L’addio al reddito di cittadinanza non è indolore. Lo dimostrano le moltissime proteste di cittadini e famiglie che, con un SMS proveniente da Inps, sono state informate ufficialmente della sospensione del contributo mensile per il sostegno al reddito e contro la povertà, rivolto a chi sta cercando attivamente lavoro. Si tratta di novità che però erano già state ampiamente annunciate dal Decreto Lavoro dello scorso maggio: l’introduzione dell’Assegno di inclusione e del Supporto per la formazione e il lavoro al posto del reddito di cittadinanza è la risposta che il mondo delle istituzioni ha inteso dare ad uno scenario in cui, in tema di RdC, non sono affatto mancati casi di irregolarità e abusi nell’ottenimento e utilizzo della misura.
Attenzione però, gli ultimi aggiornamenti in materia non stanno a significare che il reddito di cittadinanza non potrà più essere richiesto da nessuno. Proprio così: l’agevolazione in oggetto sarà parzialmente attiva fino al 31 dicembre 2023 – come previsto dall’ultima manovra – e c’è chi, nonostante il giro di vite, potrà ancora fare domanda per riceverlo negli ultimi mesi del 2023. Vediamo più da vicino.
Reddito di cittadinanza: è possibile ancora chiederlo (ed ottenerlo) fino a fine 2023?
Il punto è molto importante e va chiarito subito: chi, in base alle norme oggi vigenti, ha i requisiti per domandarlo, può ancora domandare e conseguire il reddito di cittadinanza 2023. Infatti se è vero che l’addio al RdC sarà integrale dal primo gennaio prossimo, è altrettanto vero che non sussistono generali impedimenti alla presentazione di nuove richieste mirate all’erogazione della misura fino alla mensilità di dicembre 2023. Analogamente vale per le richieste di rinnovo del contributo, laddove ovviamente ne sussistano i presupposti. In altre parole, nella disciplina transitoria per il 2023, di cui all’ultima manovra e poi al Decreto Lavoro dello scorso maggio, non c’è traccia di divieti verso chi intende richiederlo per la prima volta o ottenerne il rinnovo.
Tuttavia l’Inps ha precisato alcune settimane fa i contorni aggiornati della disciplina del reddito di cittadinanza, attraverso la circolare n. 61 del 12 luglio. La circolare in particolare indica la casistica di fruibilità della prestazione, le modalità di determinazione del contributo sulla scorta della composizione del nucleo familiare e la condizione occupazionale ed economica di chi fa domanda. Nel documento si pone l’attenzione altresì al limite massimo di ottenimento di sette mensilità di cui all’ultima legge di Bilancio, per i nuclei in cui non vi sono minori, disabili o persone con più di 60 anni. Al contempo detto limite non vale anche per chi è stato preso in carico dai servizi sociali entro il 31 ottobre.
Ebbene, tutti questi soggetti potranno continuare a ricevere normalmente la prestazione, fermo restando il limite finale fissato dall’ultima manovra al 31 dicembre 2023. Da gennaio 2024 infatti l’erogazione del RdC sarà infatti definitivamente interrotta per tutti.
Alcuni chiarimenti sulle varie situazioni pratiche
Pensiamo ai cittadini mai stati destinatari in precedenza del RdC e a coloro che non sono stati beneficiari di mensilità di RdC nel corso di quest’anno. Per essi è possibile una nuova domanda di reddito di cittadinanza in base alle regole e modalità oggi vigenti. Data spartiacque resta però – lo ribadiamo – il 31 dicembre prossimo. Chi effettuerà domanda di reddito di cittadinanza nel corso di questo mese, potrà incassare il RdC da settembre e fino a dicembre.
Ma attenzione perché non possono farne tuttavia richiesta i già beneficiari, se la scadenza dei 18 mesi di utilizzazione continuativa – cominciata lo scorso anno – si verifica dopo il 31 luglio scorso. In dette circostanze la prestazione è sospesa in questa data, proprio come per coloro a cui è stato notificato lo stop con Sms dell’Inps. Comunque dal primo settembre, come previsto dalle nuove norme, sarà possibile accedere al nuovo Supporto per la formazione e il lavoro.
Invece, nel diverso caso in cui l’assegnazione continuativa del reddito di cittadinanza sia terminata prima del 31 luglio scorso, l’interessato potrà fare una nuova domanda, ma soltanto a seguito del mese di sospensione di cui alla legge – per l’attribuzione di altre mensilità pur tenendo conto del termine finale del 31 dicembre.
Infine non dimentichiamo che più elasticità è concessa a chi vive situazioni di fragilità nel proprio nucleo familiare. Infatti il Ministero del Lavoro ha recentemente ribadito che il limite di 7 mensilità non vale sui nuclei familiari con under 18, disabili e over 60 e verso i soggetti presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili all’occupazione. Essi incasseranno comunque il reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023, anche facendo nuova domanda o una domanda di rinnovo.