PagoPA obbligatorio da marzo? Attenzione alle novità a partire da questo mese, inerenti i pagamenti via web di bollette, multe o tasse. Infatti è diventato obbligatorio per poter effettuare i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, comodamente dal proprio pc domestico o via smartphone. Non solo: dal primo marzo, gli interessati sono anche tenuti a disporre e a servirsi di Spid, carta nazionale dei servizi (CNS) o carta d’identità digitale (CIE). Lo Spid, in particolare, ha lo stesso valore legale della carta d’identità.
E’ necessario subito rimarcare quanto segue: in questo nuovo contesto, tutti coloro che vogliono effettuare dei pagamenti verso la PA, in formato digitale, non potranno utilizzare metodi di accesso diversi da quelli appena citati.
Detta innovazione si applica nei confronti della generalità dei soggetti, ossia cittadini, professionisti ed imprese. Vediamo dunque più nel dettaglio a che cosa è opportuno fare attenzione in tema di PagoPA e pagamenti online.
PagoPA: cos’è
Forse non tutti hanno ben chiaro in che cosa consiste PagoPA. Ebbene esso costituisce un efficace ed innovativo sistema di gestione dei pagamenti in formato digitale, ideato apposta per tutti quei contribuenti avvezzi all’uso delle tecnologie, e che traggono giovamento dalla comodità dei canali telematici, laddove ci si debba occupare – ad esempio – di pagare una multa o una bolletta per i consumi domestici.
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Progettato dall’Agenzia per l’Italia Digitale, in attuazione dell’art. 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale e del D.L. 179/2012, come convertito in legge; è una piattaforma adottata da enti della Pubblica Amministrazione, banche, poste e privati che espongono l’apposito logo, presente appunto per evidenziare l’adesione a questo tipo di servizi.
Una interessante caratteristica di PagoPA è che i pagamenti tramite detto sistema sono contabilizzati in tempo reale. L’utilità è evidente, se pensiamo che – per questa via – l’ente beneficiario del versamento compiuto dal privato cittadino, può avere un’immediata visibilità dell’operazione svolta.
Inoltre, per garantire al contribuente una maggiore sicurezza nelle pratiche di pagamento, sono state previste alcune linee guida, mirate a regolare la gestione dello sportello elettronico. Per esempio, ci sono istruzioni ben precise in tema di generazione dei codici identificativi di versamento e in tema di rendicontazione da parte delle PA e dei gestori dei servizi di pubblica utilità, obbligati ad assicurare trasparenza ai cittadini.
Come funziona PagoPA?
Appare piuttosto chiaro che PagoPA sia dunque un sistema di pagamenti elettronici finalizzato a rendere più semplice, sicuro e trasparente ogni pagamento verso la Pubblica Amministrazione. Anzi, l’introduzione di detto sistema consentirebbe, nel medio-lungo termine, un significativo risparmio economico per il paese.
Ma attenzione a non confondere: PagoPA non è un sito web dove pagare, piuttosto è una nuova modalità per compiere, attraverso i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti, i versamenti nei confronti della PA, in modalità standardizzata. La facilità delle operazioni si deduce dal fatto che gli interessati possono effettuare i pagamenti direttamente sia sul sito, sia sull’applicazione mobile dell’Ente o, ancora, attraverso i canali sia fisici che online di banche e altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), come ad es.:
- uffici postali;
- sportelli ATM abilitati degli istituti di credito;
- punti vendita di SISAL, Lottomatica e Banca 5;
- home banking del PSP (riconoscibili dai loghi CBILL o pagoPA).
Che cosa si può pagare tramite PagoPA? Chi aderisce?
A questo punto ci si potrebbe legittimamente domandare che cosa è possibile pagare con il sistema PagoPA. Ebbene, con esso è possibile ottemperare ad una grande quantità di obblighi nei confronti dello Stato. Tra i soggetti destinatari dei versamenti, non abbiamo soltanto le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, ma anche altri soggetti, come ad esempio le università, le ASL e le aziende a partecipazione pubblica. A detti soggetti, tramite PagoPA, è possibile infatti versare le quote relative a:
- tasse
- tributi
- rette
- multe
- utenze
- bolli
- quote associative
- altri pagamenti verso le PA.
In sintesi, con il meccanismo PagoPA gli interessati possono eseguire i pagamenti, in formato digitale, verso tutti gli Enti della Pubblica Amministrazione; tutte le società a controllo pubblico ed altresì verso società private che danno servizi al cittadino, se aderenti alla piattaforma.
Attenzione però: le PA e le società a controllo pubblico debbono aderire al sistema pagoPA, perché ciò è imposto dalla legge vigente. Il lato positivo è rappresentato dal poter usufruire di un sistema di pagamento veloce, comodo, standardizzato, affidabile e non oneroso per gli enti pubblici; ed anche in linea con le necessità dei cittadini, sempre più orientati a sistemi di pagamento digitale.
Cosa cambia dal primo marzo per i pagamenti?
Come accennato all’inizio, dal primo marzo la significativa novità è che per gli adempimenti svolti con pagamenti digitali, sarà necessario fare esclusivo affidamento allo strumento della piattaforma PagoPA, munendosi di SPID, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi.
L’ottica – lo ribadiamo – è quella della semplificazione dei servizi e di una progressiva digitalizzazione che venga incontro ai bisogni dei cittadini. Ecco perchè stato chiesto a tutte le amministrazioni pubbliche di integrare SPID, CIE e CNS come metodi di autenticazione per l’accesso ai servizi online. Di fatto cosa cambia nei pagamenti online? Ebbene, dal primo marzo 2021 i sistemi di incasso delle pubbliche amministrazioni, dei gestori di servizi pubblici e delle società controllate dallo Stato o da enti pubblici sono ricompresi nella piattaforma PagoPA.
Allo stesso tempo, i prestatori di servizi di pagamento (PSP) sono obbligati a servirsi esclusivamente di questa piattaforma per i versamenti dei cittadini agli enti pubblici. Anzi, la praticità sta anche nel fatto che tramite l’app IO sarà possibile accedere con semplicità, a tutti i servizi digitali pubblici.
Vero è che, nonostante l’obbligatorietà della piattaforma PagoPA per i pagamenti digitali, permangono tuttora le alternative rappresentate dal sistema di pagamento Sepa, dai pagamenti diretti nei confronti del servizio di tesoreria o di cassa dell’ente pubblico; e la delega unica F24.
Concludendo, la facoltà di presentare il modello di pagamento F24 è dunque tuttora disponibile; tuttavia l’operazione è meno agevole del rapido pagamento in formato digitale. Infatti, occorre ogni volta andare in banca o presso l’ufficio postale per presentare il documento citato, e versare quanto dovuto. Pertanto, coloro che vogliono pagare comodamente online da casa, a partire da inizio marzo dovranno munirsi di SPID, CIE o CNS, e fare esclusivo riferimento alla piattaforma PagoPA.