Il 1 maggio si avvicina e con esso incalzano le polemiche sulla possibilità lasciata da alcuni comuni ai negozianti, di rimanere aperti.
Prima Firenze, poi a seguire Torino, Genova, Milano e anche Roma (quest’ultima per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II) . Tutti i negozi potranno rimanere aperti. I sindacati intanto organizzano lo sciopero dei lavoratori (uno sciopero il 1 maggio sa di assurdo!!!) Filcams-Cgil, Uiltucs-Uil e Fisascat- Cisl hanno organizzato a Milano e Firenze una manifestazione contro la deroga che consente l’apertura delle attività commerciali.
E’ sempre il dio denaro, la bramosia della produzione, il consumismo, la macchina che fa girare il tutto. E se anche in questa particolare giornata, si volesse rimanere aperti per fronteggiare il calo di consumi, sarebbe veramente questa la soluzione? Ma riusciamo almeno a ricordare perchè il 1 maggio è stata proclamata la “Festa dei lavoratori”?! Faremmo bene a ricordalo.
Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi per ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.
“Più precisamente, con essa si intendono ricordare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l’orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore (r.d.l. n. 692/1923). Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1867 nell’Illinois. La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero introdotte anche in Europa.
A lanciare l’idea in Europa è il congresso della Seconda Internazionale. L’origine della festa risale ad un pò prima quando, venne organizzata una manifestazione negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro a New York il 5 settembre 1882.
A far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago e conosciuti come rivolta di Haymarket che venne repressa nel sangue.
In Italia la festività fu soppressa durante il ventennio e, fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945.” (Wikipedia).
Ecco, ricordiamoci allora il senso del 1 maggio, che non deve essere solo la giornata dello shopping, del concertone e da quest’anno la giornata della beatificazione di Papa Giovanni (con tutto il bene che voglio a questo Papa). Il suo senso è nata per ricordare la conquista di un diritto: l’orario di lavoro in 8 ore!
Se ne ricordino anche i sindacati sempre più divisi tra di loro e, fatta qualche eccezione, sempre più pronti a difendere l’interesse della lobbie in se che rappresenta che non l’interesse dei lavoratori che vi sono iscritti!
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email