Il neo Presidente del Consiglio Draghi ha presentato al Senato il suo programma di Governo, che prenderà forma nei prossimi mesi attraverso provvedimenti e riforme nei limiti del potere esecutivo che la Costituzione gli attribuisce. Il programma costituisce quindi la base di partenza sulla quale il Governo chiederà la fiducia ai due rami del Parlamento, Senato e poi Camera.
Qui di seguito andremo a vedere in breve quali sono le misure previste su Pensioni, lavoro, fisco e ristori previsti per far fronte alla crisi economica derivante dalla pandemia e che servirà alla ripartenza e al rilancio dell’economia reale del Paese.
Programma Governo Draghi: le misure previste per Pensioni, lavoro, fisco e Ristori
Il PdC Draghi ha introdotto il suo discorso ringraziando il suo esimio predecessore Conte, che ha traghettato l’Italia in questo periodo buio dovuto alle note vicissitudini. Si è poi via via soffermato sui vari punti riguardo i vaccini, il rientro in sicurezza a scuola e poi il recovery fund. Non ci sono quindi dettami precisi, ma solo linee guide della sua idea di rilancio dell’Italia.
Questa si baserà sul rafforzamento dell’euro, sulla spendita in modo equilibrato e programmatico del recovery fund e sul ritorno graduale alla normalità.
A questo link è possibile vedere il video e leggere il testo completo del suo intervento al Senato.
Ristori 5
Fra i primi provvedimenti che il neo insediato Governo Draghi ci dovrà essere senz’altro l’atteso Ristori 5. Il Decreto molto atteso da imprese, professionisti e autonomi dovrebbe prevedere i nuovi contributi a fondo perduto allargati alle attività danneggiate dalla pandemia.
Non ci dovrebbero essere grossi scostamenti rispetto alle precedenti misure, quindi si attende continuità rispetto alle scelte del Governo precedente; questo per non deludere le aspettative di chi è in attesa di una boccata di ossigeno. Con il passare delle settimane si potrà anche cambiare linea e inserire nuove misure, più mirate e dettagliate, ma al momento è impensabile cambiare completamente il Decreto Ristori 5 rispetto a quello già preparato in fase avanzata dal Governo uscente.
Fisco
Il Fisco non dovrebbe avere grossi cambiamenti, nessuna riforma fiscale in vista quindi. Anche questo Governo punterà tutto sulla lotta all’evasione fiscale e all’abbassamento della moneta liquida in circolazione, anche attraverso mezzi premiali dei pagamenti con carta e altri mezzi tracciabili. Sui maggiori media di settore si è letto anche che potrebbe essere modificato il Regime Fiscale Forfettario, tanto caro alla Lega.
Nessuna flat tax in vista comunque e sembra scongiurata anche l’ipotesi di una patrimoniale, già auspicabile dalla Corte dei Conti nei giorni scorsi. In programma infine la revisione del sistema attuale di agevolazioni.
Lavoro e ammortizzatori sociali
Il discorso si fa più complesso rispetto agli ammortizzatori sociali, ovvero sulle integrazioni salariali e trattamenti a sostegno del reddito connessi alla sospensione o riduzione dell’attività lavorativa in conseguenza dell’emergenza epidemiologica. Si dovrà infatti affrontare il nodo del blocco dei licenziamenti in scadenza il prossimo 31 marzo e che fino ad ora ha fatto da diga ai licenziamenti per la crisi economica.
Draghi ha sottolineato più volte la necessità di tutelare i lavoratori e di proteggere la capacità produttiva con liquidità immediata. Mentre la cassa integrazione è finanziata direttamente con fondi UE, per il blocco dei licenziamenti si dovrà trovare una soluzione attraverso l’incontro con le parti sociali.
Parità di genere
Grosso rilievo il PdC ha dato alla mobilitazione di tutte le energie del Paese nel suo rilancio che non può prescindere dal coinvolgimento delle donne. Il divario di genere nei tassi di occupazione in Italia rimane tra i più alti di Europa e quindi si dovrà intervenire per azzerare o diminuire questo divario. Solo in questo modo si riuscirà a garantire che le migliori risorse siano coinvolte nello sviluppo del Paese.
Il Mezzogiorno
Il Mezzogiorno d’Italia non può mancare in un buon discorso programmatico. Non si può infatti più prescindere dal rilancio del Sud per il rilancio del Paese intero. I punti riguardano aumento dell’occupazione (soprattutto femminile), benessere, autodeterminazione, legalità e sicurezza e sono la base della capacità di attrarre investimenti privati nazionali e internazionali è essenziale per generare reddito, creare lavoro, invertire il declino demografico e lo spopolamento delle aree interne.
Reddito di cittadinanza
Sul reddito di cittadinanza le voci in circolazione parlano di una sua rivisitazione. L’RdC quindi non sarà smantellato, ma rivisto. Non si spiegherebbe altrimenti l’ingresso in maggioranza del Movimento 5 Stelle e soprattutto l’ok all’esecutivo Draghi da parte del leader carismatico Grillo. Tanto che dopo l’incontro fra l’ex presidente della BCE e Grillo si è tornato a parlare di reddito universale noto in Nord Europa.
Pensioni
Nulla è trapelato sullo scottante tema delle Pensioni, anche se quando c’è di mezzo l’Europa è facile pensare al sistema pensionistico, soprattutto in ricordo dell’ultimo Governo tecnico a guida Monti. Anche se in questo caso la massiccia presenza politica dovrebbe essere una, seppur minima, garanzia che questa volta non saranno i lavoratori e pensionati a pagare il conto della crisi.
E’ previsto inoltre il rafforzamento degli strumenti di flessibilità in uscita e il rafforzamento del sistema della previdenza complementare.
Smart working
Anche se il Premier non ha affrontato questo tema, è celebre ormai la verve del neo ministro Brunetta nei confronti del Pubblico Impiego. In una della prime uscite il neo Ministro infatti ha subito affermato che ci sarà uno stop allo smart working nella PA; e che quindi i dipendenti delle varie amministrazioni dovranno al più presto tornare in presenza.