Il rinnovamento del nostro paese passa anche dal mondo della cultura e dell’imprenditoria: ecco perché dal prossimo 3 novembre sarà possibile fare domanda per avvalersi dei contributi a fondo perduto PMI culturali. Grazie ad un Avviso ad hoc pubblicato il 19 ottobre dal Ministero della Cultura abbiamo il quadro delle regole per il versamento di finanziamenti ad hoc, che serviranno a favorire la transizione digitale delle imprese e degli ETS.
Aprendo una breve parentesi, con quest’ultima sigla ci riferiamo ai cosiddetti Enti del Terzo Settore, ovvero organizzazioni non commerciali o commerciali, formate come associazione, comitato, fondazione o impresa che mirano a finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che si caratterizzano per compiere in esclusiva o in via principale una o più attività di interesse generale. Esse inoltre sono individuate dall’assenza dello scopo di lucro.
Di seguito intendiamo fare il punto proprio su questa nuova iniziativa delle istituzioni, che peraltro si colloca nell’articolato percorso di attuazione del PNRR. Vediamone allora alcuni interessanti dettagli.
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Contributi a fondo perduto PMI culturali: la misura nel PNRR Italia
Grazie al citato Avviso del 19 ottobre 2022 il Ministero della Cultura ha reso note le regole per l’erogazione di contributi a fondo perduto destinati a soggetti aventi le caratteristiche di seguito esposte:
- micro e piccole imprese,
- enti del terzo settore e organizzazioni profit e no profit,
- attivi negli ambiti culturali e creativi per spingere all’innovazione e transizione digitale.
A scanso di equivoci, ricordiamo altresì che l’agevolazione è in ogni caso riservata alle PMI dei settori che seguono (art. 6 dell’Avviso):
- musica;
- audiovisivo e radio (compresi film/cinema, televisione, videogiochi, software e multimedia);
- moda;
- architettura e design;
- arti visive (inclusa fotografia);
- spettacolo dal vivo e festival;
- patrimonio culturale materiale e immateriale (inclusi archivi, biblioteche e musei);
- artigianato artistico; editoria, libri e letteratura;
- area interdisciplinare (relativo ai soggetti che operano in più di un ambito di intervento tra quelli elencati).
A chi fare domanda e quali sono i progetti ammissibili
Sarà Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) ad occuparsi della gestione del meccanismo, e proprio con un comunicato stampa di questa agenzia non vi sono dubbi sul fatto che dal 3 novembre prossimo scatta il nuovo incentivo per favorire la “Transizione digitale organismi culturali e creativi“. Invitalia gestirà in particolare gli adempimenti tecnici e amministrativi attinenti all’istruttoria delle domande, alla concessione, al versamento dei contributi e ai servizi collegati.
Interessante notare che a disposizione della misura agevolativa sussiste una dotazione finanziaria pari a circa 115 milioni di euro, di cui si trova traccia nel PNRR. Si tratta infatti di un’agevolazione parte della Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, Componente 3 “Turismo e Cultura 4.0 (M1C3)”, Misura 3 “Industria culturale e creativa 4.0”, Investimento 3.3 “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”, Sub-Investimento 3.3.2 “Sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale”.
I progetti ammissibili al contributo a fondo perduto includono interventi mirati alla creazione di nuovi prodotti culturali e creativi, per la diffusione live e via web ed alla circolazione e diffusione dei prodotti culturali verso un nuovo pubblico – favorendo così la diminuzione del divario territoriale e il raggiungimento di categorie deboli – e verso paesi stranieri (ad es. progetti di sviluppo di formati per lo streaming, dal vivo e non).
Quali sono i requisiti necessari per accedere al contributo
Nell’ambito dell’Avviso del Ministero della Cultura dello scorso 19 ottobre (art. 8) è inoltre reso noto che le agevolazioni:
- sono assegnate esclusivamente sotto forma di contributi a fondo perduto;
- sono previste nella misura massima dell’80% del progetto di spesa ammissibile al contributo;
- valgono in ogni caso su un ammontare massimo di spesa uguale a 75mila euro.
L’art. 5 del testo invece indica nel dettaglio coloro che possono presentare domanda di finanziamento:
- micro e piccole imprese, in forma societaria di capitali o di persone, comprese le società cooperative di cui al Codice Civile;
- associazioni non riconosciute, fondazioni, organizzazioni dotate di personalità giuridica no profit, ma anche Enti del Terzo settore (d. lgs. n. 117/2017), iscritti o in corso di iscrizione al “RUNTS” – Registro Nazionale Terzo Settore, che siano attivi in specifici settori e che siano costituiti al 31 dicembre 2020.
Nello stesso articolo sono specificati i requisiti che i soggetti realizzatori debbono avere alla data di presentazione della domanda. Tra essi ricordiamo qui, a titolo esemplificativo, l’iscrizione, se prevista, al Registro delle Imprese tenuto presso la C.C.I.A.A. territorialmente competente, l’essere in regola con quanto previsto in tema di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, dell’ambiente e sulla sicurezza e l’essere in uno stato di regolarità contributiva.
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Come e quando fare domanda
Come accennato sopra, sarà possibile fare domanda per i contributi a fondo perduto PMI cultura a partire dalle ore 12.00 del giorno 3 novembre 2022 e fino alle ore 18.00 del giorno primo febbraio del prossimo anno, quindi si tratta di una ‘finestra’ piuttosto ampia.
Le domande possono essere effettuate nei confronti del soggetto gestore – ovvero Invitalia – usando esclusivamente il canale digitale, e dunque connettendosi al sito web di Invitalia. Qui sono disponibili gli schemi e le informazioni
necessarie alla presentazione delle domande da parte dei soggetti proponenti. Dalla data di chiusura della presentazione delle richieste, il soggetto gestore comincerà la valutazione delle proposte progettuali arrivate e redigerà di seguito una graduatoria di merito per ogni priorità settoriale. In ogni caso i soggetti realizzatori hanno diritto ai contributi soltanto nei limiti delle disponibilità finanziarie previste.
Per tutte le ulteriori informazioni di dettaglio, rinviamo comunque al testo dell’Avviso del Ministero della Cultura dello scorso 19 ottobre.