Le multe per violazioni delle regole di cui al Codice della Strada costituiscono uno dei maggiori timori di chi si mette alla guida. Talvolta una banale disattenzione può costare caro all’automobilista e, a partire dal prossimo 27 marzo, l’esborso sarà ancora maggiore. Perché? Ebbene le sanzioni amministrative a carico dei trasgressori costituiranno un’onere più consistente a seguito dell’aumento dei costi di notifica postale.
La novità è frutto di una decisione ad hoc da parte dell’Autorità di Garanzia per le Comunicazioni la quale, con la delibera 469/19/Cons., ha fissato appunto l’aumento delle spese di notifica a domicilio della multa stradale. In particolare alla base dell’incremento dei costi postali per le contravvenzioni stradali (e per gli atti giudiziari) sono le due sigle Can e Cad.
Vediamo più da vicino questi ultimi aggiornamenti.
Di quanto aumentano gli importi delle multe
Entro la fine del mese le multe saranno un po’ più gravose sul piano dei costi da versare perché, come accennato, sono in salita le spese di notifica postale. Cosa cambierà in concreto? Ebbene, ai 2,70 euro che oggi devono essere versati per la Comunicazione di Avvenuta Notifica (Can) e per la Comunicazione di Avvenuto Deposito (Cad), saranno aggiunti anche 55 centesimi che condurranno la spesa totale ad una cifra di 3,25 euro.
Ma attenzione. Dal punto di vista pratico l’aumento non sarà effettivamente di 55 centesimi ma inferiore perché, nel bilanciamento tra le voci che aumenteranno e quelle che scenderanno, alla fine l’incremento sarà di soli trenta centesimi.
Insomma non c’è un aumento degli importi delle multe, ma solo delle spese di notifica!
In definitiva l’aumento c’è tuttavia gli automobilisti che hanno violato il Codice della Strada possono tirare un sospiro di sollievo in quanto, nel complesso e sommando tutti i costi di notifica delle multe presso la propria residenza, dagli attuali 10,15 euro dal 27 marzo il trasgressore dovrà pagare 10,45 euro.
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L’inflazione frena l’aumento delle sanzioni: la decisione in manovra 2023
Vero è che l’aggiornamento dell’ammontare delle multe per la violazione delle regole di cui Codice della Strada è compiuto ogni due anni e considera l’inflazione secondo i parametri Istat. Ebbene, com’è noto, è stato congelato l’aumento degli importi a causa dell’eccezionalità della situazione economica odierna: così ha stabilito l’ultima legge di Bilancio, varando una misura di sospensione ad hoc valevole fino al prossimo anno. Si dispone infatti che a decorrere dalla data di entrata in vigore della citata legge, per gli anni 2023 e 2024, è bloccato l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura uguale all’intera variazione, accertata dall’Istat.
In un primo tempo, e dunque anteriormente alla notizia del congelamento, tra le associazioni dei consumatori non era mancato il malumore per l’ipotesi di un nuovo aumento legato all’inflazione. In effetti c’è stato chi ha apertamente parlato di una possibile ingiustizia in una situazione economicamente eccezionale e gravosa per tutti, nella quale – inoltre – appare altresì ingiusto che le multe siano adeguate alle variazioni dell’inflazione mentre le retribuzioni no. Come detto, però, l’ultima manovra ha disposto il blocco dell’aumento delle multe, i cui valori resteranno così identici a quelli degli anni passati. A ciò si unisce la suddetta notizia dell’aumento (ridotto) dei costi di notifica.
Qual è l’alternativa all’aumento costi notifiche
Ricapitolando, quanto appena ricordato – insieme alla notizia dell’aumento contenuto dei costi di notifica postale a domicilio delle contravvenzioni – va a favore delle famiglie italiane in cui vi è almeno un automobilista. Dato che l’inflazione ha recentemente toccato livelli record, non sorprende che le stime dell’Unione Nazionali Consumatori abbiano indicato un aumento degli importi delle multe stradali di circa il 15%. Pertanto un incremento di fatto maggiore, quanto più alto è l’importo della cifra da pagare per la violazione. Appunto però è intervenuto il congelamento degli importi, legato all’inflazione.
In conclusione, non sono tuttavia mancate le polemiche in relazione agli incrementi per le spese postali per la notifica degli atti giudiziari, multe comprese. Infatti c’è chi ha rimarcato che invece di aumentare i costi di consegna, l’alternativa opportuna sarebbe stata l’attivazione della Piattaforma Notifiche Digitali degli atti pubblici (PND) la quale però al momento è ancora in fase di sperimentazione. Chiaramente il meccanismo in oggetto avrebbe il vantaggio di tagliare i costi, grazie alla notifica attraverso app IO o tramite PEC – e non via posta classica. Per maggiori informazioni sulla citata Piattaforma, rinviamo alla pagina web ad hoc, mentre per quanto riguarda la citata delibera 469/19/Cons. in tema di notifica a mezzo posta, il documento è disponibile qui.