In Parlamento si discute del nuovo cashback fiscale sugli acquisti, il meccanismo di rimborso di parte delle spese che nel recente passato ha attirato molte critiche da parte di coloro che ne hanno sottolineato i punti deboli e che hanno fatto notare le numerose truffe legate all’aggiramento delle norme. Per molti infatti il meccanismo ha costituito una spesa eccessiva e non così utile allo scopo di incentivare l’utilizzo di carte di debito e credito e dei pagamenti digitali.
Con l’arrivo di Mario Draghi alla guida dell’Esecutivo, pareva ormai tramontata l’idea di riproporre il cashback di Stato, che pur aveva ottenuto un buon successo tra i cittadini. Tuttavia, le ultime novità ci suggeriscono che è all’orizzonte il ritorno del cashback, ma con una ‘fisionomia’ differente rispetto all’istituto originario.
Di seguito vogliamo soffermarci su quello che probabilmente sarà il nuovo meccanismo del nuovo cashback Fiscale, soffermandoci sulla formula e sugli obiettivi.
Nuovo cashback fiscale, a quale scopo
Facciamo subito chiarezza sull’obiettivo del nuovo cashback, onde sgomberare il campo da ogni possibile dubbio. La linea è ora quella di alleggerire la burocrazia e le regole pratiche in tema di detrazioni fiscali. In altre parole, la priorità del nuovo cashback fiscale non è più quella di incentivare con forza gli italiani a usare le carte di pagamento e i metodi digitali, al posto del denaro contante.
Come si traduce in termini pratici quanto appena detto? Ebbene, il nuovo meccanismo approntato dai tecnici di Palazzo Chigi:
- non prevede più il versamento di rimborsi per tutte le tipologie di acquisto con una soglia da oltrepassare per incassare di fatto il bonus;
- piuttosto sarà fatto valere per tutte le spese oggetto di detrazione fiscale.
Che significa in concreto? Il nuovo cashback consente l‘accredito immediato ed automatico per le spese detraibili – ossia della cifra spettante – dopo aver compiuto il pagamento con carta o con altri strumenti digitali.
Ricordiamo altresì che per spese oggetto di detrazione fiscale debbono intendersi quelle per cui è opportuno conservare scontrini e fatture da scaricare in seguito, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. Pensiamo ad es. alle spese per l’acquisto di dispositivi medici e sanitari, rimborsate nella misura del 19% della somma versata.
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Nuovo cashback: l’ulteriore spinta ai pagamenti digitali e alla sburocratizzazione
Se è vero che cambia il meccanismo del cashback di Stato, è vero altresì che l’Esecutivo conferma la volontà propria del precedente Governo, e legata all’disincentivazione all’uso di monete e banconote. Per questa via è ribadita allora la linea delle istituzioni, mirata a contrastare l’evasione fiscale nel modo più massiccio possibile.
Riassumendo, e in considerazione di quanto esposto in precedenza, il nuovo cashback di Stato è strutturato essenzialmente per:
- ridurre i tempi della burocrazia;
- favorire la piena digitalizzazione della PA;
- assicurare a tutti i cittadini rimborsi veloci.
Rimborsi immediati delle detrazioni fiscali
Si tratta dunque di consistenti tagli alle lungaggini procedurali, e a beneficiarne saranno i privati, in via diretta. In particolare, il rimborso può compiersi sul c/c associato al metodo di pagamento, ma – in base alle più recenti indiscrezioni sul nuovo cashback – sarà necessario il possesso di Spid con credenziali specifiche. Ciò allo scopo di identificare il contribuente.
Per fare un esempio pratico del nuovo cashback, subito dopo aver eseguito il pagamento per una visita medica, l’acquisto di medicinali scaricabili o altre spese che possono essere scaricate ai fini nella dichiarazione dei redditi, la somma sarà accreditata sul proprio conto corrente. Ne consegue che non servirà più conservare scontrini e ricevute, con il rischio di perderli.
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Le prospettive di introduzione del nuovo meccanismo
Se all’orizzonte c’è il nuovo cashback, tuttavia per il suo effettivo lancio occorrerà attendere diversi mesi. Gli step della discussione a palazzo Madama della delega fiscale e dei provvedimenti attuativi ministeriali sono infatti essenziali all’introduzione della versione riveduta e corretta della misura in oggetto. Secondo le fonti in nostro possesso, l’ok definitivo potrebbe giungere nel mese di giugno; ma, per l’entrata in vigore vera e propria, occorrerà presumibilmente aspettare almeno l’inizio del 2023.
L’ottica è quella del test e della sperimentazione del nuovo meccanismo. Infatti, il la misura andrà a toccare in primis le spese mediche e sanitarie e relative agevolazioni, mentre di seguito le regole saranno estese anche agli altri tipi di detrazione.
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