In considerazione dell’emergenza economico-sanitaria da Covid-19, il Decreto Rilancio, prevede specifici contributi a fondo perduto per i soggetti già beneficiari della misura Resto al Sud. L’entità dei contributi è collegata alla tipologia del soggetto richiedente.
Il contributo è pari a 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale e 10.000 euro per ciascun socio dell’impresa svolta anche in forma societaria, fino ad un importo massimo di 40.000 euro.
Ecco in chiaro chi può richiedere tali contributi e quali sono le condizioni da rispettare.
Resto al sud nel decreto Rilancio: ecco le novità
Il decreto Rilancio, in considerazione dell’emergenza economica- sanitaria da Covid-19, dispone la concessione di contributi a fondo perduto in favore dei soggetti beneficiari della misura agevolativa Resto al Sud.
Leggi anche: Decreto Rilancio, testo definitivo in Gazzetta Ufficiale (pdf)
In particolare, l’obiettivo è quello di sostenere i beneficiari della suddetta misura che si trovano ad avere ad oggi specifiche esigenze di liquidità; la normativa fa riferimento al “fabbisogno di circolante”ossia spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti ecc. I contributi devono dunque essere destinati alla copertura di tali esigenze di spesa.
I contributi sono pari a:
- 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale;
- 10.000 euro per ciascun socio dell’impresa beneficiaria fino ad un importo massimo di 40.000 euro.
Come accedere ai contributi a fondo perduto
Affinché possano essere richiesti i contributi in esame è necessario/a :
- aver completato il programma di spesa finanziato dalla suddetta misura agevolativa;
- essere in possesso dei requisiti attestanti il corretto utilizzo delle agevolazioni e non trovarsi quindi in una delle condizioni di esclusione ( si veda il decreto 174/2017);
- la solvibilità in relazione al pagamento delle rate del finanziamento bancario sopra indicato in tabella.
E’ da precisare che, l’erogazione del contributo a fondo perduto avviene tramite Invitalia entro 60 gg dalla presentazione dell’apposita richiesta ovvero contestualmente all’erogazione della quota a saldo prevista dall’articolo 11, comma 5, del D.M. n. 174/2017.
Si attendono indicazioni ufficiali dalla stessa Invitalia sulle modalità ti presentazione delle richieste di contributo.
Risorse disponibili
Le risorse destinate ai contributi a fondo perduto sono attinte da fondi già in essere. In particolare, si ricorrerà sulle risorse ancora disponibili assegnate dal CIPE alla misura Resto al Sud, con le delibere n. 74 del 7 agosto 2017 e n. 102 del 22 dicembre 2017, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), senza recare pertanto nuovi o maggiori oneri per lo Stato.
Resto al Sud 2020: cos’è e come funziona
La misura Resto al Sud, gestita da Invitalia“, ha l’obiettivo di promuovere la nascita di nuove attività imprenditoriali nell’area geografica del mezzogiorno.
Cosa | Resto al Sud |
Finalità dell’Agevolazione | Promuovere la nascita di nuove attività imprenditoriali e dal 2019, anche professionali da parte si soggetti con età compresa tra 18 e 45 anni. |
In cosa consiste? | Concessione di un finanziamento a condizioni agevolate:
|
Quanto può essere richiesto? | 50.000 € per ogni richiedente. Nel caso di richiesta da parte più soggetti costituiti in forma societaria, incluse le società cooperative, l’importo massimo erogabile è pari a 50 mila euro per socio, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200 mila euro. |
Condizioni di accesso |
|
Le regioni agevolabili | Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia (Mezzogiorno). Dal 2019 anche le regioni colpite dagli eventi sismici 2016/2017 ossia Lazio, Marche, Umbria. |
Come in parte sopra anticipato, i finanziamenti, garantiti dal Fondo di Garanzia PMI, possono essere richiesti anche per nuove attività professionali.
Leggi anche: Resto al Sud 2020: via alle domande per professionisti e under 46
In tale caso è necessario solo che i beneficiari della misura non siano titolari di partita Iva per lo svolgimento di un’attività analoga (codice ateco non identifico fino alla 3° cifra) a quella per la quale si intende accedere alla stessa..
Attività agevolate e le spese ammissibili nel programma Resto al Sud
Rientrano tra le attività agevolate la:
- produzione di beni nei settori dell’artigianato, industria, pesca e acqualcoltura;
- fornitura di servizi alle imprese;
- prestazione di servizi nell’ambito del turismo.
Sono agevolabili le spese quali ad esempio, quelle per macchinari, impianti e attrezzature nuovi, programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione nonché le spese di gestione (materie prime, materiali di consumo ecc).
Si veda a tal proposito il Decreto 174/2017 come modificato dal successivo decreto 5 agosto 2019, n. 134 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche e la Coesione.
E’ da ricordare che, fino al 31 dicembre 2020, è ammessa la presentazione della domanda chi era in possesso del requisito anagrafico (under 46) alla data del 01/01/2019.
L’istanza di accesso alla misura, insieme a tutta la documentazione necessaria, è presentata tramite apposita piattaforma di Invitalia.
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email