Pezzotto, cos’è e cosa si rischia: con il campionato appena iniziato si ricomincia a parlare di abbonamenti alle pay per view, dove vedere le partite e via dicendo. In tale ottica ricordiamo che sono sempre più serrate le indagini condotte dalla Guardia di Finanza che hanno portato alla identificazione e denuncia di centinaia di utenti che, a poco prezzo e in maniera illecita, riuscivano a vedere i contenuti delle principali piattaforme televisive a pagamento (Sky, Dazn, Netflix, Disney+ e Mediaset Premium).
Siamo di fronte ad un sistema illegale alquanto diffuso e secondo un’indagine effettuata dalla Fapav, la Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi, in Italia oggi si pensa che ci siano circa 2 milioni di abbonamenti pirata in grado di generare perdite fino a 700 milioni di euro per le società che si occupano del settore.
Che cos’è il pezzotto e come funziona
Sono milioni gli utenti che negli ultimi anni hanno trovato il modo per accedere ad eventi sportivi, film e serie tv in streaming ad un prezzo irrisorio. È il cosiddetto “pezzotto” e con questo termine si fa riferimento al set box, di solito android, che consente la visione a pochi euro dei servizi a pagamento come Sky, Dazn, Netflix e Disney+.
In pratica un decoder che riceve il segnale dei canali televisivi grazie al sistema Iptv (tv tramite internet). Si tratta di una modalità di distribuzione illecita di tutti quei contenuti fruibili su tv, smartphone, pc e tablet che sfrutta un sistema di trasmissione di segnali televisivi su reti informatiche.
Connessione internet necessaria
Poiché tale meccanismo necessita di una connessione di almeno 8/10 megabyte per secondo, la sua diffusione è stata fortemente agevolata grazie alla copertura sempre più capillare della fibra (FTTC o FTTH). Anche se di per sé si tratta di una tecnologia legale, da qualche anno è divenuta sinonimo di illegalità poiché ha consentito a molti di vedere programmi di per sé a pagamento, al di fuori del normale abbonamento.
Come ha trovato attuazione questo sistema? I gestori delle piattaforme pirata acquisiscono i contenuti delle pay tv, li ricodificano e li distribuiscono ai propri clienti a poco prezzo.
Affinché i pirati possano procedere sono necessari alcuni elementi:
- una connessione veloce ad internet;
- un dispositivo connesso ad internet, come la smart tv, il tablet, il pc, lo smartphone sul quale deve essere installata un’applicazione legale rintracciabile tranquillamente su Google o Apple;
- l’installazione di un codice che sarebbe un file di testo che di fatto rappresenta la parte illegale del sistema.
Ingenti sono i danni arrecati dalla pirateria sia ai titolari dei diritti di autore che all’economia in generale.
I clienti a volte ignari del fenomeno illecito, si espongono non solo al rischio di subire delle sanzioni, ma anche a quello di condividere con la rete di criminalità i propri dati anagrafici e coordinate bancarie. Gli stessi utenti, a volte inconsapevolmente non fanno che agevolare comportamenti illegali.
Pezzotto Sky e Dazn pirata: cosa si rischia
Con l’acquisto di abbonamenti illegali si rischia di essere indagati per reato di ricettazione e di essere puniti con la reclusione fino ad 8 anni di carcere e la multa di 25.000 euro. La legge sul diritto di autore prevede, in caso di accertata responsabilità, la confisca dell’apparecchio utilizzato per poter beneficiare del servizio (tv, smartphone, pc, tablet). A ciò si deve aggiungere il pagamento delle spese legali.
Dunque grossi rischi non solo per i gestori delle piattaforme illecite.
Certamente chi gestisce il sistema, trasmettendo il segnale al di fuori dei mezzi legali e percependo il denaro dai clienti per gli abbonamenti pirata, sarà il primo ad essere punito, in quanto viola il diritto d’autore e compie un reato di frode informatica.
Pezzotto, sanzioni civili e penali
Tuttavia anche coloro che usufruiscono del servizio abusivo sono soggetti a severe sanzioni. Chi acquista i file per Iptv e viene scoperto rischia sanzioni penali e in ambito civile il risarcimento del danno subito dalla pay tv che è stata lesa. Meglio dunque prestare molta attenzione.
Le indagini da parte della Guardia di Finanza non sono ancora concluse poiché il giro illecito col tempo ha acquisito dimensioni sempre più vaste. Molte infatti sono ancora le persone coinvolte che devono essere identificate e accertate come responsabili del reato di ricettazione.
Essere scoperti non è poi così difficile. Grazie alle indagini condotte dal Nucleo Speciale Tutela della Privacy e Frode Tecnologica è possibile risalire agli utenti tramite i tracking dell’indirizzo Ip e le carte di credito utilizzate come mezzo di pagamento.
Da tempo la Guardia di Finanza è all’opera per contrastare il fenomeno sempre più esteso. Ottimi risultati sono stati raggiunti grazie al sequestro di recente avvenuto del famoso portale Xtream Codes che ha incrementato la lista delle Iptv già in precedenza bloccate.