Manca ormai pochissimo al varo ufficiale del Decreto Sostegno, il primo maxi-provvedimento in campo economico del nuovo Governo Draghi. Ci si aspetta significative novità su diversi piani, dal blocco dei licenziamenti alla cassa integrazione, ma non solo. Si parla anche di nuovi stanziamenti a favore del cd. reddito di emergenza (REM), che di fatto sarà rinnovato.
Insomma, da più parti, l’attesa si fa sempre più fervida, specialmente se consideriamo che i numeri della povertà in Italia sono impietosi. Infatti, se già prima della pandemia i dati non erano incoraggianti, il 2020, l’annus horribilis che tutti ricordiamo, è stato anche il periodo in cui la penisola ha toccato un nuovo record di povertà assoluta dal 2005.
I dati ISTAT confermano ciò che già in molti avevano intuito: oggi nel Paese c’è un milione di persone in più in questa condizione. Si tratta di ben 5,6 milioni di poveri assoluti, ossia il 9,4% della popolazione. E’ chiaro dunque che per il Governo non c’è più tempo: è ora di intervenire tramite le casse dello Stato e di rifinanziare le misure anti-povertà. In vista, dunque, più soldi anche per il reddito di emergenza. Vediamo più nel dettaglio.
Reddito di emergenza 2021: rifinanziato per combattere la povertà assoluta
Come anticipato, i nuovi aiuti economici non potranno non trovare spazio nell’imminente decreto Sostegno, la settimana prossima sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Secondo le stime degli osservatori, il provvedimento implicherà circa un miliardo per rifinanziare il reddito di cittadinanza, ma anche le risorse per due nuove mensilità (febbraio e marzo), per quanto riguarda il reddito di emergenza. In questo senso si giustifica il recente scostamento di bilancio.
D’altronde l’adozione e il rifinanziamento di una misura introdotta prima dell’arrivo del covid – ossia il reddito di cittadinanza – e di una arrivata a seguito della pandemia – il reddito di emergenza – rendono limpida l’evoluzione della povertà assoluta in Italia.
Che cosa significa ‘povertà assoluta’?
Se ne parla sempre più spesso, ma forse a non tutti è chiaro il concetto di ‘povertà assoluta’. Che cosa significa esattamente? Ebbene, l’ISTAT ci spiega che sono ritenute in povertà assoluta le famiglie e tutti i soggetti che non possono permettersi le spese minime, per poter vivere in modo accetttabile, ossia le spese che garantiscano la soglia minima di sopravvivenza.
E’ l’Istituto di statistica che, in particolare, definisce la soglia di spesa sotto la quale si è assolutamente poveri: bussola di riferimento è il cd. paniere di povertà assoluta. Detto paniere include tutto l’insieme di beni e servizi che, nell’ambito della penisola italiana, sono considerati essenziali. Ci riferiamo, a titolo puramente esemplificativo, alle spese per la casa, quelle per la salute ed ai costi dell’abbigliamento.
Da rimarcare che l’ammontare di queste spese non è prefissato a priori, ma è variabile in relazione al luogo di residenza, il numero dei componenti della famiglia ed altri elementi come l’età anagrafica. In ogni caso, per conoscere la soglia di povertà assoluta nei vari contesti, ci si può servire del calcolatore Istat ad hoc.
Natura e funzione del REM
A questo punto, è necessario spendere qualche parola per richiamare i tratti essenziali del reddito di emergenza. Con esso intendiamo una misura di sostegno economico di carattere transitorio, prevista dall’art. 82 del decreto-legge n. 34 del 2020 (cd. Decreto Rilancio). Come accennato, destinatari degli aiuti economici in oggetto sono tutti i nuclei familiari e disoccupati in difficoltà per l’emergenza sanitaria da coronavirus. Il concreto importo del contributo varia in base alla composizione del nucleo familiare. Si tratta comunque di una cifra nell’ordine di alcune centinaia di euro per mensilità.
La richiesta del reddito di emergenza deve essere presentata via web, attraverso il sito dell’INPS. I non avvezzi all’uso delle moderne tecnologie possono comunque fare riferimento ai vari patronati e CAF sparsi sul territorio. Tra le funzioni offerte, c’è infatti anche il supporto ai cittadini per fare domanda per il reddito di emergenza; sfruttando sempre il modulo domanda online sul sito INPS.
Ricordiamo altresì che il reddito di emergenza non è compatibile con altre indennità Covid, pensioni, alcuni redditi da lavoro e pensione e il reddito di cittadinanza.
Nuovi stanziamenti in vista nel primo maxi-provvedimento Draghi
In questo contesto non roseo per le finanze di molti nuclei familiari, ci si attendeva una proroga del sussidio denominato reddito di emergenza, nel Decreto Ristori 5; ma è ben noto che il governo Conte è caduto prima del varo del provvedimento, a seguito dalla crisi ingenerata da Italia Viva e Matteo Renzi, che infatti ha fatto venir meno la fiducia dell’Esecutivo giallo-rosso.
Tuttavia, il nuovo Esecutivo Draghi ha dato il via libera ad un nuovo maxi-provvedimento economico, per aiutare cittadini; famiglie ed imprese. Ci riferiamo, ovviamente al decreto Sostegno o indennizzi, che di fatto prende il posto del ‘Ristori 5’.
Anzi, è proprio il consistente ricorso che gli italiani hanno fatto nel 2020 sia al reddito di cittadinanza, che al reddito di emergenza, a spingere il Governo ad insistere con nuovi stanziamenti verso questi aiuti economici. A supporto dell’imminente decreto Ristori c’è un consistente fondo pari a circa 32 miliardi, previsto a seguito dell’approvazione da parte del Parlamento dello scostamento di bilancio a fine 2020.
Tanti i fruitori del reddito di emergenza: le cifre
La linea di intervento è dunque molto ampia: si tratta infatti di sostenere la Cig, e di rinnovare i ristori a favore delle attività economiche. Nel decreto Sostegno spazio ovviamente anche ai bonus per le famiglie. In questo quadro, grande rilievo assumono proprio il reddito di cittadinanza e il reddito di emergenza, ossia gli strumenti che impattano sulla fascia più povera della popolazione italiana. Su chi non ha un’occupazione. Il reddito di emergenza, in particolare, si rivolge a chi vive in una condizione di povertà più estrema.
Ecco perchè si può concludere che senza dubbio arriveranno nuovi stanziamenti per il rinnovo del reddito di emergenza o REM, come prima mossa antipovertà del Governo. D’altronde i più recenti dati parlano chiaro: per quanto riguarda il REM, i nuclei percettori di almeno una mensilità della prestazione economica risultano pari a circa 292mila. Più nel dettaglio, ben 702mila persone coinvolte per una somma media mensile di 559 euro.