Lo scorso 15 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio 2019, approvando così anche il reddito di cittadinanza. Vi è però un grosso cambiamento nell’iter di entrata in vigore di questo atteso provvedimento. Nell’ultima bozza di manovra 2019 approvata dal Governo infatti scompare il sussidio universale insieme a quota 100… o meglio sono presenti ma solo per quanto riguarda gli stanziamenti. Al momento infatti si è preferito scorporare il testo dei più importanti cavalli di battaglia del Governo giallo-verde, gli stessi saranno regolamentati successivamente con appositi ddl. Quindi non è possibile ancora leggere il testo dei singoli provvedimenti, infatti dobbiamo ancora basarci sulla nota stampa rilasciata dal Governo al termine della seduta e sulle news che si leggono sui vari media generalisti, tuttavia sono già abbastanza delineati i punti di questo sostegno al reddito universale.
Si sa con certezza che l’assegno mensile sarà erogato sulla base dell’Isee dell’avente diritto e vi sarà una decurtazione per chi possiede la prima casa; inoltre è ormai certo che i primi assegni arriveranno ad aprile 2019 previa domanda Inps e non in maniera automatica come si vociferava nei giorni scorsi. Il cavallo di battaglia della campagna elettorale del Movimento Cinque Stelle prende quindi sempre più forma anche se arriva al rush finale un po’ claudicante. Il primo step però sarà la riforma dei Centri per l’Impiego, fulcro del sussidio.
La manovra finanziaria dovrà passare per la doppia approvazione di Camera e Senato per la conversione in Legge. Qui si potranno avere modifiche al testo originale oppure il Governo potrà decidere di porre la fiducia, blindando di fatto i vari provvedimenti. Per il reddito di cittadinanza sono stati stanziati 9 miliardi di euro che potrà partire come detto sopra solo dopo che sarà completata la riforma dei centri per l’impiego; per questa parte di riforma il Governo ha stanziato ben un miliardo di euro. E’ chiaro infatti come il reddito minimo non possa funzionare senza un ottimo funzionamento dei CPI.
Reddito di cittadinanza ultim’ora
Nuovi interessanti spunti giungono dal Fatto Quotidiano, il giornale infatti rivela alcuni particolari che il vicepremier avrebbe rivelato a Bruno Vespa, per il suo ultimo libro che si chiamerà “Rivoluzione”.
Dall’articolo pubblicato il 31 ottobre a poche ore dalla presentazione del testo della Legge di Bilancio 2019 al Parlamento, si leggono particolari molto interessanti.
Bonus assunzioni per aziende e Agenzie del Lavoro
Una delle più interessanti anticipazioni riguarda il bonus assunzioni per aziende e Agenzie del Lavoro che assumono o fanno assumere i percettori del reddito di cittadinanza. Il ministro avrebbe anticipato che nel caso in cui l’agenzia privata trova la giusta proposta di lavoro per il disoccupato questa sarà compensata con il triplo di 780 euro ovvero 2340 euro. Lo stesso avverrà con le aziende che assumono tramite Centro per l’Impiego il percettore del sussidio; quindi l’azienda riceverà un bonus assunzione pari a 2340 euro.
Altri particolari: via il limite dei 51 km e nascita di Forza Lavoro Italiana
Altri particolari riguardano l’eliminazione del limite dei 51 km per le proposte di lavoro; l’Italia infatti sarà suddivisa in macro aree anche per evitare l’eccessivo spostamento dei lavoratori del sud verso il nord. Si creerà inoltre un nuovo database denominato Forza Lavoro Italiana nel quale confluiranno i dati di tutti i disoccupati interessati dal reddito di cittadinanza. Per ulteriori dettagli vi invito a leggere l’articolo completo pubblicato sul Fatto Quotidiano.
Sussidio solo agli italiani, cosa significa?
Al momento si sa per certo che questo reddito sarà erogato a specifici soggetti, fra cui disoccupati o lavoratori con redditi bassi, che presentano quindi determinati requisiti reddituali. Si tratterà pertanto di una prestazione monetaria per singoli soggetti, maggiori di 18 anni, e cittadini residenti in Italia da almeno 5 anni. Ecco spiegato quindi un altro importante dettaglio, riferito al fatto che il reddito spetterà solo agli italiani.
Per accedere a questo sussidio economico il soggetto dovrà rispettare alcuni requisiti e attivarsi per trovare un lavoro, vediamo le ultime notizie in merito.
Reddito di cittadinanza, ultime notizie: come funziona
Con l’avvicinarsi dell’approvazione della legge di bilancio 2019 sono sempre più numerose le voci circa il funzionamento del reddito di cittadinanza. Per ora l’unica certezza riguarda il fatto che non sarà versato sotto forma di liquidi al diretto interessato. Niente bonifico in conto corrente o contanti alla posta insomma. Si tratterà di una sorta di carta prepagata o carta acquisti, molto simile quindi alla Carta REI. Al momento si ipotizza anche l’uso di una apposita app da installare su smartphone per effettuare i cosiddetti smart payment. Il succo è comunque che accrediti e addebiti avverranno in maniera telematica.
Su questa carta o app verrà accreditato un importo mensile prestabilito e il beneficiario potrà utilizzarla per acquistare beni di prima necessità, come alimenti e medicinali, per pagare le bollette o anche l’affitto di casa; i soldi dovranno quindi servire a vivere una vita dignitosa.
Soldi spesi direttamente nell’economia reale per far aumentare il PIL
In questo modo i soldi dovrebbero tornare immediatamente nell’economia reale e far aumentare in maniera significativa il PIL. Per essere ancora più sicuri che i soldi vengano spesi in questo modo si stanno studiando anche sistemi che premino chi più spende o al contrario penalizzino chi spende di meno.
Ad esempio si potrà:
- far crescere del 4% il reddito di cittadinanza ogni qualvolta il beneficiario ne utilizzi almeno il 75%;
- o viceversa decurtare la somma del 4% a chi ne spenda meno del 75%.
Infine nell’intervista si conferma che il reddito sarà elargito sulla base dell’Isee che non potrà superare il tetto massimo 9.360 euro (cifra da confermare).
Ultime notizie reddito di cittadinanza: requisiti
I requisiti per poter accedere al reddito di cittadinanza sono già abbastanza delineati, anche se il tutto dovrà essere delineato con precisione nella legge di bilancio 2019:
- cittadinanza italiana da almeno 10 anni (confermato al momento dal vice premier Di Maio);
- maggiore età,
- stato di disoccupazione o in caso di occupazione reddito inferiore ai 780 mensili,
- ISEE massimo 9.360 euro (cifra da confermare);
- ingresso in un programma di reinserimento sociale e lavorativo coordinato da un centro per l’impiego;
- accettazione di lavori socialmente utili (al secondo diniego si perderà il sussidio).
Uno dei requisiti fondamentali per l’erogazione del sussidio è quindi la partecipazione ad un progetto di formazione e di aiuto dei CPI. La particolarità è quindi che se si rifiutano più di 2 offerte di lavoro, si perderà il diritto a ricevere il reddito mensile.
E qui entra in gioco il secondo capitolo legato al reddito di cittadinanza, ovvero il potenziamento dei Centri per l’Impiego, che sono altrettanto importanti in questa riforma. L’obiettivo è di potenziare già da gennaio i centri per l’impiego, con nuove assunzioni e investimenti tecnologici. Qui però entrano in gioco le regioni che, secondo la Costituzione, hanno la competenza in materia di politiche attive del lavoro.
Reddito di cittadinanza: news importi
Al momento non si sanno ancora gli importi esatti, in quanto come detto non è presente il testo ufficiale; sappiamo quindi solo che il singolo importo è di 780 mensili al massimo. Tuttavia basandoci su quanto riportato dallo stesso Movimento 5 Stelle nel disegno di legge depositato in Parlamento quando ancora era all’opposizione possiamo azzardare una tabella degli importi e delle soglie di reddito necessarie.
2 componenti (monoparentale): 1.014€; | 2 componenti: 1.170€; |
3 componenti (monoparentale): 1.248€; | 3 componenti: 1.404€; |
4 componenti (genitore solo): 1.482€; | 4 componenti: 1.630€; |
5 componenti (genitore solo): 1.716€; | 5 componenti: 1.872€. |
Per monoparentale si intende un nucleo familiare composto ad esempio di due persone di cui un genitore e un figlio e via dicendo.
Da comprendere comunque che i 780€ mensili o le altre somme andrebbero versate integralmente solo disoccupati; mentre a chi ha già un reddito più basso potrà ricevere una integrazione per arrivare alla somma minima stabilita.