Da lunedì 25 luglio è possibile presentare tramite Invitalia la richiesta degli incentivi per la produzione e l’assemblaggio di autobus elettrici e connessi. Gli incentivi coprono anche i progetti per la ricerca e la sperimentazione industriale nonché per la formazione del personale. La misura opera nell’ambito del Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR).
Le agevolazioni sono riconosciute nella forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro.
Incentivi autobus elettrici: gli investimenti agevolati
Gli investimenti per i quali è possibile presentare la richiesta di incentivi devono andare verso la trasformazione sostenibile dell’industria degli autobus ossia verso la:
- produzione di veicoli elettrici e connessi,
- con esclusione dei veicoli ibridi.
In particolare, gli investimenti devono essere finalizzati (Fonte portale Mi.se.):
- all’ottimizzazione e produzione di sistemi di trazione elettrica;
- alla produzione di nuove architetture di autobus, nell’ottica della migrazione verso sistemi di alimentazione elettrici, dell’alleggerimento dei veicoli, della digitalizzazione dei veicoli e dei loro componenti;
- alla produzione di componentistica per autoveicoli per il trasporto pubblico e di nuove tecnologie IoT applicate al trasporto pubblico;
- standardizzazione e l’industrializzazione di sistemi di rifornimento e di ricarica, nonché lo sviluppo di tecnologie finalizzate alla produzione di sistemi per la “smart charging” di autobus elettrici;
- produzione di sensori e sistemi digitali per la guida assistita, per la gestione delle flotte, per la sicurezza, anche integrati nei singoli componenti del veicolo per il monitoraggio continuo e la manutenzione predittiva.
Dunque, tecnologia e sostenibilità devono andare a braccetto.
Le spese agevolate
Le spese che possono beneficiare degli incentivi in esame sono piuttosto articolate.
Ad esempio, sono agevolate le spese per il personale, per strumenti e attrezzature, per i materiali nonchè per le consulenze finalizzate all’investimento.
Attenzione, come da decreto direttoriale Mi.se. del 6 luglio,
le spese relative all’acquisto del suolo, di immobili, o di programmi informatici o di immobilizzazioni immateriali, di proprietà di uno o più soci dell’impresa richiedente le agevolazioni o, nel caso di soci persone fisiche, dei relativi coniugi ovvero di parenti o affini dei soci stessi entro il terzo grado, sono ammissibili in proporzione alle quote di partecipazione nell’impresa medesima degli altri soci.
Presentazione delle istanze ad Invitalia
Le domande per ottenere le agevolazioni in esame, potranno essere presentate tramite la procedura on line, accessibile dalla sezione “Sosteniamo grandi investimenti” del sito di Invitalia.
Nel decreto direttoriale del 6 luglio scorso, è spiegato che il diritto ad ottenere gli incentivi, è subordinato a procedura valutativa con procedimento a sportello. Dunque, ci sarà una fase di istruttoria sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle istanze.
Erogazione delle agevolazioni
L’accredito delle agevolazioni avviene sulla base di stati di avanzamento lavori, c.d. SAL. I singoli SAL devono essere di importo non inferiore al 15% delle spese ammesse.
Ciascuna richiesta di erogazione deve essere presentata unitamente ai titoli di spesa, anche non quietanzati purché nel limite del 30% (trenta per cento) delle spese ammesse alle agevolazioni. Ciascuna erogazione, ad eccezione della prima, è subordinata alla dimostrazione dell’effettivo pagamento, mediante esibizione delle relative quietanze, dei titoli di spesa presentati ai fini dell’erogazione precedente.