Restano invariate le regole sul tetto dell’uso del contante nel 2024. Secondo le intenzioni del precedente Governo la soglia avrebbe dovuto scendere a mille euro, ma dopo le elezioni politiche e con la maggioranza che si è determinata a seguito del voto espresso dai cittadini alle urne ed attualmente al Governo la situazione è cambiata. L’obiettivo infatti è stato quello di innalzare il tetto al contante fino a 5 mila euro, a partire dal 1° gennaio 2023. Non sono tuttavia mancate le polemiche, legate al fatto che una scelta come questa incentiverebbe l’irregolarità, gli abusi, il lavoro nero e l’evasione fiscale.
Successivamente il Consiglio dell’Unione Europea aveva dato l’ok al tetto per il contante a 10.000 euro in ambito UE; pertanto la misura dell’innalzamento del tetto ai contanti a 5000 euro voluta dal Governo Meloni è entrata regolarmente nella Legge di Bilancio 2023 in quanto appunto il limite fissato in Europa è ben al di sopra.
Per questi motivi è dunque opportuno fare il punto della situazione, onde capire quali sono effettivamente le regole sul limite al contante dal 2023 e quindi anche nel 2024 e quali sono le regole da applicare e le sanzioni previste per chi non vi si attiene. I dettagli.
Nuovo tetto al contante dal 2023: come si è arrivati al limite di 5000 euro
Il tetto all’uso del contante è stato oggetto di varie modifiche nel corso degli ultimi anni, a testimonianza del fatto che si tratta di un argomento comunque molto sentito e delicato. Ebbene, se è vero che nel 2016 era stato posto a 3.000 euro, nel 2020 scese a 2.000 e a mille euro nel 2022. Ma attenzione: con un emendamento approvato durante la conversione del Dl Milleproroghe 2022, l’abbassamento della soglia a mille euro era stata posticipata al 2023. Fino alle recenti novità e al cambio di Governo.
Infatti il nuovo Esecutivo ha deciso di alzare il limite a 5000 euro, nonostante le forti critiche dell’opposizione che ha parlato di una proposta di legge in totale controtendenza con quanto deciso in questi anni nel nostro paese – e in gran parte dei Paesi europei – per abbassare progressivamente l’uso del contante e sostenere la tracciabilità dei pagamenti e il contrasto all’economia sommersa.
Ciò nonostante il Governo è andato avanti compatto sulla revisione al rialzo della soglia, per toccare quota 5mila euro anziché 1.000 già dal prossimo primo gennaio. La misura sulla nuova modifica al tetto all’uso dei contanti è stata infatti inserita e votata con la legge di Bilancio 2023, approvata regolarmente il 29 dicembre 2022.
Tetto al contante a 10.000 euro in Europa: finalità, ambito di applicazione e critiche della Commissione UE
Vero è che il dibattito sul tema è stato sempre divisivo e, non a caso, si registrano anche su questo argomento le forti critiche dell’opposizione. Secondo chi sostiene il progetto di innalzamento della soglia, un tetto basso al contante andrebbe a limitare i consumi e le libertà – costituendo un ulteriore vincolo burocratico – mentre secondo coloro che ne vogliono l’abbassamento, si tratterebbe invece di un importante strumento di contrasto al riciclaggio e all’evasione fiscale nel nostro paese.
Al momento il limite di spesa in denaro contante in Italia è pari a 5mila euro e il nostro territorio nazionale è uno dei non molti paesi in Unione europea ad averlo (ve ne sono altri 11, tra cui ad es. Francia e Grecia). Le motivazioni alla base della sua introduzione originaria sono facilmente intuibili ed hanno a che fare non soltanto con gli innumerevoli casi di irregolarità fiscali e corruzione, segnalati nelle vicende di cronaca degli ultimi decenni, ma anche con i fatti relativi ad infiltrazioni mafiose, le quali hanno sempre approfittato dell’ampio uso del denaro contante per nascondere operazioni di natura criminale.
Non dimentichiamo però che alcuni paesi europei come ad es. la Polonia hanno effettivamente un tetto all’uso del contante pari a 10mila euro, proprio come indicato nella proposta della Lega.
Limite contanti 2024
Visto quanto detto sopra passiamo dunque a ricapitolare le nuove regole in vigore dal 2023 e quindi ora nel 2024 prendendo in considerazione i chiarimenti finora forniti dal tesoro sin da quando sono state stabiliti tetti al contante:
- dal 1° gennaio 2023 il limite massimo per pagamenti cash è a 4.999,99 euro;
- se si supera il tetto al contante sono sanzionati entrambi i soggetti che hanno effettuato il trasferimento, quindi colui che paga in contanti e colui che riceve la somma;
- per rispettare la soglia si può prevedere il trasferimento di denaro in parte tracciabile e in parte in contanti (es. un pagamento di 6000 euro può essere fatto con 4999,99 in contanti e il resto con bancomat o bonifico);
- il pagamento rateale in contanti è ammesso purchè ogni singola rata non superi il tetto di 4999,99 euro;
- la legge parla di soglia che si applica ai trasferimenti di denaro tra “soggetti diversi”; pertanto il limite non vale per i trasferimenti in contante sul proprio conto corrente, ovvero prelievi e versamenti.
Limite contanti 2022
Per comprendere meglio il tetto al contante ricapitoliamo le regole in vigore fino al 31/12/2022. Dal 1° gennaio 2022 sul limite ai pagamenti in contanti; nulla cambia invece per i versamenti e i prelievi contanti presso ATM e sportelli bancari e postali. Allo scopo di combattere l’evasione fiscale e le operazioni in nero, a partire da tale data, sarà nuovamente ridotta la soglia del limite di utilizzo dei contanti. La soglia, in particolare, riguarda l’uso della moneta e delle banconote, ovvero i trasferimenti di denaro tra persone. Ciò comporterà inevitabilmente l’utilizzo di meno cash per favorire, secondo le intenzioni del legislatore, l’utilizzo di pagamenti tracciabili.
Si ricorda, al riguardo, che l’entrata in vigore della predetta soglia era già stata prevista dal 2019 dalla Legge n. 157/2019 (Legge di conversione del Dl 124/2019 – Collegato Fiscale alla Legge di Bilancio 2020). Recentemente è giunta anche la conferma da parte del MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze ai nuovi limiti ai pagamenti contanti imposti dal 2022.
Dunque nel 2022, il limite all’uso contanti passava dai 1999,99 euro a 999,99 euro.
Limite pagamenti contanti fino al 31 dicembre 2022: come funziona e a chi si applica
Come appena accennato, la soglia dei 999,99 euro riguarda ogni tipologia di pagamento che intercorre tra una persona fisica (o giuridica) e l’altra. Cosa significa ciò? Se vado in un negozio a comprare un bene che costa, ad esempio, 1.500 euro cosa devo fare?
Semplicemente non è più possibile acquistare in contanti beni o servizi per un importo superiore a 999,99 euro. Ciò significa che ogni transazione superiore a tale soglia, richiederà un pagamento tracciabile.
Stessa cosa vale qualora si intendano donare soldi ad un figlio o un familiare: sarà necessario procedere con un bonifico o con un assegno.
Diverso è il discorso per il pagamento della busta paga in contanti che è vietato sempre, anche se riguarda solo una parta della retribuzione. In questo caso quindi non è ammesso il pagamento in contanti neanche in parte dello stipendio.
Limiti prelievi contanti: il tetto di 1000 si applica anche a prelevamenti e versamenti?
Il limite contante di 999,99 euro non vale per i prelevamenti o versamenti in banca o alle Poste, sul proprio conto corrente o libretto di risparmio. In tali casi, infatti, non si tratta di trasferimento di denaro ad altre persone, ma di un trasferimento che interessa una sola persona.
È consentito, pertanto, prelevare – ad esempio – 1.500 euro dalla banca senza violare la legge. Tuttavia tale cifra, non potrà essere spesa in un’unica soluzione.
Limite versamenti contanti fino al 31 dicembre 2022
Allo stesso modo potremmo versare sul nostro conto corrente o libretto cifre superiori ai 999,99 euro senza incorrere in sanzioni.
Sanzioni per chi supera i limiti al contante
Quali sono le sanzioni previste per i pagamenti in contanti oltre i limiti imposti dalla Legge? Innanzitutto c’è da dire che ad essere punito non è solo chi paga in contanti superando il limite, ma anche chi accetta il pagamento.
Per completezza le sanzioni dal 1° gennaio 2022 sulle violazioni all’utilizzo dei contanti sono:
- minimo 1.000 euro per le violazioni;
- a partire da 5.000 euro per le violazioni di importo superiori a 250mila euro;
- sanzione da 3.000 a 15.000 euro per chi non comunica la violazione, pur essendo tenuto a farlo.
Come pagare cifre superiori ai 5.000 euro
É sempre consigliabile, a partire dalla cifra di 5.000 euro in su, adottare delle forme di pagamento tracciabili come:
- bonifico bancario,
- assegno non trasferibile,
- carta di credito o bancomat.
Pagamenti frazionati o rateali
E’ possibile frazionare i pagamenti superiori a 5000 euro, ma la soglia massima del contante rimane 4999,99 euro.
Es. per pagare una cifra di 6000 a rate posso suddividere i pagamenti come segue:
- 3999,99 euro a rate in contanti;
- 2000,01 euro a rate con pagamenti tracciabili (bancomat, carta, assegni).
Pagamenti misti denaro e carta
E se volessi pagare un bene o servizio in parte in contanti e in parte con mezzo tracciabile, per un importo superiore a 4999,99? È possibile?
Ad esempio, vogliamo acquistare un PC del costo di 5.500 euro. In tal caso, è possibile avvalersi del pagamento misto: ossia parte in contanti e parte con pagamento tracciabile. L’importante è che i contanti non superino i 4999,99 euro. Nel nostro caso andrebbe bene, ad esempio, pagare 4900 euro in contanti e 600 con il bancomat o la carta.
Limite ai contanti per versamenti o prelievi
Non vi sono limiti per versamenti o prelievi di contanti dal proprio conto corrente.
Il prelievo bancomat o a sportello di contante dal conto corrente è un’operazione assolutamente lecita e non comporta alcuna responsabilità a livello civile o penale, né tantomeno può portare ad indagini o denunce da parte degli organi giudiziari o di polizia.
Per prelevamenti o versamenti di somme notevoli però potrebbero essere richieste spiegazioni aggiuntive sulla provenienza del denaro o sulle finalità del prelievo, nel caso in cui il soggetto sia a rischio riciclaggio.
Leggi anche: Prelievo contanti: limiti e soglie bancomat e sportello
Busta paga in contanti
Rimanendo nell’ambito del diritto del lavoro ricordiamo che dal 1° luglio 2018 è vietato il pagamento delle retribuzioni in contanti.
Non è possibile in alcun modo pagare la busta paga con denaro contante, qualsiasi sia lo stipendio netto. Il datore deve necessariamente pagare lo stipendio con mezzi tracciabili (assegno, bonifico o anche ricarica postepay). La norma serve a combattere forme elusive dei rapporti di lavoro.
Quanti contanti si possono portare in giro
Per concludere, la novità sul limite contanti, non riguarda il possesso, ovvero la cifra che ciascun individuo può portarsi dietro nel portafogli. Il limite riguarda infatti il solo utilizzo dei contanti.
Tuttavia in caso di possesso di cifre in contanti molto elevate a seguito di controlli bisognerà poter avere una giustificazione plausibile per non incorrere in ulteriori controlli e/o sanzioni.