Il Dl Cura Italia ha previsto fra le misure a sostegno dell’economia la sospensione dei mutui prima casa oltre che di mutui, prestiti e leasing per le PMI, partite IVA e autonomi. In un momento di contrazione economica come quello in cui versa attualmente il nostro Paese a causa dell’epidemia da Coronavirus è di vitale importanza evitare che gli effetti negativi in ambito economico si riversino sul settore del credito.
La riduzione dei guadagni che ha colpito sia famiglie che imprese rischia di compromettere in modo significativo la loro capacità di assolvere agli obblighi finanziari in precedenza assunti. Ecco che, per far fronte a tale situazione il Governo ha destinato risorse per venire incontro alle esigenze di famiglie e imprese. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 28 marzo il DM 25 marzo 2020 con le regole di accesso al fondo di solidarietà per i mutui prima casa.
Vediamo quali sono le misure adottate dal Governo per risolvere la crisi finanziaria, in special modo la moratoria mutui prima casa e mutui, prestiti per micro, piccole e medie imprese e la sospensione delle rate del mutuo prima casa.
Sospensione mutui prima casa per coronavirus
Per poter sostenere le famiglie in difficoltà economiche, il Governo ha previsto la sospensione delle rate del mutuo stipulato per l’acquisto della casa destinata ad abitazione principale.
Sulla base di quanto affermato dal Cura Italia in conseguenza della chiusura di molte attività lavorative o della riduzione degli orari di lavoro, molti italiani potranno ottenere la sospensione del mutuo per la durata di 18 mesi. Si precisa inoltre che l’iniziativa per far fronte alla crisi economica avrà validità 9 mesi dall’entrata in vigore del decreto.
Con il provvedimento del Governo vengono introdotte due novità:
- il venir meno del modello Isee per poter accedere al fondo Gasperrini gestito dalla Consap (Fondo di solidarietà per i mutui prima casa). Viene meno il limite dei 30.000 euro di reddito previsti per accedere alla misura;
- l’estensione della misura ad autonomi e liberi professionisti.
Come accedere al fondo Sospensione mutui prima casa
I requisiti per accedere al Fondo, richiesti a dimostrazione delle momentanee difficoltà temporanee, sono:
- la stipula di un mutuo per l’acquisto della casa destinata ad abitazione principale;
- la sospensione dall’attività lavorativa (ad esempio per licenziamento) o la riduzione del periodo di tempo dedicato alle prestazioni di lavoro.
L’interessato che sia lavoratore autonomo dovrà presentare un’autocertificazione che comprovi di aver registrato nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020, o nel minor lasso di tempo, un calo di fatturato non inferiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre del 2019. Si ricordano le responsabilità penali cui si va incontro in caso di false dichiarazioni.
In caso di rapporto di lavoro subordinato (a tempo determinato o indeterminato), parasubordinato, di rappresentanza commerciale o di agenzia la perdita del lavoro o riduzione dell’orario di lavoro devono essere per almeno 30 giorni.
Coronavirus, fondo di solidarietà per i mutui prima casa Decreto in Gazzetta Ufficiale
In Gazzetta Ufficiale del 28 marzo è stato pubblicato il DM 25 marzo 2020 del MEF recante:
Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa, ai sensi dell’articolo 54 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18.
Decreto MEF 25 marzo 2020 (71,0 KiB, 644 hits)
Sospensione mutui, prestiti e leasing per PMI, autonomi e partite IVA
Il Decreto Cura Italia prevede altresì una moratoria sui prestiti e sulle linee di credito per micro (le cosiddette partite Iva), le piccole e medie imprese in qualunque settore operanti (PMI). A tali categorie si aggiungono professionisti e ditte individuali.
La moratoria concerne un volume complessivo di prestiti pari circa a 220 miliardi di euro. Sono misure finalizzate al sostegno delle attività di impresa danneggiate dall’epidemia da Covid-19
Prevista la sospensione fino al 30 settembre 2020 delle scadenze relative a pagamenti di rate di prestiti e mutui; sono sospesi inoltre canoni di leasing e altri finanziamenti e prestiti a rimborso rateale. Le imprese potranno chiedere la sospensione dell’intera rata (o dell’intero canone) oppure solo della quota capitale.
Le PMI interessate a questi benefici dovranno effettuare un’autocertificazione attestante la riduzione, in tutto o in parte dell’attività svolta a seguito dell’emergenza da coronavirus.
Ricordiamo che sono PMI le imprese che hanno meno di 250 dipendenti e che contano un fatturato inferiore a 50 milioni di euro. Rientrano altresì nella categoria quelle imprese il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro.
Sospensione mutui e prestiti per autonomi e partite IVA
Sono ricompresi tra le imprese anche i lavoratori autonomi e i titolari di partita IVA. In quest’ultimo caso si è reso necessario su questo punto un intervento del Mef; l’articolo 56 del DL Cura Italia infatti fa alcun riferimento ai professionisti nel definire le misure a sostegno del credito e della liquidità.
Requisiti per accedere alla moratoria
Quali sono i requisiti delle imprese per poter accedere alla moratoria? L’impresa al momento dell’invio della comunicazione alla banca deve essere in bonis. Questo significa che il professionista o l’impresa non hanno posizioni debitorie considerate come esposizioni deteriorate, ripartite nelle categorie sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute. L’impresa o il professionista non devono avere rate scadute; ovvero rate che non pagate o pagate solo in parte, da più di 90 giorni.
Poiché l’emergenza da coronavirus è considerata evento eccezionale potrà fare ricorso alla moratoria anche l’impresa che abbia già fruito di misure di sospensione o ristrutturazione del medesimo finanziamento nell’arco dei 24 mesi precedenti.
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