Il Ministro dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha firmato il decreto che da piena attuazione al contributo a fondo perduto perequativo. Si tratta del fondo perduto previsto dal D.L. 73/2021, decreto Sostegni-bis, per ristorare le imprese e i professionisti dal calo di fatturato avuto durante l’emergenza Covid-19.
Il contributo spetta a condizione che vi sia un peggioramento del risultato economico d’esercizio (ovvero un calo degli utili) relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019; calo degli utili che è stato fissato al 30%.
L’Agenzia delle Entrate con provvedimento del 29 novembre ha rilasciato il modello, le istruzioni e le specifiche tecniche per presentare le istanze per il fondo perduto perequativo. C’è tempo dal 29 novembre e fino al 28 dicembre per presentare le istanze. L’istanza può essere inviata direttamente o tramite intermediari, sia utilizzando Entratel o Fisconline sia il servizio web del portale Fatture e corrispettivi.
Ecco i dettagli.
Fondo perduto perequativo: cos’è
Il D.L. 73/2021, decreto Sostegni-bis, all’art.1 comma 16 e ss, ha introdotto il c.d. fondo perduto perequativo.
Nello specifico, il contributo è riconosciuto a favore di tutti i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o professione o che producono reddito agrario, titolari di partita IVA residenti o stabiliti nel territorio dello Stato. Soggetti che devono avere un monte ricavi-compensi 2019, non superiore a 10 milioni di euro.
Non hanno diritto al contributo in questione i soggetti la cui partita IVA risulti non attiva alla data del 25 luglio 2021. Data di entrata in vigore del decreto Sostegni-bis.
Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che vi sia un peggioramento del risultato economico d’esercizio (calo di utile) relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019. Il calo di utile deve essere pari o superiore alla percentuale definita con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.
Oltre a rispettare i suddetti requisiti, i potenziali beneficiari hanno dovuto presentare la dichiarazione dei redditi 2021, periodo d’imposta 2020, entro il 30 settembre.
Per tutti i soggetti beneficiari, l’importo del contributo non può essere superiore a 150.000 euro.
Fondo perduto perequativo, Decreto Sostegni-bis: decreto del MEF
Il contributo a fondo perduto perequativo spetta in misura pari o superiore alla percentuale definita con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, MEF. Inoltre, il calo di utile deve essere pari o superiore alla percentuale definita sempre dal MEF.
Ebbene il decreto è stato firmato.
E’ notizia di oggi che il Ministro Franco ha firmato il decreto che rende pienamente operativo il contributo a fondo perduto.
Il decreto prevede un meccanismo per scaglioni. Individuati a seconda del monte ricavi/compensi del beneficiario.
Fondo perduto perequativo, quanto spetta
Di seguito la tabella con gli importi del fondo perduto perequativo previsto dal Dl Sostegni-bis. Il contributo a fondo perduto perequativo sarà pari alla percentuale indicata in base al volume ricavi/compensi. Inoltre, il peggioramento del risultato economico deve essere almeno pari al 30%.
Tabella importi fondo perduto perequativo Dl Sostegni-bis | |
30% della perdita di utile | ricavi o compensi fino a 100mila euro |
20% | ricavi o compensi tra 100mila e 400mila euro |
15% | ricavi o compensi tra 400mila e 1 milione di euro |
10% | con ricavi o compensi tra un milione e 5 milioni |
5% | con ricavi o compensi tra 5 e 10 milioni di euro |
Fondo perduto perequativo, come fare domanda
L’Agenzia delle entrate ha rilasciato apposito provvedimento con il quale individua le modalità e i contenuti dell’istanza di richiesta del contributo a fondo perduto perequativo.
In realtà, l’Agenzia delle entrate ha già adottato un provvedimento. Il riferimento è al provvedimento del 4 settembre 2021. Con il quale l’Agenzia delle entrate ha individuato i campi delle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta 2019 e 2020 necessari per determinare l’ammontare dei risultati economici d’esercizio da considerare ai fini del riconoscimento del contributo a fondo perduto in esame. In attesa dell’emanazione del decreto ministeriale che definisce la percentuale di variazione del risultato economico d’esercizio tra i due periodi d’imposta.
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