Domani, 8 ottobre, tutto il mondo della conoscenza, lavoratori e lavoratrici della scuola, dell’università, degli enti di ricerca delle accademie e dei conservatori, si fermeranno in occasione dello sciopero nazionale indetto dalla FLC CGIL.
Con modalità diverse, domani inizia una serie di scioperi che si protraranno fino al prossimo 20 dicembre: “Inizialmente, sarà interessata la prima ora di lezione per i docenti della scuola, la prima ora di attività per i docenti universitari e i ricercatori, la prima ora di servizio per il personale ATA (ausiliario-tecnico-amministrativo). In particolare: per la scuola, il personale impegnato nei turni pomeridiani/serali sciopera l’ultima ora di servizio, per gli enti di ricerca si tratta della prima ora di lavoro per i ricercatori e tecnologi (che va effettuata nell’ambito dell’autonoma determinazione dell’orario di lavoro) e la prima ora di servizio per il personale tecnico e amministrativo.
“Per la FLC in una grave situazione, fatta di tagli pesantissimi, restano prioritarie alcune richieste come: il blocco dei tagli per tornare ad investire in tutti i comparti della conoscenza; il sostegno al ruolo pubblico; il superamento del precariato in tutti i comparti pubblici e privati; la riconquista del contratto nazionale e del diritto alla contrattazione decentrata; la difesa delle regole democratiche e della rappresentanza in tutti i settori pubblici e loro estensione nei settori privati; il rilancio del sistema pubblico di ricerca; la costruzione di un sistema nazionale della formazione professionale”.
Accanto ai docenti scenderanno in piazza anche gli studenti. Tanti gli appuntamenti promossi dalle organizzazioni studentesche ReDS e UDS, con cortei in più di 50 piazze italiane.
fonte: www cgil.it