Il 21 dicembre scorso l’INPS ha fatto l’ultimo pagamento del reddito di cittadinanza e l’accredito come sempre è arrivato sulla carta RdC del beneficiario. Con il Decreto Lavoro 2023 il Governo ha fissato le nuove misure di inclusione sociale e lavorativa, fra cui Supporto formazione e lavoro e Assegno di inclusione.
Quest’ultimo strumento sarà riconosciuto tramite Carta d’inclusione o Carta ADI a decorrere dal 1° gennaio 2024, quale misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale.
Ebbene, proprio in vista della data spartiacque del primo gennaio prossimo, in molti si chiedono quale sarà il destino dei fondi ancora presenti al 31 dicembre sulla Card RdC ovvero per il residuo credito nella carta RdC dal 2024 dato che la misura sarà definitivamente archiviata al termine del 2023.
A questo proposito, onde fugare ogni dubbio, è stata pubblicata una FAQ dello stesso Ministero del Lavoro tramite URP online, che ha chiarito cosa accadrà al credito rimanente sulla card RdC dal primo gennaio prossimo. Ecco cosa sapere a riguardo.
Credito residuo Carta RdC al 31 dicembre 2023: che fine fanno i soldi?
Dall’istituzione del reddito di cittadinanza, la collegata carta RdC ha costituito lo strumento di pagamento elettronico per i nuclei familiari, che hanno beneficiato finora del contributo mensile in oggetto. Infatti con la detta carta prepagata è stato finora erogato – alle condizioni, nei limiti e con le modalità previste dalla legge – il reddito di cittadinanza, al fine dell’acquisto di beni e servizi.
Con l’imminente archiviazione della misura, anche la relativa carta prepagata RdC è destinata a finire nel dimenticatoio, ma – dicevamo – la domanda che in molti si pongono è la seguente: che fine faranno i fondi residui sulla card RdC dal primo gennaio prossimo? Ebbene, il Ministero del Lavoro ha risposto in questi giorni, con un chiarimento che ha l’utilità di specificare quanto segue:
- per effetto dell’abolizione (salvo alcuni articoli e commi) del DL 4/2019, recante disposizioni in tema di reddito di cittadinanza, la decurtazione del contributo nel mese successivo non si verifica più – in ipotesi di non utilizzo di tutta la somma accreditata a titolo di mensilità;
- conseguentemente, le somme inutilizzate perché non spese al 31 dicembre 2023, potranno essere sfruttate nei mesi che verranno, ma pur sempre rispettando la scadenza indicata sulla carta RdC.
Reddito di cittadinanza 2024: nessuna penalità per il saldo non speso
In altre parole da gennaio, a seguito dall’abrogazione della disciplina, non varranno più né la decurtazione mensile né quella semestrale, con la conseguenza che il beneficiario non perderà i soldi accreditati (e non spesi) e non subirà alcuna penalità. Non dimentichiamo infatti che finora i beneficiari che non spendevano tutto l’accredito nel mese di riferimento, andavano incontro ad una doppia penalizzazione – con tagli mensili e semestrali.
Si tratta chiaramente di disposizioni che intendono agevolare il beneficiario del reddito di cittadinanza, e il suo nucleo familiare, specialmente in una fase di transizione come quella che scatterà tra poco, con il varo effettivo all’assegno di inclusione e l’addio al RdC.
Come controllare il saldo della carta RdC?
In considerazione di quanto rimarcato dal Ministero nella recente FAQ, va da sé che – in questi giorni – saranno in moltissimi a voler verificare oltre che la ricarica mensile, il saldo e la lista dei movimenti della carta RdC. Cogliamo allora l’occasione di ricordare che, per queste operazioni, si può chiamare il numero verde 800.666.888 da smartphone, onde ricevere un SMS come risposta recante il saldo. Anche l’app PostePay potrà servire alla verifica di quanti soldi restano sulla card RdC.
In alternativa, il beneficiario può verificare il saldo del reddito di cittadinanza allo sportello presso un ufficio delle Poste o anche presso un ATM Postamat. Mentre da un tablet o pc portatile potrà risultare comodo il controllo del saldo e della ricarica, accedendo al sito web ufficiale di Poste Italiane, a quello dell’istituto di previdenza o entrando nel sito redditodicittadinanza.gov.it (previa autenticazione con identità digitale).
Quando viene disattivata la Carta RdC?
Attenzione anche alla disattivazione della carta RdC, successiva allo stop del reddito di cittadinanza. Infatti, dopo sei mesi dall’ultimo versamento, detta carta smetterà di funzionare, anche qualora vi siano somme rimanenti.
Ecco perché i beneficiari del reddito di cittadinanza debbono ricordare che dal prossimo luglio, le eventuali somme residue saranno perse e che è consigliabile spenderle quanto prima.
Assegno Unico Figli su RdC: cosa succede dal 2024
Dunque la carta RdC, pur con il passaggio all’Assegno di inclusione, continua ad avere rilievo. Basti pensare a quanto indicato nelle istruzioni Inps nel messaggio n. 2896: nel testo si precisa infatti che, ai nuclei familiari che terminano di percepire il reddito di cittadinanza al 31 dicembre e che non hanno fatto domanda di assegno unico, la prestazione di sostegno per figli a carico continuerà comunque ad essere versata sulla card RdC, fino alla mensilità di febbraio (sulla scorta dell’ISEE 2023).
Ma, nel frattempo, sarà pur sempre compito dei beneficiari, rendere nota la scelta di una modalità di versamento diversa per l’assegno unico, presentando una domanda ad hoc per questa prestazione. Anzi dalla mensilità di marzo, per continuare a ricevere il contributo, è obbligatorio aver presentato la richiesta di assegno unico, ma attenzione perché quest’ultima non è sostituita, in alcun modo, da quella per l’assegno di inclusione.