roMicIn arrivo possibili tagli alle commissioni POS a carico degli esercenti grazie ad un tavolo tecnico recentemente istituito su iniziativa del Ministero dell’Economia. Com’è noto, infatti, non sono mancate anche in questi ultimi mesi le polemiche e le critiche dei commercianti in merito ai costi legati alle commissioni POS collegate ai pagamenti elettronici. Ecco allora l’iniziativa delle istituzioni, di cui peraltro si trova traccia nella legge di Bilancio 2023.
Obiettivo del citato tavolo tecnico è trovare una soluzione condivisa grazie al confronto tra istituzioni, esercenti, banche e gestori di servizi di pagamento. In particolare la finalità è limitare i costi delle transazioni elettroniche, con specifico riferimento ai pagamenti digitali di ammontare contenuto, compiuti con POS.
Il calendario indica una scadenza, quella di venerdì 31 marzo, perché oltre questa data scatterebbe l’introduzione di un contributo straordinario ad hoc, da far valere proprio sui prestatori di servizi di pagamento. Vediamo allora più da vicino il contesto e quali prospettive si aprono in merito alle commissioni POS. I dettagli.
Leggi anche: Misura di Inclusione Attiva – MIA, ecco cos’è e come funzionerà il sostituto del reddito di cittadinanza
Commissioni POS: tavolo tecnico presso il MEF per arrivare al taglio
In Italia il POS è obbligatorio da più di un decennio, e ci riferiamo all’epoca del Governo Monti, in cui il paese viveva una vera e propria crisi economica. Vero è che l’ultima legge di Bilancio non ha previsto sostanziali novità rispetto al 2022 in tema di pagamenti digitali: per il momento permane la multa per commercianti ed esercenti che rifiutano i pagamenti con POS per transazioni per un valore al di sotto dei 30 euro.
Ebbene, per quanto riguarda quest’anno, ricordiamo che l’Esecutivo ha prima proposto e poi scelto di abbandonare l’idea della cancellazione dell’obbligo di accettare pagamenti elettronici (con bancomat o carta di credito) al di sotto di un certo tetto. In sostanza almeno il 2023 il POS è obbligatorio per transazioni di qualsiasi ammontare.
Leggi anche: POS obbligatorio: quali sono le sanzioni per chi rifiuta la carta? Ultime novità
Tuttavia attenzione perché è pur vero che, nella prima bozza della manovra 2023, il Governo aveva inserito tra gli articoli anche una regola che disponeva lo stop alle multe per gli esercenti che si opponevano ai pagamenti con POS per transazioni elettroniche entro il tetto dei 30 euro.
La ragione di questa regola era legata alle commissioni POS che banche e prestatori di servizi di pagamento fanno valere sulle transazioni elettroniche, interamente a carico dell’esercente. In buona sostanza, accettare pagamenti elettronici sotto di una certa soglia sarebbe dunque troppo penalizzante per gli esercenti. Ma a causa di differenti vedute delle istituzioni UE, detta norma fu poi eliminata dal testo definitivo della legge di Bilancio 2023.
Il costo delle commissioni oggi e gli obiettivi del Governo: la condizione dei ricavi e compensi entro i 400mila euro
A compensare questo l’introduzione del citato tavolo tecnico, in modo da dar luogo ad un confronto tra istituzioni, esercenti, istituto di credito e gestori di servizi di pagamento. Detto tavolo ha una scadenza ben precisa, perché – come accennato all’inizio – mirerà a individuare una soluzione condivisa in tema di costi commissioni POS entro il prossimo 31 marzo. Altrimenti è previsto il lancio di un contributo straordinario da far valere proprio sui prestatori di servizi di pagamento.
Il dialogo tra l’Esecutivo e le istituzioni UE ha comunque trovato un punto condiviso nell’introduzione di un meccanismo che consenta di tenere sotto controllo i costi di commissione gravanti sugli esercenti. Per questo, nel quadro della manovra, il MEF si è impegnato a trovare una soluzione e, ove possibile, arginare i costi delle commissioni POS a carico degli esercenti.
Se ci si chiede dell’onere attuale delle commissioni POS, rispondiamo che esse possono anche toccare il 5% dell’importo, al quale tuttavia occorre sommare anche l’affitto del dispositivo POS e i costi di eventuali manutenzioni. E ciò si aggiunge anche la spesa per il canone per l’utilizzo del dispositivo.
Come accennato sopra, finalità del tavolo tecnico è dunque ridurre l’onere per i commercianti attraverso:
- la mitigazione dei costi legati alle commissioni POS entro i 30 euro, a carico di esercenti e professionisti con ricavi e compensi correlati all’anno anteriore non maggiori di 400mila euro;
- la sollecitazione di un confronto sul tema tra istituzioni, associazioni di categoria e altri soggetti interessati, su impulso del Ministero dell’Economia.
Micro pagamenti
Inoltre, in ipotesi micro-pagamenti sotto i 10 euro, già diverse banche prevedono zero commissioni e non dimentichiamo che il circuito Bancomat aveva già azzerato le commissioni sotto i 5 euro fino al 2023.
Sintetizzando, lo scopo finale dell’Esecutivo, in tema di commissioni POS, è la cancellazione delle commissioni per i pagamenti al di sotto dei 10 euro e la riduzione per quelli entro la soglia dei 30 euro. Queste sono settimane cruciali per raggiungere questi traguardi.
Possibile un nuovo credito d’imposta ad hoc
Lo ribadiamo per chiarezza: il giorno limite entro il quale individuare una soluzione è venerdì 31 marzo. Altrimenti il Governo potrà disporre una tassa ad hoc per i prestatori di servizi di pagamento. Essa sarà mirata a finanziare misure di sostegno per gli esercenti.
Più nel dettaglio, la linea della legge di Bilancio sul punto è sì quella di conseguire un accordo sul tema, ma ciò non toglie che – in ipotesi di esito negativo al tavolo tecnico e dunque di impossibilità di trovare un accordo – la conseguenza sarebbe l’assoggettamento dei prestatori dei servizi di pagamento e dei gestori dei circuiti ad una tassa straordinaria, sugli incassi correlati a dette transazioni elettroniche. Detto contributo potrà essere in seguito rivolto verso misure di compensazione per gli extra costi a carico degli esercenti e commercianti.
In buona sostanza all’orizzonte potrebbe esservi anche il varo di un credito d’imposta apposito. Ma ne sapremo di più soltanto all’esito degli incontri al tavolo tecnico.
Leggi anche: pagamenti Inps marzo 2023, ecco le date di Naspi, RdC, assegno unico e altro