La Nidil-CGIL, insieme alle segreterie nazionali di FELSA CISL e UIL TEM.P hanno lanciato l’appello al Governo affinchè si attivi immediatamente per evitare il licenziamento già in atto, di 1240 lavoratori in somministrazioni presso l’INPS.
Così, si legge nel comunicato: i “1240 lavoratori in somministrazione (ex interinali) presso l’Inps stanno ricevendo in queste ore la lettera di cessazione del rapporto di lavoro (prevista per domani) da parte dell’agenzia per il lavoro Tempor a seguito di quanto previsto dal decreto n.78/2010 (convertito in legge n.122/2010) che taglia – per il prossimo triennio – del 50% la spesa sostenuta nel 2009 da parte delle pubbliche amministrazioni per lavoro flessibile”.
“Oltre ai 1240 lavoratori ancora in forza presso l’Istituto, ci sono altre 550 persone lasciate a casa lo scorso 1° gennaio che attendono una risposta.
I vertici dell’Inps hanno più volte dichiarato la necessità di poter avere a disposizione tale personale per il buon andamento dei servizi. Si tratta di persone che svolgono per l’Istituto funzioni ordinarie e strutturali di lavoro, tanto che la loro mancata presenza non potrà far altro che rallentare, quando non sospendere, l’iter di pratiche pensionistiche e sociali di competenza dell’Inps.
Lo stesso Istituto che, paradossalmente, sarà chiamato ad erogare le indennità ordinarie di disoccupazione per questi stessi lavoratori, con un esborso di circa 7 milioni e mezzo di euro”.
Lo scorso 30 marzo, la Commissione lavoro presso la Camera ha approvato una risoluzione con la quale impegna l’Esecutivo “ad assumere le iniziative di competenza per rimuovere (…) il vincolo normativo attualmente vigente tenendo fede agli impegni assunti più volte in Assemblea, permettendo la prosecuzione dell’impiego di lavoratori con contratti di somministrazione di lavoro operanti presso gli enti previdenziali, con l’obiettivo di assicurare i medesimi livelli di servizio attraverso l’impiego di personale in grado di far fronte agli effetti conseguenti dall’applicazione delle disposizioni in materia di riduzione delle risorse umane, senza peraltro determinare forme di stabilizzazione del rapporto di lavoro suscettibili di alterare il quadro normativo vigente per tutta la pubblica amministrazione e fermo restando il diritto dei vincitori di concorso”.
Tuttavia, ad oggi il nostro caro governo non ha fatto nulla!
Prosegue il comunicato: “Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi non ha ancora risposto alla richiesta incontro effettuata da FELSA NIDIL ULTEM.P@ congiuntamente con le segreterie confederali di CGIL CISL e UIL.
Oggi stesso le segreterie nazionali hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri, ai ministri interessati, ai presidenti di Camera e Senato e alle Commissioni competenti e ai capigruppo parlamentari per esporre il problema ed invitare l’Esecutivo a dare una risposta urgente.
Il tempo è scaduto!
Il governo attui immediatamente quanto deciso dal Parlamento ed eviti che sia colpita la funzionalità dell’Istituto e che altre centinaia di persone vadano ad ingrossare le già nutrite file dei disoccupati, soprattutto giovani, colpiti dalla crisi”.
Penso che il comunicato non abbisogna di commenti; in fondo cosa importa se 1200 persone in più se ne vanno a casa. Ciò che conta è approvare “il processo breve” salva premier…
Fonte: www.nidil.cgil.it