In questi giorni, molti lettori ci stanno scrivendo per segnalare una sorpresa poco gradita: il pagamento dell’Assegno Unico di marzo 2025 è arrivato, ma l’importo risulta inferiore rispetto ai mesi precedenti. Tra questi, un lettore ci scrive:
“Ho ricevuto l’Assegno Unico il 20 marzo, regolarmente come avete spiegato in un vostro articolo, ma l’importo è più basso del solito. La domanda l’ho fatta nel 2024 e non ho rifatto nulla per il 2025, perché avevo letto sui social che non era necessario. È normale? Cosa posso fare per rimediare?”
Una domanda molto comune in questo periodo, e che ci dà l’occasione per spiegare perché l’importo dell’Assegno Unico può variare da un mese all’altro, soprattutto a marzo di ogni anno.
Nessuna nuova domanda, ma l’ISEE va aggiornato ogni anno
Come giustamente ricordato dal nostro lettore, non è necessario presentare una nuova domanda ogni anno. L’INPS, infatti, rinnova automaticamente la prestazione, a condizione che la domanda sia ancora valida e che non ci siano variazioni nel nucleo familiare.
Tuttavia, è essenziale rinnovare l’ISEE: senza un ISEE 2025 aggiornato, l’INPS eroga comunque l’Assegno Unico, ma calcolando l’importo minimo previsto per legge, pari a circa 57 euro mensili per figlio.
Per evitare questa riduzione, l’ISEE aggiornato va presentato entro il 28 febbraio 2025. Chi lo presenta dopo questa scadenza, ma comunque entro il 30 giugno 2025, ha diritto a ricevere gli arretrati spettanti a partire da marzo.

Altre possibili motivazioni della riduzione
Se invece hai già presentato l’ISEE 2025 entro i termini, ma l’importo dell’Assegno Unico risulta comunque più basso rispetto al passato, le cause potrebbero essere altre. Ecco le più frequenti:
- ISEE più alto rispetto al 2024
Se la tua situazione economica è migliorata o sono cambiati alcuni indicatori (es. saldo conti correnti, redditi, ecc.), il nuovo ISEE potrebbe essere più elevato. Di conseguenza, l’importo dell’Assegno Unico si riduce proporzionalmente, come previsto dalla scala di equivalenza utilizzata dall’INPS. - Variazioni nel nucleo familiare
Ad esempio, un figlio che ha compiuto 21 anni (e non è disabile) esce automaticamente dal calcolo dell’Assegno Unico. Oppure potrebbero essere decadute alcune maggiorazioni, come quelle previste per nuclei con figli piccoli, disabili o con entrambi i genitori lavoratori. - Fine del periodo di arretrati
Se i mesi scorsi si sono ricevuti arretrati, questi potrebbero essere terminati e ora stai ricevendo soltanto l’importo mensile corrente, regolarmente calcolato.
Come rimediare e cosa fare
Se ti sei accorto solo ora di non aver rinnovato l’ISEE 2025, non è troppo tardi: puoi ancora presentarlo entro il 30 giugno e ricevere gli arretrati a partire da marzo.
Per farlo:
- Accedi al sito INPS con SPID, CIE o CNS, oppure tramite CAF o patronato;
- Compila una nuova DSU per ottenere l’ISEE 2025;
- Verifica che venga acquisito correttamente dal sistema.
Una volta aggiornato, non devi fare nulla altro: l’INPS provvederà automaticamente a ricalcolare gli importi e, se spettanti, ad accreditare anche le differenze arretrate.
In breve: se a marzo hai ricevuto un Assegno Unico più basso, molto probabilmente è perché non hai presentato l’ISEE aggiornato entro il 28 febbraio. Ma anche una variazione nel nucleo familiare o un ISEE più alto rispetto all’anno precedente possono giustificare la riduzione dell’importo.
Verifica la tua situazione e, se necessario, aggiorna subito l’ISEE per non perdere quanto ti spetta.
Ringraziamo il nostro lettore per averci scritto e per aver utilizzato la rubrica La Posta di Lavoro e Diritti.
Se anche tu hai dubbi o domande su lavoro, fisco o previdenza, scrivici: potremmo rispondere proprio nel prossimo articolo!
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