Il recente Decreto legge n. 104 del 14 agosto 2020 (cosiddetto “Decreto Agosto”) dedica l’articolo 73 al tema del “cashback”, termine inglese che significa rimborso. In particolare la norma si pone come obiettivo quello di aggiungere risorse economiche per incentivare l’utilizzo delle tecnologie di pagamento elettronico, in un’ottica di progressiva riduzione dei contanti.
Lo scopo è presto detto: combattere l’evasione fiscale incentivando l’uso di strumenti di pagamento tracciabili. A questo si aggiunge l’evento straordinario che nel 2020 ha cambiato la vita di ognuno di noi, ovvero il COVID-19. Sotto quest’aspetto le carte di pagamento elettroniche avrebbero lo scopo non secondario di ridurre drasticamente i contatti tra clienti e gestori di esercizi commerciali, nonché quelli con monete e banconote.
Queste le ragioni alla base dell’accelerazione imposta dal Governo al piano “cashless”, un sistema di provvedimenti con in comune la riduzione del contante. In quest’ottica si inseriscono misure già in vigore come:
- abbassamento della soglia di utilizzo dei contanti da 3 mila a 2 mila;
- detrazioni fiscali per prestazioni pagate con moneta elettronica;
- aumento dell’esenzione fiscale e contributiva per l’uso dei buoni pasto elettronici in luogo di quelli cartacei.
A quanto detto si aggiungerà, con tutta probabilità già dal 1º dicembre prossimo, il cashback: un meccanismo di “raccolta punti” per coloro che utilizzano le carte elettroniche. A fronte di transazioni non inferiori a 3 mila euro, lo Stato rimborserà ai contribuenti il 10% di quanto speso. Per l’applicazione pratica si attende a questo punto uno o più decreti del Ministero delle finanze.
Analizziamo la questione nel dettaglio.
Cashback di Stato: un po’ di storia
Come anticipato, il Decreto n. 104 all’articolo 73 si occupa del “cashback” già oggetto della Legge di Bilancio 2019 (Legge n. 160 del 27 dicembre 2019) con cui si era previsto un rimborso in denaro a beneficio di coloro che fuori dall’esercizio di attività d’impresa, arte o professione effettuano pagamenti con strumenti elettronici presso soggetti che svolgono attività di vendita di beni e fornitura di servizi.
Per le modalità applicative dell’agevolazione si rimandava ad un decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze, da adottare entro il 30 aprile 2020, sentito il Garante della privacy, che disciplinasse in particolare:
- le forme di adesione volontaria alla misura;
- i criteri di attribuzione del rimborso in relazione ai volumi ed alla frequenza degli acquisti;
- gli strumenti di pagamento e le tipologie di spesa che danno diritto all’agevolazione.
Per finanziare i rimborsi, la Manovra stanziava su un fondo ad hoc 3 miliardi di euro per ciascuna delle annualità 2021 e 2022.
Cashback nel Decreto Agosto
Il Decreto n. 104 oltre a rifinanziare il fondo creato dalla Manovra 2019 modifica le disposizioni della Legge n. 160 in particolare affidando ad uno o più decreti del Ministero dell’Economia e delle finanze (senza precisare alcuna scadenza), sentito il Garante della privacy, la definizione delle condizioni e modalità attuative del rimborso.
Il Decreto si preoccupa poi di individuare i soggetti coinvolti nella gestione e nello sviluppo della misura.
Cashback 2020: strumenti di pagamento elettronici e app
Stando alle intenzioni dell’esecutivo i mezzi che permetteranno di accedere al bonus ovvero al rimborso sugli acquisti saranno:
- Carte di debito;
- Carte di credito;
- App per smartphone (come a solo di titolo di esempio i più noti Satispay e Paypal);
- Pagamenti con tecnologia NFC.
In sostanza, tra i metodi di pagamento si annoverano tutti quelli alternativi al contante e, pertanto, tracciabili. Esclusi naturalmente gli assegni.
Rimborso spesa (cashback): quanto spetta e chi paga
In attesa delle disposizioni normative e / o regolamentari in materia, si ipotizza un rimborso pari al 10% di quanto pagato, per coloro che sostengono spese non inferiori a 3 mila euro.
In sostanza nelle nostre tasche tornerebbero non meno di 300 euro sotto forma di bonus, peraltro senza l’obbligo di essere dichiarati in sede di presentazione del modello 730 / UNICO, posto che non rappresenterebbero guadagni o redditi, ma unicamente un ristorno delle spese sostenute.
Dapprima si era pensato ad uno sconto immediato al momento del pagamento. Ad oggi l’ipotesi allo studio del Governo prevede un meccanismo “a punti” in base alle transazioni effettuate sul territorio nazionale, con rimborso ogni sei mesi.
Il “Decreto Agosto” stabilisce che a gestire l’erogazione dei rimborsi sarà la Concessionaria servizi assicurativi pubblici S.p.A. (Consap), ente salito agli onori delle cronache per essersi occupato della gestione del Fondo Indennizzo Risparmiatori, coinvolto nei risarcimenti ai privati colpiti dai crack bancari del periodo 2015-2018.
Consap si occuperà inoltre di eventuali reclami e controversie.
Coperture economiche
L’articolo 73 comma 2 rifinanzia il fondo già previsto dalla Legge finanziaria 2020 di ulteriori:
- 2,2 milioni di euro nel 2020;
- 1,750 miliardi di euro nel 2021.
Ricordiamo che a norma del comma 290 articolo 1 della Legge n. 160/2019 (Finanziaria) le risorse a disposizione del piano cashless ammontavano già a 3 miliardi rispettivamente per il 2021 e il 2022.
Cashback, sito internet
Sempre il Decreto n. 104 stabilisce che sarà il portale PagoPA ad occuparsi della rendicontazione delle operazioni di pagamento sistema, ricordiamolo, già utilizzato per i pagamenti verso la Pubblica amministrazione.
Non solo, si affidano alla società PagoPA S.p.A. i servizi di progettazione, realizzazione e gestione della piattaforma per il calcolo del cashback.