Chi può fare domanda di contributi a fondo perduto previsti dal decreto Rilancio? Come deve essere compilata e inviata la domanda? Quali sono i termini da rispettare? Con apposito provvedimento, l’Agenzia delle entrate, ha pubblicato il modello di domanda per richiedere il bonus a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio.
Le richieste possono essere inviate a partire dal 15 giugno 2020 e non oltre il 13 agosto 2020. L’istanza può essere inviata direttamente o anche tramite un intermediario, ad esempio, il proprio commercialista di fiducia.
Ecco in chiaro come funziona il bonus e i modelli predisposti dall’Agenzia delle Entrate, ma prima vediamo come compilare la domanda e come inviarla correttamente.
Domanda di contributi a fondo perduto: pronta l’istanza
La richiesta del contributo avviene tramite la presentazione di apposita istanza. Il modello di istanza è stato pubblicato dall’Agenzia delle entrate con apposito provvedimento datato 10 giugno.
Difatti, l’istanza va presentata a partire dal 15 giugno ed entro il 13 agosto 2020.
Al contrario, le istanza possono essere presentata dal 25 giugno al 24 agosto compreso, per gli eredi che continuano l’attività per conto del soggetto deceduto.
Come compilare l’istanza
Nell’istanza vanno indicati in prima battuta il codice fiscale del soggetto che richiede il contributo (e del suo rappresentante legale, nel caso di soggetto diverso da persona fisica ovvero nel caso di minore/interdetto) e l’Iban del conto corrente su cui accreditare la somma a titolo di contributo.
In merito all’Iban, il conto corrente deve essere intestato o cointestato al soggetto che richiede il contributo.
Vanno inoltre riportati nell’istanza:
- la soglia dei ricavi/compensi conseguiti nel 2019 che troveranno posto nel modello redditi 2020 (periodo d’imposta 2019);
- il fatturato riferito ad aprile 2019 e ad aprile 2020 ( sulla differenza si applica la percentuale del contributo spettante, vedi pr. precedente);
- l’eventuale indicazione che l’attività per la quale si richiede il contributo è stata avviata a partire dal 1° gennaio 2019.
Laddove il contributo richiesto è superiore a 150.000 €, sarà necessario anche compilare il quadro A del modello relativo alle “verifiche antimafia”. in tale caso sarà necessario indicare i codici fiscali dei soggetti da sottoporre alla verifica citata.
Invio dell’istanza di contributo a fondo perduto online: indicazioni generali
La compilazione e l’invio dell’istanza può avvenire direttamente o avvalendosi di intermediari quali, ad esempio, il proprio Caf o commercialista di fiducia.
Su quest’ultimo punto, l’istanza potrà essere inviata dal commercialista già delegato al “Cassetto fiscale” o al servizio di consultazione e acquisizione delle fattura elettroniche. Difatti, nell’istanza di richiesta del contributo, sarà necessario indicare il codice fiscale dell’intermediario.
Inoltre, è possibile delegare specificamente l’intermediario per l’invio della sola istanza riportando, oltre al codice fiscale, anche la sua dichiarazione di sottoscrizione e ricezione della delega all’invio.
L’invio può essere solo telematico ossia non è ammessa la presentazione cartacea della richiesta di contributo.
E possibile utilizzare un software di compilazione apposito o avvalersi direttamente di una procedura web resa disponibile dell’Agenzia delle entrate nel portale “fatture e corrispettivi”. In tale caso sarà necessario seguire la procedura di seguito individuata. In particolare, in ordine cronologico, sarà necessario:
- cliccare sul link “Contributo a Fondo Perduto” presente nella home page del portale “Fatture e Corrispettivi”;
- cliccare sul link “Predisponi e invia istanza”;
- inserire le informazioni dell’istanza (codice fiscale, Iran ecc), controllare il riepilogo e cliccare sul tasto “Invia istanza”
Per la procedura web il contribuente avrà bisogno delle credenziali Fiscoonline oppure Spid( il Sistema Pubblico di Identità Digitale). L’accesso alla procedura potrà avvenire anche mediante la Carta nazionale dei Servizi (Cns).
Invio dell’istanza, casi particolari
Laddove il contributo a fondo perduto richiesto sia superiore a 150.000 €, con obbligo di autocertificazione antimafia(vedi pr. compilazione istanza), l’istanza va predisposta in PDF, firmata digitalmente. l’invio dovrà avvenire esclusivamente tramite PEC al seguente indirizzo Istanza- CFP150milaeuro@pec.agenziaentrate.it.
Anche l’eventuale rinuncia al contributo deve essere inviata alla stessa PEC. Sempre se il contributo a fondo perduto richiesto sia superiore a 150.000 €.
I successivi controlli dell’Agenzia delle entrate
Se effettuati i controlli del caso, l’Agenzia delle entrate rilevi che i contributi non siano effettivamente spettanti, procede al recupero dell’importo pagato applicando la sanzione nella misura dal 100% al 200% sul contributo non spettante.
Dal punto di vista penale, inoltre, potrebbe trovare applicazione anche la pena della reclusione da 6 mesi a 3 anni prevista all’art. 316-ter del Codice Penale.
Tuttavia, sempre in ambito penale, in caso di di contributo indebitamente percepito, di importo inferiore a 4.000 euro, si applica solo la sanzione amministrativa da 5.164 euro a 25.822 euro, con un massimo di tre volte il contributo indebitamente percepito.
Bonus a fondo perduto decreto rilancio: come funziona
In considerazione dell’emergenza economico- sanitaria da Covid-19, il decreto Rilancio ha previsto specifici contributi a fondo perduto ossia senza obbligo di restituzione e non tassabili.
Possono richiederlo, i titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa o di lavoro autonomo o coloro che sono titolari di reddito agrario.
Cosa | Contributi a fondo perduto |
Requisiti da rispettare |
|
Quanto può essere richiesto? |
L’importo richiedibile è calcolato applicando le seguenti percentuali alla differenza tra il fatturato di aprile 2020 e quello di aprile 2019:
Il contributo è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. |
Il contributo non può essere richiesto da professionisti iscritti alla casse privati (avvocati, giornalisti, commercialisti ecc) e lavoratori dipendenti. Al contempo opera l’esclusione per chi ha cessato l’attività alla data di richiesta del contributo.
Leggi anche: Contributo a fondo perduto: pronte le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate
Anche la ricezione del bonus 600 professionisti esclude la richiesta di contributo.
Provvedimento e vademecum Agenzia delle Entrate contributo a fondo perduto
Alleghiamo infine il testo del provvedimento in formato pdf e i vademecum predisposti dall’Agenzia delle Entrate in merito al bonus a fondo perduto.
Agenzia delle Entrate: provvedimento contributo a fondo perduto (5,2 MiB, 2.676 hits)