Il profitto di un’azienda passa, anche e soprattutto, dalla preparazione e dalle competenze del personale dipendente e non che la compone. Ecco perché l’iniziativa rappresentata dal Fondo Nuove Competenze (FNC) è sicuramente degna di nota, ed è stata delineata come misura avente l’obiettivo di migliorare o perfezionare la formazione dei lavoratori.
Ricordiamo subito che il Fondo consiste in una misura gestita in via diretta da ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) e fa parte degli strumenti della cosiddetta politica attiva. Quest’ultima altro non è che quell’insieme di iniziative varate dalle istituzioni per promuovere l’occupazione e l’inserimento lavorativo della popolazione. Ben si comprende allora l’importanza di questa misura, per facilitare una formazione mirata e professionale dei dipendenti. Il fondo è stato istituito dal decreto Rilancio (n. 34/2020) e poi rifinanziato con vari interventi, fra cui in ultimo il decreto Milleproroghe 2023 che lo ha prorogato per tutto il 2023.
Aggiornamento: l’ANPAL aggiorna le FAQ sul Fondo nuove competenze seconda edizione, con chiarimenti sulle modalità operative per redigere l’attestazione delle competenze. Qui sul sito dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro tutti i dettagli.
Fondo Nuove Competenze: cos’è
Come accennato, il Fondo Nuove Competenze è uno strumento che, oltre ad essere di fatto un fondo cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo (FSE), si propone di sostenere le imprese per la formazione e l’accrescimento delle competenze dei dipendenti, al fine di migliorare le loro performance professionali; queste azioni rappresentano tasselli fondamentali per proseguire comunque la ripresa economica di tutto il paese.
Ed è molto interessante il fatto che lo strumento in oggetto riceva il supporto del citato Fondo Sociale Europeo. Ci riferiamo al maggiore strumento usato dall’Unione Europea per favorire l’occupazione, supportare i cittadini nel trovare posti di lavoro migliori e garantire opportunità di lavoro più giuste. Assai consistente la dotazione del FSE, pari infatti a 10 miliardi di euro annui.
Più formazione significa più professionalità dei dipendenti di un’azienda. Ecco perché le risorse del Fondo Nuove Competenze sono così significative: la pandemia, e le disfunzioni organizzative che ne sono derivate come effetto ‘collaterale’, hanno mostrato infatti la scarsa preparazione di non pochi lavoratori specialmente dal lato delle competenze digitali. Ma non solo. Per questo il Fondo intende supportare economicamente tutti i datori di lavoro nel rimborso dei costi dei corsi di formazione svolti dal personale. Si tratta del cd. Piano Nuove Competenze.
Chi sono i beneficiari
Non dimentichiamo che questo Fondo è cumulabile con le agevolazioni di cui ai Fondi Interprofessionali. Per questo motivo le imprese possono dare luogo ad un utilissimo, continuativo e gratuito processo di formazione dei lavoratori.
Il Fondo Nuove Competenze e il collegato Piano Nuove Competenze valgono per:
- i datori di lavoro di ambito privato,
- che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione con l’ANPAL.
Ai fini del meccanismo in oggetto, questi accordi collettivi hanno un’importanza chiave. Infatti, previsti anch’essi nel decreto Rilancio, includono la possibile modifica degli orari di lavoro per nuove esigenze di organizzazione e produzione, ma anche la eventuale ricollocazione dei dipendenti del settore privato.
Soprattutto, detti accordi indicano la possibilità di istituire progetti formativi ad hoc, ideati a migliorare le competenze e la preparazione del lavoratore – dettagliando sia il numero dei dipendenti coinvolti nel percorso sia il numero di ore previste per la formazione (limite massimo di 250 ore per lavoratore).
Gli accordi in oggetto debbono poi chiarire quali sono le necessità aziendali in rapporto alle nuove competenze da ottenere. Pensiamo dunque alle esigenze di maggior formazione dal lato tecnologico-digitale, oppure dal lato organizzativo, per esempio.
Come fare domanda di accesso al Fondo
In base alle linee guida fornite da ANPAL, il Fondo Nuove Competenze ha la peculiarità di effettuare il rimborso, a favore delle imprese, del costo delle ore di lavoro che i dipendenti rivolgono alla partecipazione a percorsi di sviluppo e formazione. Il Fondo rimborsa anche le spese per i correlati contributi previdenziali e assistenziali.
Il datore di lavoro privato interessato deve ricordare che, per presentare la domanda di accesso al Fondo Nuove Competenze, occorre anzitutto la sottoscrizione della stessa da parte del legale rappresentante dell’azienda. Segue poi il suo invio attraverso PEC all’indirizzo fondonuovecompetenze@pec.anpal.gov.it oppure tramite l’identità digitale SPID.
Cosa indicare nella domanda
L’interessato a questa iniziativa per il miglioramento delle competenze del personale, deve altresì ricordare che nella domanda sono da includersi il citato accordo collettivo con l’ANPAL, il progetto formativo per ciascun dipendente coinvolto e l’elenco di tutti i lavoratori parte del piano. Un dettaglio nient’affatto irrilevante è che nella domanda, per ogni lavoratore, l’azienda dovrà indicare il livello contrattuale e il numero di ore mirate alla formazione. Queste infatti ‘taglieranno’ l’orario di lavoro e lì interverrà il Fondo.
In seguito ANPAL vaglierà le domande pervenute in base al criterio cronologico di invio. In caso di esito positivo e dunque di accoglimento della richiesta, le aziende beneficiarie dovranno sviluppare il programma formativo in 150 giorni, mentre i fondi a supporto delle spese potranno essere versati con un anticipo dell’importo richiesto tramite fidejussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa o con contributo versato a saldo in una sola tranche dopo tutte le verifiche sulla documentazione allegata.
Scadenza Seconda Edizione Fondo Nuove Competenze ANPAL
Relativamente al Fondo Nuove Competenze seconda edizione la scadenza per la firma degli accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro era il 27 marzo 2023. Sempre entro la stessa data, era possibile presentare la domanda di contributo.
Il termine era stato prorogato rispetto all’iniziale scadenza del 28 febbraio considerando le tempistiche legate all’ammissibilità delle spese e ai tempi di realizzazione dei progetti.
Per la seconda edizione, i beneficiari devono anche rispettare la scadenza dei 150 giorni per la realizzazione dei progetti formativi e la presentazione dell’istanza di saldo ad ANPAL.
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