La Regione Lombardia ha sottoscritto un’intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero dell’Istruzione che permetterà agli studenti di 16 anni di ottenere un titolo di studio attraverso un contratto di apprendistato di primo livello, per adempiere al diritto dovere di istruzione e formazione.
Si tratta del primo accordo in Italia che rende operativo il cd. apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione.previsto dal d.lgs.276/03.
L’accordo, rivolto ai giovani tra i 16 e i 18 anni, individua gli standard di erogazione, il monte ore di formazione e la regolamentazione dei profili formativi previsti per questa tipologia di apprendistato.
Le ore annue di formazione ammontano a 400. Il periodo complessivo è determinato in modo “congruo” in base alla qualifica da conseguire e sulla base dei crediti formativi già acquisiti.
Il percorso in apprendistato di primo livello comporta il riconoscimento di una qualifica professionale o, sulla base dei risultati conseguiti all’interno del percorso di formazione (esterna o interna all’impresa), anche il riconoscimento della qualifica professionale a fini contrattuali.
Soddisfatto Formigoni il quale ha affermato: “una riforma di altissimo valore culturale” perché “si riconosce alla formazione e al lavoro un valore educativo tale da permettere agli apprendisti l’acquisizione di quelle competenze di base che per troppo tempo erano rimaste appannaggio della sola scuola”.
“Un accordo lungimirante che ci permette di recuperare decine di migliaia di giovani e dare loro un riconoscimento con il titolo di studio.Offriamo ai ragazzi una speranza più solida sul loro lavoro, sulla formazione e sul loro futuro”
Il ministro Sacconi ha voluto rimarcare il valore che l’accordo per l’apprendistato ha per “quei giovani che spesso né lavorano né studiano e quindi possono essere recuperati con un contratto misto capace di tradurre in modo esemplare la funzione educativa del lavoro”.
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email