Il bonus Resto al Sud, introdotto con il Decreto-Legge numero 91 del 2017, viene riconfermato anche per il prossimo anno dal disegno di Legge di Bilancio 2020, con una platea più ampia. Il DPR 134 del 5 agosto 2019, pubblicato in Gazzetta ufficiale del 23 novembre 2020, che entrerà in vigore l’8 dicembre prossimo, prevede finanziamenti agevolati a favore di imprenditori e liberi professionisti che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 45 anni.
Si tratta in sostanza di un incentivo volto a sostenere l’avvio di nuove attività economiche nelle aree del Mezzogiorno d’Italia. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 7 dicembre anche la Circolare 22/2019 del dipartimento per le Politiche di coesione che da ufficialmente il via alle domande dei professionisti e degli under 46 (testo a fondo pagina).
Resto al Sud 2020 professionisti e under 46
Resto al Sud è una misura che si rivolge ai giovani di età compresa tra i 18 e i 45 anni d’età che, in presenza di determinati requisiti, potranno presentare la domanda per un finanziamento pari a 50 mila euro.
È necessario inoltre che, al momento della presentazione della domanda, i soggetti abbiano residenza in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Aree del Centro Italia colpite dal terremoto del 2016 e 2017. Consentito un trasferimento tardivo in caso di accettazione della domanda, purché venga rispettato il termine di 60 giorni, (o di 120 giorni in caso di residenza all’estero) dalla comunicazione di un riscontro positivo alla loro richiesta. Chi ha trasferito la residenza dovrà mantenere la stessa per tutto il periodo del finanziamento.
Potranno altresì presentare la domanda le società (comprese le cooperative), le imprese individuali costituite dopo il 21 giugno 2017, o le associazioni di persone che si costituiscono, entro 60 o 120 giorni (se residenti all’estero) in seguito all’esito positivo dell’istruttoria.
A partire da ottobre 2019 la misura veniva inoltre estesa dal Consiglio dei Ministri anche alle aree dell’Italia centrale colpite dai terremoti verificatisi nel 2016 e 2017.
Due le novità ora introdotte:
- lo spostamento in avanti, di ben dieci anni del limite di età anagrafica;
- l’ampliamento del novero dei soggetti che possono aderire all’iniziativa, essendo inclusi anche coloro che svolgono attività libero professionali, ossia soggetti iscritti ad albi o collegi professionali, nonché esercenti professioni non regolamentate ai sensi della legge 4/2013.
Obiettivo del progetto è incentivare l’imprenditoria nel Mezzogiorno del nostro paese. Infatti, come affermato dal Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, è necessario creare nuove opportunità ai giovani, non solo al fine di agevolare il rientro, bensì anche per consentire la permanenza nel proprio territorio. Per dare attuazione a questa misura è stato stanziato un fondo pari a 1,25 miliardi di euro.
Resto al sud 2020: situazioni di incompatibilità
Chi presenta la domanda, imprenditore o libero professionista, non deve trovarsi in una di queste situazioni di incompatibilità:
- rapporti lavorativi a tempo indeterminato per tutto il periodo del finanziamento;
- altre attività d’impresa d’esercizio o essere beneficiari negli ultimi tre anni di altre agevolazioni in ambito nazionale per incentivare l’autoimprenditorialità;
- in caso di libera professione, non si deve essere titolari di partita Iva nei dodici mesi che precedono la presentazione della domanda, per attività identica a quella per la quale si richiede il finanziamento.
La richiesta del prestito deve essere presentata ad Invitalia. Non si tratta di un bando avente una scadenza determinata, in quanto la richiesta può essere effettuata in qualsiasi momento e l’accettazione è connessa alla presenza o meno di fondi disponibili, oltre che alla presenza dei requisiti.
Caratteristiche del finanziamento Resto al Sud
La somma concessa sarà suddivisa:
- in un contributo erogato a fondo perduto pari al 35% dell’importo complessivo finanziato;
- e in un restante contributo pari al 65% dell’investimento complessivo sotto forma di finanziamento bancario a tasso zero che dovrà essere rimborsato in 8 anni. Gli interessi sono pagati da Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.
Per le società si potrà erogare un importo pari a 50.000 euro per ciascun socio, con un massimo complessivo per società di 200.000 euro.
Si specifica comunque che il finanziamento può essere concesso anche coloro che intendano avviare l’attività:
- in forma individuale
- in società cooperativa
- o infine in STP (società tra professionisti).
Resto al Sud, quali attività
La domanda di finanziamento può essere presentata per avviare le seguenti attività:
- produrre beni nei settori industriali, dell’artigianato, in ambito di trasformazione di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- fornire servizi a imprese e persone fisiche;
- fornire servizi in ambito turistico.
Non rientrano nel bonus le attività agricole, il settore commerciale ed eventuali costi di progettazione o consulenze.
Si ammettono le seguenti spese:
- ristrutturazione, manutenzione straordinaria di beni immobili;
- acquisto di impianti, macchinari apparecchiature e programmi informatici;
- quant’altro si dimostri utile all’avvio dell’attività.
Come presentare la domanda per Resto al Sud
Coloro che siano interessati a fruire degli incentivi Resto al Sud, in presenza dei requisiti richiesti, dovranno inviare la richiesta esclusivamente online. La domanda si dovrà inviare per mezzo della piattaforma Invitalia che si occupa di gestire l’iniziativa.
Una volta seguita la procedura descritta sul sito dell’Agenzia (www.invitaliarestoalsud.it) non resterà che attendere l’esito della valutazione. Si ricorda infine che si terrà conto delle domande sulla base dell’ordine cronologico di invio.
Dipartimento per le Politiche di coesione: circolare 22 del 27 novembre 2019
Di seguito il testo della circolare 22/2019 del Dipartimento per le Politiche di coesione che da il via alle domande di Resto al Sud per professionisti e Under 46.
Dipartimento per le Politiche di coesione: circolare 22 del 27 novembre 2019 (55,2 KiB, 1.490 hits)
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email