamente innalzato l’importo dell’indennità di congedo parentale di cui possono fruire i padri e le madri per un secondo mese sul totale dei sei che sono previsti entro il sesto anno di vita del bimbo.
Congedo parentale, su cosa orbitano le istruzioni Inps
I genitori hanno inoltrato all’Inps diverse richieste di chiarimento. Per venire loro incontro l’Inps ha provveduto a pubblicare una serie di domande e risposte frequenti, a cui ha aggiunto degli esempi concreti di calcolo.
L’istituto ha spiegato che il primo aspetto che è necessario prendere in considerazione è costituito dalle condizioni che danno diritto ad ottenere la maggiorazione dell’indennità. L’indennità maggiorata non spetta se viene richiesta prima che il figlio compia i sei anni. Per poterne beneficiare è necessario che il congedo parentale termini dopo il 31 dicembre 2023. I lavoratori con le seguenti caratteristiche se lo vedranno indennizzato come segue:
- una mensilità è pari all’80% della retribuzione, se viene chiesta entro i sei anni di vita del bimbo o entro i 6 anni dall’ingresso in famiglia nel caso di affido o adozione;
- un ulteriore mese viene indennizzato al 60% della retribuzione – 80% solo nel 2024 – sempre entro i sei anni dalla nascita o dall’inserimento in famiglia.
Come funziona il congedo parentale pragmaticamente
Ma come funziona i congedo parentale molto pragmaticamente? Nel caso in cui uno dei due genitori dovesse fruire del congedo parentale dopo il 31 dicembre 2023 ha diritto ad ottenere un mese di congedo indennizzato all’80% della retribuzione. Come ha previsto la Legge di Bilancio 2023. Lo stesso soggetto ha diritto ad accedere ad un ulteriore mese indennizzato all’80% della retribuzione come previsto dalla Legge di bilancio 2024. Sempre che ne usufruisce entro il 31 dicembre 2024. In caso contrario l’indennità scende al 60% della retribuzione se se ne fa richiesta dopo il 1° gennaio 2025 ed entro il compimenti dei sei anni del figlio.
Nel caso in cui il bambino dovesse essere nato dopo il 1° gennaio 2024, il diritto al congedo parentale spetta per due mesi a prescindere dalla fruizione del congedo dopo il 31 dicembre 2023. Se solo uno dei due genitori dovesse fruire del congedo parentale nel corso del 2024 entrambi maturano il diritto di ottenere due indennità all’80% una prevista dalla Legge di Bilancio 2023 e l’altra dalla Legge di Stabilità 2024.