Contributi previdenziali in stand-by per i lavoratori autonomi e professionisti per il 2021, è quanto prevede una norma della Legge di Bilancio in approvazione definitiva in Senato. Infatti, per far fronte alla crisi economica dettata dalla diffusione del Coronavirus, si potranno sospendere per un anno i contributi previdenziali e assistenziali. Prevista inoltre l’introduzione di una sorta di cassa integrazione per lavoratori autonomi.
Ma l’agevolazione vale per tutti? Certamente no: affinché il lavoratore sia totalmente esonerato dal versamento dei contributi previdenziali, è necessario dimostrare determinate condizioni e requisiti. Si tratta, chiaramente, di requisiti legati:
- al calo di reddito nel 2020, cioè si deve dimostrare che nell’anno d’imposta 2020 c’è stata effettivamente una riduzione degli introiti;
- al limite di reddito, ossia ai guadagni percepiti nell’anno d’imposta 2019.
Si tratta, in particolare, di una novità contenuta in un emendamento presentato e inserito nella Manovra 2021 che, entro la fine dell’anno, dovrà essere approvata in via definitiva. I tempi di approvazione sono ormai molto stretti, e non si attendono ulteriori modifiche nemmeno in Senato.
Ma andiamo in ordine e vediamo nello specifico come funzione lo stop nel 2021 dei contributi INPS dovuti dai lavoratori autonomi e professionisti.
Esonero dai contributi previdenziali per il 2021 per autonomi e professionisti
L’esonero riguarda, come detto, autonomi e professionisti che versano i contributi:
- alle casse INPS;
- agli enti di previdenza di categoria.
Sono esonerati dal pagamento dei contributi previdenziali anche medici, infermieri e gli altri professionisti e operatori della sanità di cui alla L. n. 3/2018, già collocati in quiescenza e assunti per l’emergenza derivante dalla diffusione del COVID-19.
Attualmente, la Manovra Finanziaria 2021 non contiene molti dettagli sull’esonero contributi. Difatti, criteri e modalità verranno fissati da uno o più decreti attuativi del ministero del Lavoro, di concerto con il ministero dell’Economia.
A tal fine, viene istituito un Fondo specifico con una dotazione finanziaria iniziale di 1 miliardo di euro per l’anno 2021, che costituisce anche il limite di spesa.
Requisiti per accedere alla sospensione dei contributi
Come specificato in premessa, il beneficio è rivolto esclusivamente a determinati lavoratori con specifici requisiti e condizioni. Nello specifico riguarda:
- coloro che abbiano percepito un reddito nel 2019 non superiore a 50.000 euro;
- coloro che nel 2020 abbiano subito una perdita di fatturato pari almeno al 33%. Sono esclusi dall’esonero i premi INAIL, Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).
Cassa integrazione lavoratori autonomi
La Legge di bilancio 2021 contiene inoltre una sorta di cassa integrazione per lavoratori autonomi. La misura fa parte di un pacchetto destinato ai lavoratori autonomi e consiste nell’introduzione in via sperimentale, per tre anni, di uno specifico ammortizzatore sociale versato dall’INPS (l’ISCRO).
L’ISCRO, acronimo di un’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, è un ammortizzatore sociale destinato ai lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata dell’INPS. Esso è erogato dall’Istituto Previdenziale in caso di reddito da lavoro autonomo inferiore al 50% rispetto alla media degli ultimi tre anni e non superiore a 8.145 euro.
L’assegno dell’ISCRO dovrebbe aggirarsi, a seconda dei casi, tra i 250 e gli 800 euro al mese per un massimo di sei mesi.