Si parla molto in quest’ultimo periodo di Recovery Fund, ovvero lo strumento di sostegno dell’economia dell’Europa e dei Paesi che sono stati colpiti dalla crisi connessa alla pandemia da coronavirus. L’obiettivo di questo Fondo da 750 miliardi è finanziare la ripresa dei Paesi colpiti dal covid, affrontando i problemi legati alle flessioni del Pil.
Costituito da 38 pagine e 32 slide, il documento che contiene le linee guida del Piano italiano per la ripresa dell’economia viene trasmesso lo scorso 15 settembre dal Premier Conte ai presidenti di Camera e Senato. I vari progetti previsti potranno beneficiare del finanziamento solo nel caso abbiano un rilevante impatto su Pil e occupazione. In maniera chiara dovranno essere riportate le tempistiche e le modalità di attuazione nonché i costi e gli impatti economici e sociali.
Tra i temi trattati per dare un volto nuovo all’Italia figurano: meno tasse per i ceti meno abbienti, la digitalizzazione, la scuola e la formazione, la salute, l’equità sociale, la rivoluzione verde, il raddoppio della crescita del Pil, crescita dell’occupazione, infrastrutture per mobilità.
Ma prima di vedere come intende usare i fondi il Governo, vediamo in breve cos’è e come funziona il Recovery Fund.
Recovery Fund, cos’è e come funziona
La traduzione letteraria dall’inglese del termine Recovery fund è fondo di recupero. Già di per sè da l’idea di quella che è la sua funzione, ossia un fondo garantito dal bilancio dell’Unione Europea e finalizzato all’emissione di recovery bond.
Questi ultimi sono intesi quali titoli obbligazionari ossia titoli di debito tramite i quali viene raccolta la liquidità che viene girata agli stati membri colpiti dall’emergenza coronavirus.
I risparmiatori acquistano i titoli immessi sul mercato ottimizzando l’investimento grazie al riconoscimento di uno specifico tasso di interesse e gli stati membri di contro ottengono la liquidità necessaria a fronteggiare l’attuale crisi economico-sociale.
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Recovery Fund: il piano del Governo per punti
Ora passiamo a vedere qual è il piano del Governo per usare al meglio i fondi per fronteggiare la crisi e rilanciare l’economia del Paese.
Modernizzazione del Paese
Tra gli argomenti messi a punto dal Governo vi sono le riforme della Pubblica Amministrazione, Fisco, Giustizia e Lavoro.
Per poter modernizzare il Paese è necessario innanzitutto agire sulla Pubblica amministrazione che dovrà essere digitalizzata per essere resa più efficiente e meno vincolata a burocrazie inutili.
Fisco: riduzione delle tasse per i ceti meno abbienti
Meno tasse sulle famiglie con figli, in particolare per i ceti meno abbienti. È questo l’obiettivo che viene delineato in campo fiscale.
Riformare la tassazione per mettere a punto un sistema semplice e trasparente per i contribuenti. Nell’ottica di alleggerire la pressione fiscale il Governo ha deciso di eliminare gli aumenti di Iva e accise previste dalle clausole di salvaguardia.
Piano per il lavoro
Obiettivo del Governo è dare attuazione alla riforma del lavoro che comporterà la regolamentazione dello smart working e l’introduzione del concetto di salario minimo. Quest’ultimo dovrà garantire, in particolare nei settori caratterizzati da un basso tasso di sindacalizzazione, un livello di reddito minimo dignitoso.
Al fine di fornire maggiori tutele alle fasce di lavoratori più fragili sarà necessario procedere al rafforzamento della contrattazione collettiva nazionale e della rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro. In ambito di mercato del lavoro si vuole favorire incentivi fiscali al welfare contrattuale sempre a protezione dei lavoratori più vulnerabili.
Giustizia
Sul piano Giustizia si mira a ridurre la lentezza e la complessità delle procedure che caratterizzano il sistema giudiziario tali da compromettere la competitività delle imprese e la propensione ad investire del paese.
Rivoluzione verde e transizione ecologica
Per poter porre in essere la transizione ecologica si dovrà dare attuazione al nuovo modello di sviluppo globale. Come? Attraverso la riduzione di gas inquinanti in conformità agli obiettivi del Green Deal europeo.
Inclusione sociale e territoriale
Tra gli obiettivi del Recovery Fund vi è quello di garantire equità sociale, riducendo la disuguaglianza tra i cittadini affinché tutti possano partecipare in modo pieno e consapevole alla vita economica e socio-culturale del paese.
Il tutto partendo dalla eliminazione delle discriminazioni delle donne sul piano lavorativo, garantendo anche al genere femminile, l’accesso a risorse finanziari e a posizioni apicali nel mondo del lavoro.
Raddoppio crescita del Pil
Tra i principali obiettivi posti dal Governo per la ripresa del Paese vi è il raddoppio del tasso di crescita dell’economia dell’Italia. In che modo? Portandola dallo 0,8% (il dato medio degli ultimi 10 anni) ad un livello maggiormente in linea con la media europea che si attesta sull’1,6%.
Si punta all’aumento degli investimenti che dovrebbero costituire il 3% del Pil; si mira all’incremento del tasso di occupazione portandolo dall’attuale 63% al 73% della media europea. Infine si prevede un innalzamento al 2,1%, della spesa finalizzata a ricerca e sviluppo che oggi si attesta sull’ 1,3%.
Sanità
Nodo cruciale da affrontare è quello della sanità, potenziando le capacità di risposta del Sistema sanitario nazionale, al fine di affrontare pienamente le situazioni di emergenza. Parola d’ordine è integrazione tra politiche sanitarie, sociali e ambientali. Per raggiungere gli obiettivi sarà necessario investire sulla digitalizzazione dell’assistenza medica, mediante la messa a punto del fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina.
Si dovrà inoltre investire sull’assistenza ai malati affetti da malattie croniche e potenziare le cure domiciliari. Infine affrontare le carenze delle Residenze sanitarie assistenziali e dei presidi sanitari nelle aree rurali e marginali del nostro paese. Da sottolineare che il tutto, per diventare effettivo, non potrà prescindere da politiche di valorizzazione del personale sanitario.