Ad inizio marzo non sono pochi coloro che si domandano quando avverrà il pagamento della Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) ovvero l’indennità mensile di disoccupazione. Si tratta, lo ricordiamo, di una prestazione versata dall’Istituto di previdenza alle persone al momento disoccupate, a seguito della perdita del lavoro.
La Naspi è assegnata mensilmente per un certo lasso di tempo e coloro che ne beneficiano vorranno sicuramente sapere com’è articolato il calendario Inps dei pagamenti.
Ecco ciò che occorre ricordare in proposito.
Pagamento Naspi marzo 2022: quali sono le date di riferimento
Vero è che non c’è una sola data di pagamento per la Naspi, a differenza del reddito di cittadinanza, ossia una misura che è pagata di solito il 27 del mese, a meno che non si tratti di giorno festivo. Nel caso del pagamento Naspi marzo 2022, infatti, la data di accredito cambia in base alla specifica situazione del cittadino disoccupato, che incassa l’indennità contro la disoccupazione. Insomma, non esiste un calendario dei pagamenti univoco e valido per tutti e la data di accredito dipende dal giorno in cui è stata inoltrata la domanda.
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Per quanto attiene al mese appena iniziato, gli accrediti con tutta probabilità cominceranno dal giorno 8 marzo 2022 e si concluderanno entro la metà del mese. Ricordiamo che il pagamento del mese di marzo 2022 fa riferimento al mese anteriore, ossia febbraio. In altre parole, il pagamento della Naspi si riferisce sempre ai trenta giorni precedenti, per cui a marzo 2022 viene pagato il mese di febbraio 2022. In linea generale, il calendario dei pagamenti Naspi può cambiare per più o meno di 30 giorni dagli eventuali pagamenti anteriori e posteriori.
Tutti coloro che hanno fatto domanda per l’ottenimento dell’indennità di disoccupazione, possono sapere se il pagamento della Naspi è stato elaborato, effettuando il login al sito web dell’Inps. Servirà lo Spid. All’interno del sito, sarà possibile controllare il proprio fascicolo previdenziale, onde verificare l’accredito della prestazione contro la disoccupazione.
Come verificare se la Naspi è stata erogata
Per completezza, riportiamo di seguito il percorso da compiere per verificare autonomamente l’effettiva assegnazione della Naspi:
- clic su ‘Cerchi servizi, prestazioni, informazioni’ e scrivere Fascicolo previdenziale del cittadino;
- nella schermata che appare fare clic cliccare sul servizio fascicolo previdenziale del cittadino;
- inserimento delle proprie credenziali Spid; Carta Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
- all’interno del Cassetto Previdenziale Cittadino, fare clic sul menù a sinistra: Prestazioni – Pagamenti e nel riepilogo dei pagamenti eseguiti, Prestazione.
Per questa via, l’interessato potrà così visualizzare tutti i pagamenti elaborati della Naspi. Altrimenti potrà farsi aiutare per il tramite dei servizi offerti da un patronato.
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Naspi, cos’è e come funziona
Ricordiamo che la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego consiste in un’indennità mensile di disoccupazione, prevista dall’art. 1, d. lgs. n. 22 del 2015, che sostituisce le anteriori prestazioni di disoccupazione ASpI e MiniASpI. Essa opera in caso di eventi di disoccupazione involontaria, che si sono verificati a decorrere dal primo maggio 2015. La prestazione in oggetto non è versata in maniera automatica, ma è erogata su domanda dell’interessato, che deve seguire l’apposita procedura telematica.
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Come opportunamente indicato nel sito dell’Inps, i destinatari della Naspi sono i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, inclusi figure quali gli gli apprendisti; i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni; i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative; il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato. E, a partire dal primo gennaio 2022 la prestazione è assegnata anche agli operai agricoli a tempo indeterminato.
La Naspi è assegnata mensilmente per un numero di settimane corrispondenti alla metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni. Pertanto si tratta di prestazione corrisposta mensilmente per un massimo di un biennio. Per calcolarne la durata non sono conteggiati i periodi di contribuzione che hanno già dato luogo al versamento di prestazioni di disoccupazione.
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