Oggi 27 gennaio, oltre allo sciopero dei metalmeccanici Fiom in Emilia Romagna, c’è un altro sciopero nazionale; è quello dei lavoratori somministrati Inps, indetto dai sindacati Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uil Temp.
E’ prevista anche una manifestazione a Roma che si terrà davanti al Senato a partire dalle 10,30. Tutto ciò in attesa, nei prossimi giorni, della discussione parlamentare per la conversione del decreto “milleproroghe”ove, verranno discussi e votati gli emendamenti presentati per modificare il decreto n.78/2010, convertito nella legge n.122/2010, che prevede il taglio del 50% della spesa 2009 per il personale precario nella pubblica amministrazione.
Così, si legge nel comunicato stampa Nidil –CGIL: “100 milioni di euro di risparmio per ciascuno dei prossimi tre anni. È quanto lo stato risparmierà dalla mannaia fatta cadere sul lavoro pubblico flessibile (a tempo determinato, in somministrazione, parasubordinato, ecc.) con la manovra di bilancio dello scorso luglio (legge 122/2010). 100 milioni sono pari allo 0,83% dell’intera manovra per il 2011 (pari complessivamente a 12.053 milioni di euro), allo 0,4% dell’intera manovra per il 2012 e per il 2013 (pari rispettivamente a 24.982 e 24.979 milioni di euro)”.
Il caso più eclatante riguarda proprio i lavoratori in somministrazione dell’Inps, “ad oggi quasi 1800 persone, la maggioranza delle quali da diversi anni occupati nelle sedi dell’Istituto di tutta Italia con contratti di somministrazione attraverso varie agenzie per il lavoro. Questi lavoratori sono spesso adibiti negli uffici dell’Inps a funzioni ordinarie e strutturali di lavoro, tanto che la loro mancata presenza non potrà far altro che rallentare, quando non sospendere, l’iter di pratiche pensionistiche e sociali di competenza dell’Istituto”.
“Lo scorso 31 dicembre, già 550 lavoratori sono rimasti a casa; stesso destino che attende altre 1.240 persone il cui contratto scadrà il prossimo 31 marzo”. Nel primo sciopero di tutti i lavoratori in somministrazione presso l’Inps proclamato, lo scorso 29 dicembre, aveva aderito circa il 50% dei lavoratori, con punte del 100% in sedi territoriali come Vicenza e Perugia, di oltre il 95% in Puglia, del 90% a Prato, dell’80% a Genova, Macerata e nelle sedi calabresi, del 70% a Torino. Importanti adesioni si sono avute anche in Lombardia, in Campania, in Sicilia e nel Lazio e nelle altre regioni.
I segretari generali di NIdiL CGIL, Felsa Cisl e Uiltem, hanno inoltre inviato una lettera ai rappresentanti delle istituzioni (presidenti di Senato e Camera dei Deputati, presidente del Consiglio, ministri del Lavoro e dell’Economia) e ai capigruppo di Senato e Camera, chiedendo di cambiare la norma, contenuta nella Finanziaria approvata lo scorso luglio, che taglia del 50% la spesa per il personale temporaneo sostenuta dalla Pubblica Amministrazione per il 2009”.
Fonte: www.nidil.cgil.it